Corriere della Sera, 3 marzo 2025
Salento, la lettera choc del preside di una scuola media. «I vostri figli si sfidano con i coltelli». L’appello alle famiglie
Minacce con coltelli a serramanico, scontri tra bande di ragazzini prima e dopo le lezioni a scuola. È l’allarme lanciato nel Salento dal preside dell’Istituto comprensivo di Miggiano-Montesano, Gianni Sergi, che nei giorni scorsi ha deciso di intervenire con una lettera forte e diretta ai genitori, dopo gli episodi di violenza che stanno coinvolgendo sempre più gli studenti delle classi terze della scuola secondaria.
«Le minacce con l’aggravante dell’uso di coltelli a serramanico o lo scontro tra baby bande non possono essere in alcun modo derubricate a semplici scaramucce tra ragazzi», scrive nella lettera il dirigente scolastico, esprimendo la sua preoccupazione per una situazione che non è più tollerabile. «Voglio chiaramente esprimere la mia condanna nei confronti di questi inaccettabili episodi che purtroppo pare non siano isolati», aggiunge, parlando quindi di un fenomeno che si starebbe ripetendo e che non può essere banalizzato o giustificato in alcun modo.
La lettera di Sergi arriva dopo una segnalazione dei carabinieri di Specchia, che avevano comunicato alla scuola il verificarsi di episodi violenti che coinvolgevano i ragazzi. «La comunicazione ricevuta dalla stazione dei carabinieri di Specchia ci ha allarmato», sottolinea il preside, che poi lancia un invito a tutti i genitori, sottolineando l’importanza di un’azione comune tra scuola e famiglia: «Credo che in questo momento dobbiamo esercitare sulle giovani generazioni tutta la nostra fermezza al fine di tracciare una chiara strada da percorrere verso l’affermazione di sani principi sottesi ai valori di rispetto, legalità e non violenza».
Il preside si è anche fatto promotore di un incontro urgente a scuola, svoltosi sabato 1 marzo, dove sono stati coinvolti non solo i genitori, ma anche le istituzioni locali, i sindaci e la comunità scolastica, oltre che don Antonio Coluccia, il sacerdote originario di Specchia, impegnato nella lotta contro la mafia, la droga e la violenza.
Il dirigente scolastico ha invitato anche gli insegnanti a fare la propria parte, monitorando con attenzione il comportamento degli studenti dentro e fuori la scuola, e ha poi sollevato la questione dell’influenza dei social media, che spesso alimentano comportamenti aggressivi. «Quello che fa riflettere è che questi episodi accadano in comunità così tranquille. Spesso i ragazzi emulano scene viste sui social, replicandole nella vita reale», ha concluso, mettendo in guardia contro l’impatto che i contenuti online possono avere sul comportamento dei più giovani.