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 2025  marzo 03 Lunedì calendario

Andrea Prospero, la doppia vita e il mistero delle 60 Sim del ragazzo morto a Perugia. La madre: «Non credo al suicidio, chi sa qualcosa ci contatti»

Tre perizie per risolvere il rebus della morte dello studente di Perugia. È un mistero anche per la famiglia la morte di Andrea Prospero, il ragazzo di 19 anni trovato morto in un appartamento di Perugia a fine gennaio scorso. Il suo corpo è stato rintracciato dalle forze dell’ordine con accanto un flacone di barbiturici ma la mamma ha ripetuto di non credere alla versione del suicidio.
Già nella giornata di oggi potrebbe essere depositata la perizia dei medici che hanno effettuato l’autopsia. Passaggio fondamentale che include anche gli accertamenti tossicologici sul corpo. Non è tutto perché la polizia postale sta lentamente venendo a capo dei contatti trovati sui cellulari e nel pc di Prospero. Mentre più complesso appare il compito della squadra mobile che dovrà capire chi abbia dato in dotazione le sessanta SIM card delle quali lo studente era in possesso. L’ultimo appuntamento tracciato risale al 24 gennaio con la sorella che avrebbe dovuto incontrare in un ristorante. In realtà non si è mai presentato a quell’appuntamento. A Prospero viene poi attribuito uno strano account su Telegram.
Molti misteri aleggiano attorno alla sua figura come spiega l’avvocato della famiglia Francesco Mangano.
Prima di tutto, a dispetto di una sistemazione “ufficiale” con la sorella gemella, Andrea viveva in un appartamento segretamente preso in affitto nel centro di Perugia. Per quali motivi?
Secondo: il ragazzo frequentava informatica all’università della città umbra ma, sempre stando a ciò che rivela la mamma, «quelle erano materie in cui aveva appena la sufficienza». Questo dato si ricaverebbe anche dalle testimonianze dirette dei suoi compagni di scuola.
La convinzione dei familiari è, dunque, che Andrea potesse avere una sorta di doppia vita ma per quale ragione? L’ipotesi alla quale sembrano prestare fede o genitori è che lo studente sia stato attirato in un giro più grande di lui per ragioni al momento sconosciute.
Infine sotto il profilo caratteriale: nulla lascia pensare che Andrea Prospero potesse essere un nerd o un hacker (tranne le dotazioni informatiche che gli sono state trovate), secondo i genitori si trattava di un ragazzo «schivo e riservato, una persona che chiedeva il permesso anche per prendere qualcosa dal frigo. Insomma un’anima bella».