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 2025  marzo 03 Lunedì calendario

Cadere dal letto durante il sonno? Ecco perché le persone adulte non rischiano

Gli adulti non cadono dal letto mentre dormono, al contrario dei bambini piccoli: perché?
Risponde Luigi Ferini Strambi, direttore Centro di Medicina del sonno, Ospedale San Raffaele Turro, Milano
Si potrebbe pensare che gli adulti non cadono durante il sonno perché conoscono la stanza, la posizione e le dimensioni del proprio letto. In realtà, anche se si cambia ambiente e letto, non ci sono cadute. In tutto il nostro corpo sono presenti sensori, da cui partono fibre sensitive che arrivano al cervello, portando informazioni sulla posizione degli arti e del corpo nello spazio. Queste informazioni vengono continuamente elaborate a livello della corteccia cerebrale e forniscono una mappa precisa con la collocazione delle varie parti del corpo: i sensori sono attivi anche di notte e questo ci permette di evitare cadute. E pensare che nel sonno cambiamo posizione almeno 7-8 volte all’ora!
Abuso di alcol o stupefacenti
Nei bambini piccoli, in rapporto a una immaturità del sistema nervoso, i circuiti non sono ancora efficienti e quindi si possono osservare delle cadute dal letto. Alcuni studi hanno dimostrato che il problema è presente soprattutto prima dei 6 anni di età, con prevalenza nei maschi. Gli incidenti con maggiori traumatismi avvengono con i letti a castello. In realtà anche l’adulto talvolta può cadere mentre dorme, per esempio dopo un abuso di alcol o l’utilizzo di stupefacenti. In queste condizioni non si ha soltanto un’alterazione delle capacità motorie in veglia, ma anche un deficit nel «controllo notturno» della posizione delle varie parti del corpo. Nell’anziano alcune patologie o un intervento chirurgico importante possono comportare un cambiamento dei movimenti nel letto.
Sonno Rem e sonno non-Rem
Esiste anche una patologia neurologica caratterizzata da ridotta mobilità notturna che può causare una caduta: il soggetto, che fa fatica a girarsi, può compiere movimenti non ben controllati e quindi cadere. C’è infine un altro aspetto importante da ricordare. Il tono muscolare durante il sonno varia: diminuisce progressivamente nelle fasi di sonno non-Rem, fino ad arrivare alla completa scomparsa durante il sonno Rem. Quest’ultimo è caratterizzato da un’attività onirica bizzarra e complessa: possiamo sognare di andare in bicicletta, correre, sciare, ma il nostro corpo è completamente fermo, siamo come paralizzati, e quindi non cadiamo dal letto. Ma non è sempre così.
Quando i sogni sono agitati
Esiste una patologia particolare, il disturbo comportamentale in sonno Rem, in cui il soggetto sogna in maniera agitata: spesso dobbiamo scappare da qualcuno che vuole aggredirci o da un cane che vuole morderci. In questa patologia il tono muscolare rimane attivato e il risultato è che il soggetto può cadere dal letto. Esiste, però, una terapia farmacologica per ridurre l’agitazione notturna legata ai sogni.