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 2025  febbraio 08 Sabato calendario

Biografia di Marco Pedrini

Marco Pedrini (1940-2025). Ex presidente di Anfass, merciaio. «L’avevo conosciuto in un giorno di freddo e pioggia battente. Ci eravamo seduti al tavolino di un bar di via Pier della Francesca, poco distante dalla sua meravigliosa Merceria Grassi così vera e così zeppa di nastri, filati e bottoni che ti scrutavano dalle pareti come lumicini accesi sul mondo. Aveva il bagliore negli occhi, la voce rauca degli anziani che hanno vissuto tanto, una malattia che lo opprimeva ma non c’era tempo per pensarci, figurarsi parlarne. E invece raccontava di quella merceria aperta dalla sua mamma nel giorno di Sant’Ambrogio del ‘45 e portata avanti con orgoglio e scrupolo amorevole da lui, dalla secondogenita Katia (“la mia roccia”) e dal talentuoso nipote Riccardo. Poi tra un caffè e un sorriso il discorso tornava inevitabilmente ad Antonella, la prima figlia venuta al mondo, in un giorno di sole di una Milano antica, con una grave disabilità mentale. Quanta strada compiuta per starle accanto e farle vivere una vita di amore e dignità! Il primo medico: sua figlia è scema!. Il secondo medico: non ci sono speranze. Mille consulti, “ma non mi sono arreso mai”, diceva. E aveva iniziato a combattere e picchiare i pugni sul tavolo. Per Antonella, per i ragazzi come lei, per le famiglie lasciate sole dalle istituzioni e che vivono sospese tra l’amore infinito per i figli e il buio di una vita senza appigli. Memorabile il giorno in cui parlò a una conferenza dei servizi del Comune, davanti a una platea di mediconi che sapevano tutto di scienza ma non capivano un tubo dei giorni bui, delle urla disperate, della stanchezza di chi ha un parente disabile e non sa che cosa fare. E straordinario il suo impegno con Anffas (Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo) che era un fiore all’occhiello e tante porte scardinò dall’ottusità e dall’ignoranza, portando a casa risultati insperati per Milano e il paese intero. Marco Pedrini se ne è andato due mattine fa con discrezione e senza troppe fanfare, come piaceva a lui, sapendo Antonella al sicuro, il negozio al sicuro e l’eredità del suo cuore sparpagliata per Milano... fiori che nascono dove nessuno li vedrebbe mai. Lascia una moglie amatissima, l’incredibile figlia Katia, il nipote talentuoso, il grande negozio di via Piero della Francesca che fornisce tessuti e merletti e merita un viaggio o una visita perché tra le sue mura si ricuce un po’ l’anima e si ricompone il sorriso. Avrei voluto rivederlo un’ultima volta, il Pedrini eroe della solidarietà come lo ricorda affettuosamente Giangiacomo Schiavi, le sue mani vigorose, la fronte rugosa, il guizzo dei grandi e la forza travolgente dell’amore. Un uomo buono come se ne incontrano pochi. A proposito... Pedrini stava coi fanalini di coda dell’umanità, ci aveva pure scritto un libro, ma per Milano era un faro e in molti adesso faranno fatica a orientarsi» [Bertuzzi, Libero].