La Stampa, 4 marzo 2025
“L’antibiotico-resistenza causa 12mila morti all’anno in Italia”
Aumenta sensibilmente il consumo di antibiotici nel nostro Paese, più 5,4% dal 2022 al 2023, un uso improprio che, sottolinea Aifa, l’Agenzia del farmaco, fa crescere anche l’indice di resistenza batterica a questi medicinali. L’utilizzo eccessivo dei rimedi chimici rafforza le malattie, e questo avviene soprattutto nei mesi invernali, quando fino al 40% della popolazione risulta farvi ricorso, presumibilmente per contrastare virus influenzali e para-influenzali. Una percentuale che sale al 50% in età geriatrica, con punte di oltre il 60% nelle regioni meridionali. L’impennata di prescrizioni interessa anche l’età pediatrica (oltre il 40% fra gli under 13 ha almeno una prescrizione), mentre il ricorso agli antibiotici risulta in aumento anche negli ospedali, gli ambienti più colpiti dai batteri resistenti alle terapie.
La resistenza agli antibiotici
“L’antibiotico-resistenza è una pandemia silente che non solo provoca 12mila morti l’anno nel nostro Paese, ma genera anche danni economici, che solo sul nostro Ssn impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni – afferma il Presidente di Aifa, Robert Nisticò – Dinanzi a questa emergenza è necessario un approccio globale, che da un lato promuova un uso consapevole degli antibiotici, anche in ambito veterinario e che dall’altro rafforzi l’azione di prevenzione soprattutto in ambito ospedaliero”.
Entrando nel dettaglio del report, nel 2023 il consumo complessivo di antibiotici è stato pari a 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti. Come si diceva, l’aumento rispetto al 2022 è ben oltre il 5%, ma la variazione è ancor più elevata se si considerano solo i farmaci dispensati a livello territoriale (+6,3%). Anche sul piano qualitativo la situazione peggiora: si è infatti verificato un aumento delle prescrizioni delle molecole ad ampio spettro rispetto a quelle a spettro più ristretto, nonostante siano a più alto rischio di generare resistenze microbiche. In ambito ospedaliero poi sono in aumento le infezioni correlate all’assistenza sanitaria causate da germi multiresistenti: le dosi somministrate ogni 100 giornate di degenza sono state 84, in aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente.
Sopra la media europea
Su un periodo più lungo, quello fra il 2019 e il 2023, l’aumento dei consumi a livello nazionale è dell’8,8%, in controtendenza rispetto all’obiettivo di una riduzione del 5% nel 2025 sul 2022 indicata dal Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza. Nel confronto europeo, il consumo complessivo di antibiotici colloca l’Italia al settimo posto tra i Paesi col maggior ricorso a questi farmaci, con livelli superiori alla media europea di oltre il 15%. Stesso discorso per i consumi in ambito ospedaliero, dove l’Italia occupa la sesta posizione in ambito Ue.
E proprio per prevenire l’uso improprio degli antibiotici l’Aifa lancia un semaforo digitale con informazioni utili sul trattamento delle 10 più comuni infezioni tra adulti e bambini. Si tratta di un’applicazione scaricabile gratuitamente dagli store ufficiali di Google e Apple. Con la bronchite il semaforo è rosso: l’uso di qualsiasi antibiotico è sconsigliato. Otite nei bambini? Luce arancione per l’antimicrobico utilizzabile solo per casi gravi, piccoli immunocompromessi o di età inferiore ai due anni. Polmonite? Disco verde all’utilizzo di Amoxicillina o Doxiciclina. Si tratta – spiega Aifa – di uno strumento semplice e di agile consultazione, a disposizione dei medici, come supporto nella prescrizione antibiotica, ma consultabile anche dai cittadini. Con l’intento di scoraggiare l’uso “fai da te” e la chiara avvertenza di non assumere mai gli antibiotici senza prima aver consultato il medico.