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 2025  marzo 05 Mercoledì calendario

Francesco Capuano ucciso, arrestata la figlia Rosa: diceva di avere un «padre possessivo» e mirava a diventare erede universale

È stata arrestata questa mattina Rosa Capuano, 46 anni, accusata di aver ucciso il padre Francesco Capuano, 76 anni, con diversi colpi d’arma da fuoco alla testa, sparati a distanza ravvicinata a Suzzara, nel Mantovano. L’omicidio risale al 23 dicembre scorso ed è avvenuto nel garage dell’abitazione della vittima.
Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe maturato nell’ambito di un rapporto conflittuale: la donna avrebbe voluto affrancarsi dalla figura paterna ritenuta oppressiva, al fine di ottenere l’intera eredità, diventando così «l’erede universale».
Le indagini proseguono per definire ogni aspetto della vicenda.
L’arresto di Rosa Capuano e le accuse
Rosa Capuano è stata arrestata dai carabinieri a Giugliano, in provincia di Napoli, a casa della sorella dove si era trasferita subito dopo l’omicidio dato che la sua abitazione a Suzzara era stata posta sotto sequestro. La donna sarà trasferita in carcere a Mantova, il cui arrivo è previsto per il pomeriggio. Le accuse per lei sono di omicidio premeditato e di detenzione illecita di arma da fuoco. Le indagini sono ancora in corso, ma nei confronti della figlia sono già stati raccolti, secondo gli investigatori, gravi indizi di colpevolezza.
Le prime ricostruzioni
La mattina del 23 dicembre scorso, la donna aveva allertato i soccorsi sostenendo di avere trovato il corpo del padre sul sedile del lato guida della sua auto, all’interno del box situato nel garage condominiale a Suzzara. Ai carabinieri la donna aveva raccontato di aver accompagnato il padre in garage per uscire con l’auto, come faceva tutti i giorni, e di essere poi risalita in casa a prendere un oggetto che si era dimenticata. Al ritorno in garage, dopo più di mezz’ora, aveva detto di aver trovato il cadavere del padre crivellato di colpi, sul sedile di guida, riverso sul volante.
 Le modalità lascerebbero pensare a un agguato condotto da una persona che conosceva bene le abitudine della vittima, solita ad uscire tutti i giorni in auto dopo che la figlia gli aveva aperto la basculante del garage. Secondo i rilievi del caso l’uomo aveva ancora addosso i suoi effetti personali e sembrerebbe che non gli sia stato portato via nulla.
Il Gip dispone la custodia cautelare in carcere
L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova, con il supporto della Compagnia di Gonzaga, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Mantova. Il provvedimento è stato adottato sulla base delle indagini svolte dai militari, con il contributo degli accertamenti tecnici del Reparto Investigazioni Scientifiche di Parma, sotto il coordinamento della Procura.
L’autopsia
Secondo quanto emerso dall’esame autoptico (durato circa cinque ore) condotto lo scorso dicembre, all’ospedale Carlo Poma di Mantova, sul corpo del pensionato sarebbero stati tre i colpi sparati a bruciapelo, e in rapida successione, tutti alla testa. I proiettili estratti dal cranio della vittima – uno alla tempia e gli altri due ai lati della fronte – erano stati esaminati, nei giorni successivi, dai Ris di Parma.
Chi era Francesco Capuano
Francesco Capuano, originario di Napoli, aveva lavorato per anni come bidello in una scuola di Scampia. Nel 2010 si era trasferito a Suzzara insieme alla moglie e a due dei quattro figli. Rimasto vedovo, viveva con la figlia Rosa, 46 anni. I vicini lo avevano descritto come una persona riservata e tranquilla, mai coinvolta in conflitti o dissidi.