Anteprima, 11 febbraio 2025
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Biografia di Virginio Epis
Virginio Epis (1931-2025). Alpinista. Uno dei cinque italiani saliti in vetta all’Everest nel maggio del 1973. «Il 7 maggio del 1973 piantò la piccozza sul Tetto del Mondo. E quando tornò a casa lesse i giornali che lo definirono “L’eroe dell’Everest”. Era riuscito proprio sulla cresta di vetta a salvare due compagni, il sergente Claudio Benedetti e lo sherpa Soman Gyaltzen. Virginio rise davanti a quel titolo. E nell’ultima intervista, lo scorso anno per un programma di RaiTre VdA disse al microfono di Luca Casali: “Dopo l’Everest? Ero quello di prima”. Ma Rinaldo Carrel, guida alpina del Cervino che con Mirko Minuzzo era salito in vetta due giorni prima, ricorda: “È stato eccezionale”. Epis partecipò alla grandiosa spedizione organizzata dall’imprenditore-esploratore Guido Monzino che coinvolse le forze armate. Grandi mezzi, elicotteri per poter far sventolare per la prima volta sull’Everest la bandiera italiana. Ma il maresciallo degli alpini, istruttore di alpinismo, sci e scialpinismo della Scuola militare alpina, 42 anni, non era in Nepal per arrivare in cima, ma per sfruttare le sue doti di organizzatore e scegliere gli uomini più in forma perché la spedizione avesse successo. E si trovò lui a essere il più preparato e a riuscire ad aiutare durante la discesa i due compagni. Erano in quattro a far parte del secondo gruppo in vetta: con Epis, il carabiniere Fabrizio Innamorati, il sergente Benedetti e lo sherpa Gyaltzen. Virginio dovette tornare due volte sulla cresta sommitale per recuperare bombole di ossigeno e salvare i compagni. Virginio Epis si trasferì da Oltre il Colle (Bergamo) dove era nato a Courmayeur come militare atleta di sci di fondo. Smise a 30 anni quando diventò maestro di sci e istruttore di alpinismo. La pensione nel 1987. Continuò a fare il maestro di sci a Pila, Cervinia e a Torgnon fino al 2020» [Martinet, Sta] • Era stato ricoverato qualche giorno all’ospedale Parini (Aosta) per sostituire il pacemaker. Stroncato da una polmonite • Vedovo da quattro anni, lascia le figlie Debora e Giulia e il fratello Erminio • Aveva 93 anni.