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 2025  marzo 04 Martedì calendario

Un bambino su 3 è obeso: troppo cibo e poco movimento

Sovrappeso e obesità colpiscono più di quattro adulti su dieci nel nostro Paese. E ben il 28,8% dei bambini tra 8 e 9 anni ha problemi di peso: il 19% è in sovrappeso e il 9,8% è obeso (il 2,6% in modo grave). Sono dati riferiti al 2023 e diffusi dall’Istituto di sanità (Iss) in occasione della Giornata mondiale dell’obesità, che provengono dal sistema di sorveglianza “Passi” (sul biennio 2022-23) per quanto riguarda gli adulti (età compresa tra i 18 e i 69 anni); dall’indagine del Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla salute” per i bambini.
Il Piano nazionale della prevenzione 2020-25 adottato dal ministero della Salute ricorda che «l’obesità incide profondamente sullo stato di salute, poiché si accompagna a importanti malattie come diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose, che in varia misura peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata». In più sovrappeso e obesità, ricorda ancora l’Iss, sono «tra i principali fattori di rischio oncologico». La percentuale di persone in eccesso ponderale in Italia è stimata al 43,24% secondo l’ultima rilevazione di “Passi”, maggiore nel Sud e Isole (47,11%) rispetto al Centro (40,26%) e al Nord (40,72%). La serie delle rilevazioni indica una tendenza alla riduzione della differenza tra Nord e Sud, ma in un’ottica di generale peggioramento: nel 2008 il dato nazionale era al 41,62% con il Sud al 46,5%, il Centro al 40,75% e il Nord al 38,86%.
La distinzione tra sovrappeso e obesità è basata sull’indice di massa corporea (o Body mass index, Bmi), un parametro che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) calcola con una formula semplice: il peso (in chili) diviso il quadrato dell’altezza (in metri). Se il rapporto è uguale o superiore a 25 l’individuo è considerato in sovrappeso, se uguale o superiore a 30 è classificato obeso. Tuttavia a questo dato grezzo deve essere aggiunta una valutazione personalizzata, che misuri la quantità e la distribuzione del grasso corporeo.
Secondo “Passi” sovrappeso e obesità riguardano più gli uomini (52%) che le donne (34,3%) e tendono a crescere con l’età, ma solo fino ai 75 anni. Sono più frequenti nelle persone con un grado di istruzione minore, e con maggiori difficoltà economiche. Secondo l’Iss sembra insufficiente l’attenzione che gli operatori sanitari prestano al problema. Infatti riferisce di avere ricevuto da un operatore il consiglio di mettersi a dieta il 68% delle persone obese, ma solo il 34,5% di chi è in sovrappeso. E il consiglio di fare attività fisica viene ricevuto dal 50,3% degli obesi e solo dal 33,1% di chi è in sovrappeso. Eppure si tratta di consigli efficaci: le persone in sovrappeso/obesi che seguono una dieta è maggiore tra coloro che hanno ricevuto un consiglio (46%) da un medico/operatore sanitario rispetto a chi non lo ha ricevuto (17%). Il dato italiano si inserisce in una tendenza mondiale, evidenziata dal Global Burden of Disease Study realizzato dall’Istituto per le metriche e la valutazione della salute (centro di ricerca con sede nella facoltà di Medicina dell’Università di Washington, Stati Uniti) e pubblicato dalla rivista Lancet, relativa a 204 Paesi e territori del mondo. Secondo lo studio, sovrappeso e obesità negli adulti (over25) e in bambini e adolescenti (5-24 anni) sono più che raddoppiati in tre decenni (1990-2021), interessando 2,11 miliardi di adulti e 493 milioni di giovani nel 2021 contro i 731 milioni e 198 milioni nel 1990. E le proiezioni – nello stesso studio – indicano che entro il 2050 circa il 60% degli adulti (3,8 miliardi) e il 31% dei bambini e degli adolescenti (746 milioni), saranno in sovrappeso o obesi. Per quel che riguarda i bambini, l’Unicef – con il contributo dell’Iss – ha elaborato una pubblicazione “Il peso è giusto?” dedicato alle conseguenze che la malnutrizione infantile (intesa anche come alimentazione errata o malsana) può determinare nella vita adulta. E secondo i dati di “OKkio alla salute”, il 10,9% dei bambini non fa colazione, il 36,5% la consuma in modo inadeguato e il 66,9% mangia merende troppo abbondanti. In più un bambino su 4 non assume quotidianamente frutta e verdura. Confermano che sovrappeso e obesità nei bambini dipendono da cattive abitudini alimentari (oltre a familiarità e sedentarietà) gli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che nell’ultimo anno hanno seguito più di 1.300 bambini con programmi personalizzati, basati su attività fisica ed educazione alimentare, fino ai trattamenti farmacologici o chirurgici, nei casi più complessi. «È necessario affrontare il problema il più precocemente possibile – spiega Danilo Fintini, dell’Unità operativa di Endocrinologia e diabetologia –. L’indicazione più importante è che quando un bambino deve cambiare regime alimentare, lo deve fare tutta la famiglia».