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 2025  gennaio 13 Lunedì calendario

Biografia di Alfredo Mantovano

Alfredo Mantovano, nato a Lecce 14 gennaio 1958 (67 anni). Politico. «Pezzo da novanta del governo, uomo forte di Palazzo Chigi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con deleghe sull’intelligence» [Cerasa, Foglio].
Titoli di testa «È il capo ombra del governo, l’uomo che ha in mano le leve, è la “carta copiativa” di Giorgia Meloni» [Turco, L’Espresso].
Vita Si laurea in giurisprudenza alla Sapienza nel 1981. Titolo della tesi Problemi di legittimità costituzionale della legge 22 maggio 1978, n. 194. La 194 è la legge sull’aborto • In magistratura dal 198. Dal 1985 al 1987 è pretore del mandamento di Ginosa e dal 1988 al 1996 penale al tribunale di Lecce • Eletto alla camera dei Deputati nel 1996. Nel 2001, con Alleanza nazionale, è stato sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno nei governi Berlusconi II e III dal 2001 al 2006 • «Uno degli uomini più rispettati da Fini, ex magistrato fuori dalle correnti di partito, consigliere di An sulla giustizia, un tempo inviso a Berlusconi, collaboratore principe di leggi come quelle sull’immigrazione e la droga» [Alessandra Longo, Sta] • Nel 2001 «si scontrò per un posto alla Camera con D’Alema nel collegio di Gallipoli. Il Polo era favorito, ma D’Alema vinse e Mantovano rimase fuori dal parlamento con la convinzione che tra il presidente della Quercia e Raffaele Fitto, presidente azzurro della regione Puglia, ci fosse stato un inciucio» [Vittorio Zincone, Sette] • «Plenipotenziario all’epoca per gli azzurri pugliesi era - somma ironia - Raffaele Fitto, oggi ministro e luogotenente di Meloni» [Turco, cit.] • Eletto in Senato nel 2006, sempre con An, rieletto alla camera con il Pdl nel 2008 • Nell’inverno 2006 è tra quelli che chiedono di boicottare i negozi che non vendono il presepe («tra un po’, per non offendere passanti, qualcuno chiederà di togliere le croci dai campanili delle chiese») • Dal 2008 al 2011 è stato sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno nel governo Berlusconi IV • «Faccia da sfinge e argomentare da tritasassi. Parole pacate, occhi fermi e una erre moscia pugliese che ti dondola come un’amaca. Questo austero personaggio sembra uscito dal reparto “Ragazzi modello” della bottega del Creatore» [Giancarlo Perna, Giornale 1/4/2011] • Nel marzo 2007, a Lecce per la festa di compleanno di un amico, la fiammata provocata da una pietanza flambé gli provocò ustioni di secondo grado al volto costringendolo al ricovero in ospedale • In un suoi intervento al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, nel 2010, si è espresso così: «Attraverso leggi e prassi presentate come di contrasto all’omofobia, in realtà si punta a proibire e a punire non discriminazioni, manifestazioni di odio per gli omosessuali, che nessuno auspica e ancor meno teorizza, ma la possibilità di affermare e magari di documentare anche scientificamente che l’omosessualità è una disarmonia rispetto alla visione naturale dell’uomo» [Rep] • Avvicinatosi attraverso il partito guidato da Gianfranco Fini, di cui fu a lungo considerato il delfino, Mantovano lasciò i palazzi con la fine del Pdl. Quando Meloni fondava Fdi, lui tornava in magistratura, senza interrompere i rapporti. Lei, d’altra parte, non ha mai smesso di invitarlo [Turco, cit.] • Dal 2013 al 2018 è stato consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma, e dal 2018 consigliere alla Corte di Cassazione • «Il suo vero ritorno in scena è avvenuto alla Conferenza programmatica dei Fratelli a Milano. Dove ha parlato di natalità, di famiglia naturale, si è espresso contro l’eutanasia (“diventerà a breve uno strumento per il controllo della spesa pubblica”), contro il ddl Zan, contro le coppie omogenitoriali, contro ovviamente la gestazione per altri. Argomenti che poi tante volte sono affiorati sulle bocche di Meloni e dei Fratelli. Lì Mantovano ha sfoderato insomma il suo tradizionalismo di destra, quello da campione di Alleanza Cattolica e fondatore del centro Studi Livatino» [Turco, cit.] • È vice presidente del Centro studi Rosario Livatino • «Da magistrato mi è capitato di pronunciare sentenze di condanna all’ergastolo. Confesso che per qualche minuto è stato necessario un training preventivo perché non sono decisioni che si prendono a cuor leggero senza provare alcuna emozione» • È stato direttore responsabile – è regolarmente iscritto all’Ordine dei giornalisti – della rivista semestrale L-Jus • Tra i suoi libri: con Domenico Airoma, I(r)rispettabili. Il consenso sociale alle mafie (Rubbettino 2013), Libertà dalla droga. Diritto, scienza, sociologia (con Massimo Introvigne e Giovanni Serpelloni) (Milano, 2015), Eutanasia, le ragioni del no. Il referendum, la legge, le sentenze (Cantagalli, 2021). Un Giudice come Dio comanda. Rosario Livatino, la toga e il martirio (Milano, 2022- 2^ ed accresciuta) • Dal 23 ottobre 2022 è Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Meloni, con funzioni di Segretario del Consiglio. ora lui vede in Meloni incarnata (addirittura) una nuova stagione del tatarellismo, come ha spiegato durante le celebrazioni in Senato del ministro dell’Armonia. «Giorgia Meloni aveva poco più di vent’anni nel 1999, al momento della morte di Tatarella: eppure già in quel periodo sembrava a suo modo averne raccolto il testimone», ha detto Mantovano, di fronte a un’altra figura con cui negli anni non ha allentato i rapporti, Luciano Violante • «È per il governo come la schiuma del mare: è presente ovunque, si rende visibile solo nel caso di forti tempeste, quando le onde si sollevano, battono sugli scogli. Altrimenti è come se non ci fosse» [Turco, cit.] • Tra i componenti del governo non parlamentari, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, quello con un reddito imponibile più alto, pari a 180 mila 895 euro, in base alla dichiarazione del 2024 riferita ai redditi del 2023 [Rep] • Nel 2023 Meloni gli ha affidato anche la gestione dei migranti: «I centri in Albania certamente si realizzeranno per quello per cui sono stati concepiti» • Pro Ucraina: «Continueremo a consentire a Kiev di difendersi» • Pesante diverbio con il ministro della Difesa Guido Crosetto per i dossieraggi. Mentre il ministro ventilava ai pm sospetti su una «fuga di notizie volta nel sistema di protezione dei dati Aise», il sottosegretario difendeva l’operato dei servizi segreti • Alfredo Mantovano che a domanda sul fascismo rispondeva parlando della Corea del Nord [Rep] • Da ultimo ha partecipato alla liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin, in Iran. Sala è stata scarcerata il 7 gennaio • La mancata sintonia con Elisabetta Belloni ha contribuito alle dimissioni di lei dal Dis • Infine ha contribuito alla realizzazione di piazza Pia a Roma: «Dando atto che gran parte del merito va al deus ex machina del governo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, cattolico apostolico romano, che si gode l’inaugurazione silenzioso, un loden blu e un paio di Persol neri a celare lo sguardo. Sembra il don Gaetano di Todo Modo. “Mantovano – dice Gualtieri – ha coordinato in modo impeccabile la cabina di regia istituzionale. Senza il suo aiuto tutto questo non sarebbe stato possibile”. Meloni parla solo con lui. Lui parla solo con gli uomini del Vaticano, monsignor Rino Fisichella, delegato del Papa al Giubileo e il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. È una triangolazione sindaco-governo-Vaticano. E le cose funzionano» [Bei, Rep].
Religione Esemplari le parole con le quali Giorgia Meloni lo ha presentato al Papa, nella sua prima udienza privata, il 10 gennaio 2023: «Una persona con cui lavoro da tanti anni, grande giurista, grande cattolico» • «Cattolico senza aggettivi, secondo il principio formulato dal barone Vito d’Ondes Reggio nel 1875, ai tempi del non expedit, per cui “il cattolicesimo è dottrina compiuta” e “qualunque qualità si aggiunga è da per sé un gravissimo errore” (significa supporre che «manchi di qualcosa che è d’uopo dargli, o contenga qualche cosa che è d’uopo levargli)» [Turco, cit.] • «Giovanni Bosco, quando gli dicevano “Viva Pio IX!” o “Viva Leone XIII, replicava: “Viva il Papa”. Questo è l’atteggiamento del cristiano, viva il Papa, chiunque sia. Ogni tentativo di lettura dialettica è sbagliato» • Dal 2015 è inoltre presidente della sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre • «Sotto ogni cielo, porta giacca e cravatta con l’aria di un gesuita in borghese. È timoratissimo di Dio, cattolico tradizionalista, ratzingeriano ante litteram» [Perna, cit.].
Amori Sua moglie, la professoressa Silvia Fiorentino Mantovano, è morta nell’agosto del 2022. A lei, compagna di una vita, la dedica della nomina con un semplice e significativa «dedicato a Te» • Tre figli Dora, Enrico e Chiara.
Titoli di coda «Parlo poco perché non serve».