il Fatto Quotidiano, 4 marzo 2025
Sala: “Vogliamo vendere San Siro entro luglio”. No ristrutturazione: Inter e Milan presentano la proposta per acquistare stadio e area
Sono giorni cruciali per il futuro dello stadio Meazza e dell’area di San Siro. Dopo mesi di lavoro sottotraccia, Inter e Milan sono pronte a presentare al Comune di Milano il ‘Docfap‘, il documento di fattibilità di oltre 200 pagine che contiene la proposta per l’acquisto dello stadio, delle aree circostanti e per la costruzione di un nuovo impianto. Ormai è noto: le due società non hanno mai davvero preso in considerazione l’ipotesi di una ristrutturazione del Meazza e anche il Comune di Milano ha silurato per l’ennesima volta questa ipotesi, nonostante una maggioranza di centrosinistra sempre spaccata sul tema. Ieri, lunedì 3 marzo, il Consiglio comunale ha bocciato con 25 voti contrari e 7 favorevoli la delibera che chiedeva la formulazione di un bando pubblico per la ristrutturazione. “Mi auguro che oggi ci sia la consegna di un’offerta, che da un lato sia economico-finanziaria e dall’altro spieghi cosa bisogna fare”, ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervenendo a Non stop news su Rtl 102.5. Poi ha spiegato: “Se tutto funziona, un bando da 30-45 giorni, nel frattempo si tratterà con le squadre con l’obiettivo di cedere lo stadio e le aree alle squadre per le vacanze“. Ovvero entro luglio.
Bocciata ancora una volta la ristrutturazione
La delibera è stata proposta dai consiglieri di maggioranza Enrico Fedrighini, dal Verde Carlo Monguzzi, da Rosario Pantaleo, Alessandro Giungi e Angelica Vasile del Pd e da Marco Fumagalli della Lista Sala. Del centrodestra l’unica a votare favorevolmente è stata Mariangela Padalino di Noi moderati. “Affossare questa delibera significa mettere una pietra tombale e permettere alle squadre di fare quello che vogliono“, ha spiegato il consigliere dei Verdi Monguzzi. Il Pd invece rivendica la strada fatto fino ad ora sullo stadio. “Riteniamo che si debba aspettare la conclusione dell’iter formale aperto con le squadre, che tiene conto della priorità votate dal Consiglio comunale – hanno spiegato la capogruppo del partito Beatrice Uguccioni e il consigliere Bruno Ceccarelli -. Al termine di questa procedura ci sarà un avviso pubblico che permetterà ad eventuali altri soggetti interessati di proporre un progetto alternativo. La proposta Fedrighini invece azzera quanto deciso dall’aula senza controproporre nulla se non una generica e irrealistica ristrutturazione a spese del Comune“.
La proposta di acquisto: il progetto di Inter e Milan
La bocciatura della delibera è arrivata proprio nel giorno in cui il sindaco Sala ha annunciato che nei prossimi giorni arriverà la proposta delle squadre per acquisire stadio e aree e realizzare un nuovo impianto. Questa proposta in realtà è già in arrivo a Palazzo Marino. Il progetto prevede un nuovo stadio da circa 70mila posti in un contesto urbano riqualificato, con la solita promessa del 50% di aree verdi. Il costo totale per i club è stimato in oltre un miliardo di euro. I club hanno già discusso con la Sovrintendenza le soluzioni per rifunzionalizzare le parti di San Siro che rimarranno in piedi, probabilmente la Curva Sud e la tribuna arancio. L’obiettivo è fare in fretta per concludere l’iter prima che scattino i 70 anni del secondo anello di San Siro e subentrino vincoli più stringenti. Il Comune potrebbe però decidere di indire una gara pubblica per l’acquisto di San Siro, come spiegato dal Pd: sarebbe solo un’operazione di facciata, per evitare eventuali futuri ricorsi al Tar. Di fatti, è praticamente impossibile acquirenti più adatti di Inter e Milan per San Siro. I lavori potrebbero iniziare nel 2027 e concludersi nel 2030. O meglio: questo è quello che sperano Oaktree e Redbird, i fondi proprietari dei due club di Milano che stanno per concludere il grande affare.
Le parole del sindaco Sala
“Prima delle scorse vacanze abbiamo provato a convincere le squadre a ristrutturare San Siro“, ha voluto ricordare il sindaco Sala parlando ai microfoni di Rtl 102.5. “Ci hanno lavorato per alcuni mesi e hanno detto ‘non si può, è troppo costoso’. Così hanno cominciato ad elaborare altri piani ed esattamente a novembre ci hanno detto: ‘Bene, siamo interessati all’acquisto di San Siro e delle aree’”. Da lì, poi, sono partiti dei tavoli tecnici per esaminare una serie di elementi, come i vincoli acustici, la distanza dalle case, la mobilità, il verde: “Tavoli tecnici che devono portare, mia auguro, ad un’offerta”. A questo punto, ha avvertito Sala, “la legge dice che la prima cosa da fare è, avendo l’offerta, ovviamente analizzarla e vedere se è in linea e dobbiamo fare un bando“. Quindi “se oggi arriverà questa offerta, la esamineremo e poi riferirò al Consiglio comunale“, ha ribadito il sindaco. Che sulle tempistiche ha spiegato: il bando durerà un mese/un mese e mezzo, nel frattempo proseguirà la trattativa con le squadre per arrivare a un accordo entro l’estate. Quindi, ha detto Sala, “fino alle Olimpiadi non succederà nulla, ricordo che il 6 febbraio 2026 si farà l’inaugurazione dei Giochi. Poi cominceranno a costruire un nuovo stadio di fianco a San Siro e ci vorrà qualche anno. E quando sarà pronto, rigenereranno il vecchio San Siro. Ergo – ha concluso il sindaco Sala – il vecchio San Siro è destinato a vivere, a mio giudizio, almeno fino al 2030“. Poi comincerà l’era del nuovo stadio.