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 2025  marzo 04 Martedì calendario

Calipari, Mattarella sull’agente ucciso 20 anni fa: “Non esaurienti le spiegazioni sulla sua morte”

«Nel giorno del ventesimo anniversario dell’uccisione di Nicola Calipari, la Repubblica rende onore al sacrificio di un valoroso dirigente del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, che ha perso la vita in una difficile missione a Baghdad, conclusa con il salvataggio di un’italiana rapita». Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 20esimo anniversario della scomparsa di Nicola Calipari. «È questo un giorno di memoria e raccoglimento, in cui – sottolinea il capo dello Stato – desidero esprimere anzitutto i sentimenti più intensi di vicinanza alla famiglia e a quanti hanno operato con Calipari e gli sono stati vicini. Servitore dello Stato, quando venne colpito a morte, portava in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, in quella che era l’ennesima missione compiuta per il recupero di connazionali». «Se le spiegazioni delle circostanze che hanno causato la sua morte permangono tuttora non esaurienti – rileva Mattarella – risalta, invece, la generosità estrema di Calipari che alla scarica di proiettili ha fatto scudo con il proprio corpo per sottrarre al rischio la persona che era riuscito a liberare. Un gesto di eroismo, iscritto nella storia della Repubblica».
Chi era Nicola Calipari
Nato a Reggio Calabria nel 1953, si era laureato in Giurisprudenza e subito dopo era entrato in polizia. Da lì l’inizio della carriera che lo ha visto in prima linea contro ’ndrangheta e Cosa nostra, tanto che venne costretto a trasferirsi per alcuni mesi in Australia per la sua incolumità. Tornato in Italia riprende il percorso professionale, prima nella Squadra Mobile della Questura di Roma, poi Primo Dirigente della Questura di Roma, e successivamente Direttore del Centro Interprovinciale Criminalpol della Questura di Roma. Dopo 20 anni di carriera in Polizia, nel 2002 entrò al Sismi e dopo poco viene assegnato alle operazioni in Iraq. Prima di gestire le trattative per la liberazione di Giuliana Sgrena, aveva seguito la liberazione delle operatrici umanitarie Simona Pari e Simona Torretta e dei tre addetti alla sicurezza Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio.
Lungo la strada per raggiungere l’aeroporto di Baghdad, l’auto che aveva a bordo Nicola Calipari e la giornalista Giuliana Sgrena, che era andato a liberare, incontrò un posto di blocco statunitense. Partirono diversi colpi da una mitragliatrice, Calipari venne colpito alla testa e morì sul colpo mentre con il suo corpo tenta di fare da scudo, riuscendoci alla giornalista italiana. Era il 4 marzo 2005.