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 2025  marzo 05 Mercoledì calendario

Musk, la lettera ai dipendenti italiani della base di Aviano: «Spiegate perché siete utili». Il resoconto in 5 punti delle attività della settimana

Le e-mail del Doge, il Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti, sono arrivate anche alla Base militare di Aviano, in provincia di Pordenone. Ma tra i destinatari ci sono pure i dipendenti italiani dell’area commerciale, i vigili del fuoco e il personale scolastico che, al pari dei dipendenti governativi americani, si sono visti chiedere a breve giro di posta il resoconto in cinque punti delle attività svolte nell’ultima settimana. Immediata la risposta dei sindacati, che si sono attivati per un confronto a livello nazionale, in cerca di verifiche e indicazioni da dare in risposta alle perplessità dei propri iscritti. In serata la prima rassicurazione da parte degli uffici del Public Affairs del 31° Fighter Wing: la direttiva non dovrebbe riguardare i dipendenti italiani.
LA LETTERA
In un primo momento sarebbe stato detto loro che, proprio in quanto tali, non sarebbero stati tenuti a rispondere. Poi, però, il contrordine. «Abbiamo chiesto immediatamente delucidazioni», racconta Angelo Zaccaria, coordinatore sindacale della Base di Aviano per UilTucs, «ottenendo come riscontro immediato solo l’indicazione dall’area commerciale, dalla quale ci è stato ribadito che anche i dipendenti italiani sono tenuti a rispondere a quanto richiesto». Di fatto, nel frattempo, qualche e-mail compilata con la relativa risposta, sarebbe già stata inviata. Ma resta la principale perplessità dei sindacati: i dipendenti italiani, di per sé, non rientrano tra i dipendenti governativi americani, i loro contratti rispondono alla legislazione italiana e quindi a loro tale richiesta non dovrebbe essere avanzata. Anche per questo i rappresentanti di entrambe le sigle sindacali presenti alla Base Usaf di Aviano si sono rivolte ai vertici e ai massimi organismi di riferimento. «Ci stiamo confrontando con la Jcpc (Joint Civilian Personnel Commettee-Italy), l’organo ufficiale con cui ci interfacciamo per le questioni di carattere nazionale, visto che abbiamo appurato che la situazione si è verificata in tutte le Basi Usa in Italia. Una volta ottenuta la risposta, valuteremo come muoverci», conclude il coordinatore sindacale della Base per Fisascat-Cisl, Roberto Del Savio.
IL PIANO
Le lettere ricevute a pioggia dai dipendenti delle Basi militari americane in Italia rientrerebbero tra le iniziative messe in campo dal Doge, il Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti guidato dalla regia di Elon Musk e il cui obiettivo principale è tagliare le spese e i regolamenti del governo federale, anche attraverso la formulazione di raccomandazioni alla Casa Bianca. Annunciato nel novembre scorso, il Doge non è un organo consultivo ufficiale del governo, ma il suo operato ha già iniziato a fare discutere. Le e-mail inviate a tutti i dipendenti federali hanno suscitato sorpresa, confusione e pure indignazione tra le persone coinvolte, soprattutto per quanto riguarda l’invito a rispondere entro i termini previsti, pena il licenziamento. A esprimere disappunto sulla metodologia, in particolare, gli esponenti di alcune agenzie governative, che si sono rifiutati di rispondere per non mettere a rischio – questa la loro spiegazione – la diffusione di dati sensibili.