Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Enrico Di Salvo (1949-2025). Chirurgo. Era malato di leucemia. Nato a Benevento, viveva a Napoli. Iniziò «la carriera nella scuola di Giuseppe Zannini, il Maestro che ne aveva intuito il valore umano e professionale. Tanto da affidargli la prima guardia notturna nel Policlinico della Federico II, nel ’72, non ancora inaugurato. Poi, nel solco della stessa scuola aveva seguito, sempre nell’edificio 5 di Cappella Cangiani, l’altro Maestro, Mario Santangelo, in una liaison umana e professionale che, tranne per un brevissimo periodo, rimarrà indissolubile. Un’avventura scientifica che lo vide ore e ore in sala operatoria nell’era contrassegnata dall’inizio dell’attività trapiantologica nel Sud, prima di rene, poi di fegato. E poi c’è l’altra vita, quella seconda che ha soppiantato la precedente ma con lo stesso amore e fervore. Per oltre vent’anni, prima ancora dell’uscita di scena dal parterre chirurgico, Enrico infatti aveva abbracciato la causa del Benin (ex Dahomey), fondando insieme ai colleghi e amici Roberto Pennisi e Elio Sica l’associazione “Sorridi, Konou Konou Africa onlus”. […] Per oltre vent’anni è andato e venuto dall’Africa, in luoghi inaccessibili, villaggi sperduti privi di qualsiasi assistenza, dove c’è solo il Policlinico di Cotonou, unico del Benin, realizzato anche grazie all’associazione nata a Napoli e tutt’ora presieduta da Bianca Gasparrini, la sua compagna di vita con cui c’era stato un bellissimo incontro, dopo la prima moglie Marinì Ajello» [Del Bello, Rep].

GIORGIO DELL’ARTI, scheda aggiornata al 24 febbraio 2025 (fonte Anteprima)