il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2025
Ita, al nuovo presidente niente stipendio da 500mila€: è pensionato. Si muove il Mef
La nomina, per la verità un po’ a sorpresa, è di metà gennaio. Ma da allora Sandro Pappalardo non ha ancora potuto percepire lo stipendio da Ita, l’ex Alitalia, che – stando a quanto filtra – sarebbe da colosso quotato in Borsa: circa 500 mila euro, tra parte fissa e variabile. Il neo presidente è infatti pensionato e rischia di ricadere nel divieto previsto dalla legge Madia del 2012 che impedisce a chi è in quiescenza di ricevere incarichi retribuiti dalla Pa, anche ai vertici di enti o “società da esse controllati”. Ita, nata dalle ceneri della compagnia di bandiera, è controllata dal ministero dell’Economia, che ha il 59% del capitale, il restante è della tedesca Lufthansa, entrata a metà gennaio dopo un lungo negoziato. Il nuovo consiglio di amministrazione è infatti seguito all’accordo con il colosso tedesco, che avrà la guida della compagnia.
Nel Cda l’ad Jörg Eberhart è espressione di Lufthansa. Al Mef spettavano tre consiglieri, tra cui il presidente. L’ipotesi più probabile era una riconferma di Antonino Turcchi, dirigente del ministero, invece a sorpresa la spartizione ha premiato Fratelli d’Italia e la nomina è finita su Pappalardo, ex pilota dell’aviazione dell’Esercito, consigliere dell’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, già candidato nel 2013 con FdI al Senato, senza successo, e nel 2017 assessore al Turismo nella giunta siciliana di Nello Musumeci (FdI). È assai vicino al ministro della Difesa Guido Crosetto, di cui nel 2023 è stato consigliere (gratuito) al ministero. Il pasticcio della pensione è scattato quasi subito, al punto che il Mef ha dovuto chiedere un parere all’Avvocatura dello Stato per sapere se Pappalardo possa ricevere il suo (sontuoso) stipendio, peraltro senza avere le deleghe di peso che aveva il predecessore. Il parere al momento non è ancora arrivato e quindi si resta nel limbo.
Bizzarro che tutto sia avvenuto ex post, ma il rischio è che la nomina possa essere persino revocata se gli approfondimenti tecnici dovessero confermare che la legge Madia si applica. Tanto più che, per la stessa norma, l’incarico, anche se gratuito, non può durare più di un anno (allungato a due dal decreto Milleproroghe). Una situazione imbarazzante per una controllata dello Stato. “È una vicenda surreale – spiega Antonio Amoruso della Cub Trasporti – chiederò chiarimenti alla Corte dei Conti”. Contattata dal Fatto, Ita conferma che Pappalardo non sta ricevendo lo stipendio.