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 2025  marzo 03 Lunedì calendario

I titoli della difesa decollano dopo le dichiarazioni dei leader europei sul riarmo. Leonardo + 10%

Se c’è una cosa su cui i leader europei sembrano essere d’accordo, è la necessità di aumentare le spese per armi ed eserciti. Chi li costruisce, naturalmente, gongola e gli investitori corrono a comprare i titoli del settore. L’italiana Leonardo (controllata al 30% dal Tesoro) sale in borsa di oltre il 10%, portando il guadagno dell’ultimo anno al 107%, prezzi dei titoli più che raddoppiati.
La tedesca Rheinmetall (che fabbrica tra l’altro i richiestissimi carri armati Leopard e ha un’intesa con Leonardo per sviluppare un nuovo tank) sale a Francoforte di quasi l’11%. Per i titoli del gruppo tedesco il progresso dell’ultimo anno è del 160%. A Londra, Bae systems sale del 13% (+ 26% in un anno), la svedese Saab cresce di quasi il 9% mentre la francese Thales schizza dell’11% (+ 54% in un anno).

Difficile capire di quanto, e con quale rapidità, salirà la spesa militare dei paesi europei ma, in ogni caso, sul tavolo ci sono centinai di miliardi di euro. I costruttori di carri armati, jet, droni, missili, etc sono già zeppe di ordinativi e si attrezzano per ampliare la loro capacità di soddisfare la domanda. L’ipotesi “estrema”, ma non impossibile, ossia quella in cui i budget per la guerra tornano sui valori della guerra fredda,vedrebbe i sette stati del G7 spendere 10mila miliardi nel giro di un decennio.