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 2025  marzo 03 Lunedì calendario

Gli amori di Eleonora Giorgi, da Rizzoli a Pino Daniele e Troisi: «Quando mi invitò Alain Delon finsi di non capire»

«Un milanese che voleva fare il romano e una romana che si sentiva milanese». Così Eleonora Giorgi – morta oggi all’età di 71 anni, a causa di un tumore al pancreas – ricordava qualche tempo fa, in un’intervista al Corriere, la sua relazione con Angelo Rizzoli, suo primo marito. «Angelo partiva per Milano il lunedì e il mercoledì era di ritorno. Io invece per indole un po’ “danubiana”, come mi descrisse Moravia, mi trovavo bene tra le sciure, anche se non ho dato loro soddisfazione. Da una Rizzoli si aspettavano una maggiore partecipazione alla vita sociale di Milano, invece ero una donna lavoratrice e per di più attrice: quando loro uscivano dalla Scala io staccavo dal set».  
Una vita quella di Eleonora Giorgi costellata di grandi amori e perdite, già dall’infanzia. Quel matrimonio importante l’aveva rimessa al centro dei riflettori e ridato l’equilibrio. Presentati dall’attrice Tina Aumont, era stato amore a prima vista. «Mi disse che c’era un amico editore che aveva visto i miei film e voleva conoscermi. Mi era sembrato avesse fatto il nome di Rusconi. Andai al primo appuntamento, in inverno, senza cappotto: il mio stato alterato mi rendeva atermica».

Un matrimonio sotto i riflettori, con lei già diva acclamata e lui erede di una delle più importanti famiglie italiane. «Iniziamo a parlare e non smettiamo più: per lui decido di disintossicarmi in un rehab», ha raccontato Eleonora Giorgi, provata dalla perdita del fidanzato Alessandro Momo, giovanissimo attore nel cast di Malizia, morto in sella alla moto che lei gli aveva prestato, una Honda 750.  La morte improvvisa di Momo la fa sprofondare nella tossicodipendenza, ma l’amore per Rizzoli le dona un nuovo equilibrio.
Il matrimonio in Laguna e la nascita di Andrea
«Pesavo poco più di 40 chili, mentre Angelo a 34 anni aveva tutto il peso del gruppo. Il mio lato dolente incontra il suo e non ci lasciamo più». Il matrimonio viene celebrato in Laguna: lei è una sposa bellissima e non convenzionale, in una tunica di Kenzo, pantaloni jaipur e un velo antico di Venezia. Mantiene lo stesso stile non codificato per tutto il matrimonio: alla Scala la signora Rizzoli conquista tutti gli sguardi con i capelli asciugati con il phon, il tuxedo di Saint Laurent e senza collant. «Lui amava mostrarmi: mi ricordo dei pranzi deliziosi al Quirinale con il presidente Pertini». La crisi non tarda ad arrivare, travolti dai problemi del gruppo guidato da lui e dalle insinuazioni di una parte di stampa che attribuiscono i ruoli e il successo della Giorgi alla «protezione» della potente famiglia milanese.
«A un certo punto gli proposi di andare a New York e ricominciare: lui aveva la Libreria Rizzoli, io qualche contatto. Mi rispose: “E la tua carriera”’? Ad Angelo piaceva il mondo dello spettacolo: al Vascello, la villa che affittò per noi e dove oggi vive Renato Zero, ricevevamo molti amici, da Renzo Arbore ai Gatti di Vicolo Miracoli, con una sconosciuta Alba Parietti. Io tenevo banco, sentendomi però Nora in Casa di Bambola».
La separazione arriva quando il figlio Andrea ha solo 3 anni. Poco tempo dopo l’incontro con Massimo Ciavarro, l’altro padre di suo figlio, incontrato a casa di Vittorio Cecchi Gori. «Avevamo recitato in Sapore di mare. Mi chiese il numero ma non mi telefonò per mesi: una domenica di ritorno dal mare trovo i ladri in casa e il telefono che squillava. Era Massimo: “Scusa ti devo lasciare, c’ho i ladri”». La storia prosegue a gonfie vele con la scelta di ritirarsi in campagna. «Compravamo casali in rovina per rimetterli a nuovo, restauravamo mobili e avevamo Paolo, il bambino più bello del mondo: ma Massimo era sempre un po’ scontento». La stanchezza di una vita troppo bucolica e lontana dai riflettori si abbatte sulla coppia che si divide.
Nella vita di Eleonora Giorgi gli amori celebri si avvicendano a quelli «comuni». Ad un certo punto la diva ha una relazione con Pino Daniele. «Minà mi aveva mandato a intervistarlo per Blitz. All’epoca stavo con Angelo, arrivai con la scorta: dopo il concerto mi disse “lasciali a terra e andiamo a cena, sali sul bus”. In quel momento, con i tamburi e le canzoni dal vivo, ho respirato quella libertà che mi mancava. Dopo la separazione ci siamo rivisti». Un altro amore napoletano si affaccia velocemente nella vita della diva italiana, Massimo Troisi. «Di notte il suo cuore ticchettava come una sveglia, nel buio: mi chiamava di nascosto da Benigni, che era un po’ geloso. Sono stata io a convincere Massimo a tagliarsi i capelli». Ma il grande amore, per sua stessa ammissione, è stato quello per lo scrittore Andrea De Carlo: «Ma avrei dovuto conoscerlo a 16 anni. Mi ha dedicato tre libri. Voleva essere l’ospite d’onore della mia vita». In mezzo a tanti amori anche un rifiuto eccellente, quello ad Alain Delon. «A 20 anni mi invitò a dormire nella sua stanza d’albergo. Finsi di non capire».