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 2025  gennaio 23 Giovedì calendario

Biografia di Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi, nata a Montevarchi (Arezzo) il 24 gennaio 1981 (43 anni). Politico. Capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati dal 24 settembre 2019. Già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Gentiloni (dal 12 dicembre 2016 fino al 31 maggio 2018), ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento nel governo Renzi (2014-2016).
Titoli di testa «Preferisco essere valutata per le riforme che per le forme»
Vita Prima dei tre figli di Pierluigi Boschi, imprenditore agricolo nell’ambito delle cooperative bianche, e Stefania Agresti, dirigente scolastico e politico locale • «Deve il senso di quello che è a un punto di riferimento fondamentale: la famiglia. Padre, madre, fratello e cognata, nonna, ma soprattutto nonno Gloriano, che da qualche anno non c’è più. Tenace e bellissimo – occhi molto azzurri che le ha lasciato in eredità, profilo da Paul Newman, ha sostenuto lei – Gloriano era un contadino. Un uomo della terra chiamato a combattere nella seconda guerra mondiale. Dovendo partire passò dalla sua futura moglie e le disse: al mio ritorno ci sposeremo. Non erano le prime parole che le rivolgeva, ma quasi. Lei lo guardò con dolcezza: pregherò per capire se è giusto. Cercava l’ispirazione celeste. Finito in un campo di lavoro tedesco, Gloriano, che aveva fatto la quarta elementare, le scrisse con continuità. A guerra terminata tornò a Laterina. Lo fece a piedi, perché non aveva né soldi né altri mezzi, e lì replicò la proposta di matrimonio. Tenace, resistente e costante, era certo che anche il cielo sarebbe stato dalla sua parte. Così fu. Al momento di lasciare questo pianeta di fianco a lui c’erano i figli, la moglie e la nipote futuro ministro. La nipote gli chiuse gli occhi. La moglie disse: se n’è andato un cavaliere. Un piccolo film, che al ministro è rimasto in testa. È quando te ne vai che si capisce il tuo valore» [Andrea Malaguti, Sta] • Cresce a Laterina, frequentando assiduamente la parrocchia, per la quale è stata anche catechista: «Sono cresciuta tra i vitellini e coniglietti, avevo frutta e verdura a portata di mano, le Barbie, ho fatto la chierichetta!» [a Silvia Toffanin, Verissimo] • Laurea in Giurisprudenza. «L’incrocio virtuoso toscano, dove tutti conoscono tutti, insieme a un’ottima conoscenza delle materie giuridiche, le dà quelle basi per entrare in uno degli studi legali più blasonati di Firenze: il Tombari Corsi D’Angelo e associati. […] Ha iniziato facendo politica “dalla parte sbagliata”: nel 2009 insieme all’amico e collega avvocato Francesco Bonifazi, all’epoca tesoriere del Pd renziano, sosteneva la corsa a sindaco di Firenze del dalemiano Michele Ventura, il miglior nemico di Renzi. Poi la conversione sulla via di Palazzo Vecchio e l’ascesa nell’inner circle dell’ex rottamatore. Entra nel cda di Publiacqua, partecipata che gestisce il servizio idrico di 43 comuni del Valdarno. Nel 2012 sale sul camper con Sara Biagiotti e Simona Bonafè per fare da staff a Renzi nella corsa alle primarie contro Bersani. Diventa donna di punta del giglio magico renziano e consigliera giuridica di Matteo. […] La benedizione mediatica arriva però con l’ultima Leopolda, quella di ottobre [2013, ndr], in cui Boschi cura l’organizzazione presenziando sul palco insieme a Matteo Renzi. Chi ancora non la conosce chiede da dove arrivi questa ragazza “carina e spigliata”. Da quel momento i soprannomi si sprecano. “Leoparda” o “giaguara di Matteo” grazie alle scarpe leopardate tacco 12, “ma tengo sempre le ballerine nella borsa per camminare sui sampietrini”. […] Approdata al governo, le tocca il ministero per le Riforme costituzionali e i Rapporti col parlamento. Mette la faccia sullo sbarco mediatico dei nodi più delicati del neonato esecutivo: dal decreto salva-Roma alle quote rosa dell’Italicum passando per i sottosegretari Pd indagati» [Alessandro Da Rold e Marco Fattorini, Sole] • «Quando ho iniziato tutti guardavano il mio aspetto fisico. Ho faticato a far valere la mia professione di avvocato, la mia laurea con lode, la mia dedizione al lavoro: ricordo che la prima discussione pubblica su di me, vera, fu sulle scarpe. Magari avessero parlato delle mie proposte quanto hanno parlato delle mie scarpe. Dopo anni in cui ho cercato di dimostrare di essere qualcosa di più del mio corpo continuo a essere giudicata per altro: se ho la frangia non va bene, se la tolgo stavo meglio prima. Se sono single tutti si domandano perché, se sono fidanzata con un ragazzo che fa l’attore mi chiedono perché. Ma io sono felice di essere me stessa» [Barbara Jerkov, Mess] • «Intanto lei – si racconta – studiava poderosi tomi, riuniva esperti e professoroni per riformare la Costituzione, teneva i contatti con Giorgio Napolitano, si alleava con Anna Finocchiaro. Infine […] il vero successo: porta a casa l’Italicum e l’approvazione della “sua” riforma al Senato il 13 ottobre 2015. Maria Elena è al top della popolarità proprio nel momento in cui si parte con la campagna referendaria. Ma a novembre scoppia la bufera Banca Etruria, della quale suo padre, Pierluigi Boschi, è vicepresidente. In piazza scendono i risparmiatori arrabbiati, in Aula le opposizioni chiedono le dimissioni. Si vocifera di litigi con Renzi e col fedelissimo sottosegretario Luca Lotti. […] Il Paese si spacca tra il “sì” e il “no” alla sua riforma, mentre lei inciampa prendendosela con i partigiani dell’Anpi schierati per il “no”: “I veri partigiani votano ‘sì’”. La missione in Sudamerica per convincere gli italiani all’estero viene letta come una prova del suo “oscuramento”. Di certo c’è che, in questa campagna referendaria, al fianco di Renzi non c’è più la Boschi, ma la moglie Agnese, che, infatti, il premier ha ringraziato nel discorso della sconfitta» [Monica Setta] • «I suoi collaboratori la descrivono ossessionata dall’idea della meritocrazia. E se qualcuno le chiede se la base del suo evidente successo sia stata davvero quella – la meritocrazia – lei risponde sicura: è proprio per questo che sono qui, chi non crede alla meritocrazia si nasconde dietro agli alibi e non va da nessuna parte. Suggestivo, per quanto non una verità assoluta. Eppure al ministro, una di quelle persone per cui il linguaggio non è un abbellimento gratuito ma una qualità della visione, va riconosciuta per lo meno una grande passione politica. Che non è un requisito sufficiente per cambiare il mondo o per guidarlo, ma sicuramente è un requisito necessario» [Malaguti, cit.] • «La Boschi non è la prima bella donna sul proscenio nazionale, figuriamoci. Ma certo è la più giovane tra le belle, la meglio gratificata dalle circostanze, riforme a lei intestate eccetera, ed evoca come nessuna prima di lei il pettegolezzo, la malignità, il curioso ardore delle folle che la sua perfezione formale impensierisce e confonde. La Banca dell’Etruria, via, fa ridere come conflitto di interessi. Siamo abituati a ben altro. Che un qualunque papà del giro renziano, compreso il papà di Matteo, faccia vita professionale o di business e sia per ciò stesso genericamente sottoponibile alla gogna del sospetto, è appena ovvio. Lo si è detto: eravamo il Paese dei familismi, dei favoritismi a figli e cugini e nipoti, avevamo perfino il Cardinal nipote, e ora per un grottesco rovesciamento anagrafico teniamo d’occhio i papi, i genitori, e li chiamiamo in causa ogni minuto con sordide maniere di finto moralismo. Ma l’avrete vista anche voi qualche volta in televisione, spero. Nella Boschi è insopportabile l’elemento saputo, che non è un imparaticcio da talk show, è proprio la lezione delle cose e del team in cui gioca, lezione perfettamente appresa, assimilata e risputata a favore di telecamera con originalità di tratto, per quanto possibile, ma sempre nell’ambito di una disciplina di ceto politico, di appartenenza a una leva di reggitori dello Stato, che fanno della modestia affettata, e dell’autorevolezza da consenso ottenuto, il loro strumento principale di persuasione. Dico insopportabile non perché io non la sopporti, me ne impipo, penso che alla fine è meglio una figura politica ordinata, che sappia di che cosa parli anche se non mostra né cuore né fuoco nella pancia, ed è incline pericolosamente a non sbagliare mai; meglio una così, specie se donna, di certe bambole piene di inutile calore, che si sdilinquiscono ai piedi di una mostruosa dimensione del politico come sfrenata passione militante; e non, alla Boschi, come composta passione professionale. Io appunto resto indifferente, e semmai simpatizzante. Ma i miei compatrioti italiani/e s’infastidiscono, non la sopportano anche quando la desiderano» [Giuliano Ferrara, Il Foglio] • Caduto il governo Renzi, nonostante la precedente assicurazione di «andarsene a casa» in caso di sconfitta al referendum, insistette per essere inserita anche nel nuovo esecutivo Gentiloni, riuscendo a ottenere il prestigioso sottosegretariato alla presidenza del Consiglio. Dopo un periodo di silenzio e un successivo tentativo di rilancio, però, le audizioni della commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche rivelarono pubblicamente i suoi «contatti ripetuti con il mondo finanziario ed economico per la questione di Banca Etruria. Mai autorizzata dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto personale, e senza neppure informarlo dei suoi colloqui, […] la Boschi ha incontrato tutti, o quasi. Il presidente della Consob Giuseppe Vegas, il vice-direttore generale di Banca d’Italia Fabio Panetta, il direttore generale di Veneto Banca Vincenzo Consoli, in visita alla casa della famiglia Boschi a Laterina» [Marco Damilano, il Bene Comune]. Ciononostante, ha continuato a protestare la correttezza del proprio operato, rifiutando di dimettersi e ottenendo da Renzi la promessa della ricandidatura in Parlamento. E così è stato • Nel 2018 s’improvvisò modella. Si fece fotografare da Oliviero Toscani per Maxim. Il titolo è «Il meglio deve ancora venire». Fabrizio De Feo sul Giornale: «Si riprende la scena investendo sulla propria avvenenza e si propone in un format solitamente riservato ad attrici, fotomodelle o showgirl. La Boschi svela alcuni lati inediti della propria personalità e al direttore della rivista, Claudio Trionfera confessa di essere orgogliosa di «essere riuscita a rimanere me stessa. Non aver perso la testa né quando sono stata osannata all’inizio della mia esperienza al governo, né quando poi sono stata massacrata dalla diffamazione. Non essermi indurita, nonostante tutti gli attacchi che ho subito e che ha subito la mia famiglia è per me il risultato più importante» • Del servizio parlano tutti. Alla destra Toscani replica: «Io lo so perché a voi di destra le mie foto a Maria Elena Boschi non piacciono: è perché siete dei pipponi froci che avrebbero voluto vederla nuda. E io invece l’ho ritratta vestita. Vi ho deluso, lo so. Ma l’ho fatto apposta per farvi dispetto. A me della Boschi non interessa nulla. Io sono apartitico. Per me non conta la destra o la sinistra. Ma solo l’alto e il basso. Se dovessi fondare un partito, lo chiamerei Radical Chic, alla faccia di chi considera un’offesa questa definizione. A vergognarvi dovreste essere voi barboni di destra» [Nino Materi, Giornale] • Com’è questo cambio di vita? Lei è passata da essere la donna più potente d’Italia a deputata semplice… «Non credo di essere mai stata la donna più potente d’Italia». Come no?... «Nel caso non lo sono più da un pezzo… Sono abituata alle montagne russe. E fare il deputato è un grandissimo onore» • Dopo un breve periodo in cui è tornata a fare l’avvocato, il 17 settembre 2019 lascia il Pd e aderisce ad Italia Viva, partito centrista fondato da Renzi, di cui diventa capogruppo alla Camera dei deputati • Nel 2021 «Draghi sta lavorando bene. Un anno fa andavamo a Chigi per confrontarci con un Conte palesemente non all’altezza e nel mezzo di una crisi con l’Italia in ginocchio per la pandemia. Oggi andiamo a Chigi e troviamo Draghi, un premier competente, il miglior piano di vaccinazioni al mondo, una ripresa economica straordinaria. È passato un anno, ma sembra un secolo» [Alessandro Di Matteo, Sta] • Nello stesso anno denuncia uno stalker: «Un uomo mi ha scritto di tutto per mesi ogni giorno, anche più volte, via email. Poi si è presentato fisicamente alla Camera dei Deputati e anche in Toscana. Denunciare è sempre un peso. Speri sempre di cavartela senza fare un passo formale e ti ripeti prima o poi si stancherà. Ma in realtà spesso le cose non vanno così. E dunque sì, è stato difficile, ma giusto» [Jerkov, cit.] • Alle politiche del 2022 viene ricandidata nella lista Azione - Italia Viva - Calenda come capolista in tre collegi plurinominali del Lazio e in quello della Calabria, risultando eletta nel collegio Lazio -03 • Nel 2022 il padre viene «assolto perché il fatto non sussiste. Il tribunale di Arezzo ha stabilito che sul crac di Banca Etruria non c’è stata bancarotta colposa. «Dopo un calvario durato sette anni mio padre Pierluigi è stato assolto dall’ultima accusa che gli veniva mossa. Si chiude nell’unico modo possibile: con la certezza che il babbo era innocente» • Da ultimo ha attaccato in aula il governo Meloni per una riformulazione dell’ordine del giorno sulla parità di genere: «Questo governo non ha intenzione di garantirla. È inaccettabile che si voglia sopprimere la premessa che chiede di garantire le pari opportunità di accesso e addirittura si modifichi l’impegno con un “valutare l’opportunità”. È molto triste che tutto questo avvenga con un governo a guida di una donna. Madeleine Albright diceva che c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le altre donne, non so se sarà l’inferno ma spiace anche che le colleghe di maggioranza abbiano rinunciato a questa battaglia sulla parità, abbassando la testa e chiudendo la bocca. Stanno perdendo l’occasione di fare la cosa giusta».
Amori Fidanzata da quattro anni con l’attore e medico estetico Giulio Berruti. Si incontrarono per la prima volta nel 2015 all’uscita di un cinema. Galeotta fu la prima del film I bambini sanno di Walter Veltroni. «I nostri sguardi si sono incrociati ed è scoppiata la scintilla… Sì, ci siamo piaciuti subito, ma ci è voluto un bel po’ di tempo per dircelo e perché diventasse qualcosa di più», ha raccontato lui. E lei ha aggiunto poi: «Giulio era fidanzato con una ragazza e poco dopo si è trasferito negli Stati Uniti. Anche io ho avuto una storia… Con la pandemia è tornato, ma c’era il lockdown e così abbiamo ripreso a vederci dopo. Al parco, con il cane: a quel punto eravamo liberi entrambi» • «Al primo appuntamento, lei era molto emozionata ed è caduta dalla sedia. Ha fatto cadere il vino sulla tovaglia e sulla camicia. In quella nostra goffaggine, c’è tutto. La prima notte insieme, mi ha chiesto di pregare per le persone più deboli. È una di noi, una ragazza» [Berruti a Verissimo] • I due convivono in una casa in centro a Roma e pur conducendo vite molto impegnate si ritagliano ogni fine settimana per stare assieme: «Abbiamo interessi diversi e siamo entrambi molto occupati. Giulio viaggia molto all’estero. Il segreto è ritrovarsi la sera a casa: aver voglia di condividere e di fare progetti comuni». I due vorrebbero metter su famiglia ma – spiega lui –: «Esistono tantissime condizioni che magari possono anche non consentire a una persona di avere un figlio. Io e Maria Elena Boschi ci stiamo lavorando da un po’ di tempo…» [Vanity]. E prima? «Di certo si sa di un fidanzato, Tommaso Romoli, con il quale rimase insieme per un anno, quando lei aveva vent’ anni e lui 25, poi dell’attore e regista fiorentino Andrea Bruno Savelli, lasciato dopo quattro anni, pare per l’eccessiva gelosia di lui, e infine dell’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, conoscenza risalente ai tempi in cui lei era una giovane praticante avvocato, mentre a marzo Dagospia ha insinuato che la fiamma fra i due si sia accesa di nuovo. Il resto è nebbia: ai tempi in cui la Boschi era ministro si parlò di tale Mattia Mor, ex del Grande Fratello e poi imprenditore, poi di un avvocato di Grosseto battezzato Enrico, il cognome non si seppe. Nel 2019 il diabolico Signorini ha spifferato sul suo settimanale l’ipotesi che la Boschi avesse una liason con il deputato di Italia Viva Luigi Marattin. Difficile muoversi nel vischio dei gossip, non sappiamo se abbiamo dimenticato qualcuno» [Cavalli, Libero].
Titoli di coda «La Boschi è bella pure calva. Ma una che è capogruppo del partito di Renzi alla Camera non può chiedere di essere considerata solo per il lavoro che fa in politica» [Roberto D’Agostino].