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 2025  febbraio 07 Venerdì calendario

Biografia di John Grisham (John Ray Grisham Jr.)

John Grisham (John Ray Grisham Jr.), nato a Jonesboro (Arkansas, Stati Uniti) l’8 febbraio 1955 (70 anni). Ex avvocato. Scrittore di legal thriller. Oltre 35 anni di carriera, 44 romanzi, più di 300 milioni di copie vendute in tutto il mondo, tradotte in 29 lingue.
Titoli di testa «Se i miei libri hanno spesso come protagonisti gli avvocati, è perché conosco bene i meccanismi di questo mondo e li so utilizzare. E, se a volte sono “cattivi”, è anche perché nessuno leggerebbe avidamente le avventure di un avvocato buono».
Vita Per parte paterna, cugino di quinto grado dell’ex presidente statunitense Bill Clinton • Umili origini. «“Sono nato in una piantagione di cotone dell’Arkansas, dove la vita era un inferno: la stessa che per più di un secolo, nel Sud, avevano condotto gli schiavi neri. Già a quattro anni lavoravo nei campi con nonni e genitori, tutto il giorno sotto il sole: con una mano staccavo i fiocchi di cotone dalle capsule – involucri taglienti, la mano sanguinava – con l’altra trascinavo un sacco dove mettere il raccolto. La mamma sognava di scappare; papà accettava qualunque lavoro in più per sfamare i cinque figli. Finché non fu assunto come muratore: dodici ore al giorno, sette giorni su sette. E ogni estate dovevamo cambiare località, dall’Arkansas al Mississippi alla Louisiana… Il che significò lasciare la fattoria: la svolta più importante della mia vita. Avevo sette anni”. Vita sradicata, pochi amici? “Sì, ma molti libri delle biblioteche circolanti: mia madre, che odiava la tv, ce li leggeva sempre ad alta voce. E un’insegnante di liceo mi fece scoprire Steinbeck: lo divoravo di nascosto dai compagni di scuola, più sportivi che studiosi. […] Sono stato allevato nel razzismo: a scuola, in chiesa, a casa. Che i neri fossero diversi, da tenere alla larga, lo si dava per scontato. Una volta ho anche curiosato in un raduno del Ku Klux Klan: idioti incappucciati che bruciavano una croce. Finché da un giorno all’altro non è stata imposta l’integrazione: avevo 15-16 anni quando in classe sono arrivati i neri. Una rivoluzione: dubbi, timori… Ma il seme era stato piantato. Al college ho avuto amici di colore, in tribunale numerosi clienti”» [Antonella Barina] • «Com’era da bambino? “Obbediente. Sono cresciuto in una famiglia battista severa, ma i miei genitori erano molto affettuosi. Eravamo senza soldi, ma noi bambini non lo sapevamo: ci divertivamo e basta. Da adolescente, gli anni ‘60 hanno cambiato le cose: eravamo combattuti tra i nostri valori e la voglia di ribellarci alla guerra e alla classe dirigente, ma avevamo troppo rispetto per la nostra famiglia per farlo apertamente”» [Margherita Corsi] • «Mi sono guadagnato la mia prima vera busta paga fissa innaffiando cespugli di rose in un vivaio a un dollaro l’ora. Ero entrato da poco nell’adolescenza, eppure il proprietario del vivaio vide in me alcune potenzialità e mi promosse al rango di addetto alle recinzioni. Così, per 1,50 dollari l’ora, iniziai a lavorare come un adulto in una squadra preposta a installare chilometri e chilometri di recinzione metallica. […] In seguito, nell’estate dei miei sedici anni, trovai lavoro presso un idraulico. Mi intrufolavo sotto gli edifici, strisciando con una pala in mano in spazi angusti e bui alla ricerca delle condutture interrate, e scavavo fino a quando non individuavo il guasto. Giurai a me stesso che mi sarei trovato un bel lavoro d’ufficio […] Nell’immediato, però, non mi aspettava una scrivania: l’estate seguente trovai un posto in una squadra di operai addetti a stendere l’asfalto lungo le autostrade. Era luglio, mese in cui il Mississippi diventa una sauna, e alla temperatura già alta andavano a sommarsi almeno altri 40 gradi dovuti all’asfalto appena steso. […] Avevo diciassette anni quell’estate e imparai molte cose, anche se buona parte di quello che appresi non potrebbe essere ripetuto in compagnia di persone beneducate. Un venerdì sera accompagnai i miei nuovi amici asfaltisti in un locale notturno di infimo ordine per festeggiare la fine di un’altra dura settimana di lavoro. Non appena scoppiò una rissa e sentii dei colpi di arma da fuoco mi precipitai in bagno, chiusi a chiave la porta e sgusciai fuori dalla finestra. Rimasi nascosto nella boscaglia per un’ora mentre la polizia si portava via alcuni degli avventori, tutti redneck, uomini del sud. Tornando a casa in autostop, mi resi conto che non ero fatto per le costruzioni e iniziai a pensare seriamente al college. La mia carriera si trascinò fino al momento in cui la mia attenzione fu attratta dalla vendita al dettaglio: si svolgeva al chiuso, era un mestiere» [Anteprima, 28 luglio 2023] • «Al college i suoi voti non erano per niente buoni: “Correvo dietro alle ragazze… Finché, una mattina, mi sono alzato e ho pensato: non posso andare avanti così. Decisi: divento avvocato. Fiscalista, però”». [Edoardo Vigna, Cds, 4 gennaio 2013] • Ha studiato Legge presso la Mississippi State University. Durante gli studi all’università inizia a tenere un diario, uno strumento fondamentale per la sua creatività che gli ha concesso di muovere i primi passi nella narrativa. Dopo aver conseguito la laurea in Legge nel 1981, esercita la professione di avvocato penalista per circa dieci anni, accumulando un notevole bagaglio di conoscenza del mondo giuridico che successivamente gli torna utile nell’attività di scrittore di romanzi giuridici • «“A 27 anni, il mio primo processo per omicidio. Lo Stato contro un giovane che aveva sparato, uccidendolo, a un uomo che insidiava la moglie. Il mio cliente era un bravo ragazzo nero di campagna, senza soldi ma molto apprezzato nella sua comunità. La vittima aveva una brutta reputazione e notoriamente dava fastidio alle donne degli altri: questa era la mia linea di difesa. In più, s’era trattato di uno scontro a fuoco. Ma eravamo in Mississippi: giuria tutta di bianchi. Rischiava più di 20 anni. Dopo tre ore, vennero fuori con il verdetto. La sua famiglia era lì. Mia moglie, mia madre e mia suocera erano lì. ‘Non colpevole’. Mi pagarono mille dollari per una montagna di lavoro: ma ero la persona più felice del mondo”» [Vigna, cit.] • Nel 1983 viene eletto per i democratici alla Camera dei rappresentanti del Mississippi, dove resta fino al 1990, pur continuando a esercitare la sua professione di avvocato. Ha sostenuto Hillary Clinton nel 2008 e Obama nei suoi due mandati • È membro del direttivo di The Innocence Project, associazione non-profit che dal 1992 si batte per liberare persone erroneamente detenute attraverso il ricorso al test del Dna e per riformare il sistema della giustizia penale • «Teresa Lewis, condannata a morte per l’assassinio del marito e del figlio adottivo di lui, è divenuta la prima donna giustiziata in Virginia da un secolo, la prima in Usa dal 2005 [...]. Il suo caso aveva fatto arrivare sul tavolo del governatore della Virginia quasi 4.000 richieste di grazia, tra le quali anche quella di John Grisham». [Cds, 24 settembre 2010] • «Grisham e The Innocence Project hanno già fatto scagionare 301 persone. “Sono i casi più semplici. Ma il 25% di questi comprendeva anche false confessioni. La polizia porta il sospetto nella stanza per gli interrogatori, chiude la porta a chiave, e lo tiene lì per 10-12 ore. Ma così fai crollare chiunque, anche me! Se sospetti qualcuno di un delitto, cosa c’è di sbagliato nel permettergli di avere accanto un avvocato? E perché non riprendere tutto con la videocamera? La polizia, invece, non registra le 12 ore di abusi: l’accende solo nei 15 minuti finali della confessione”» [Vigna, cit.] • «L’ebook si è conquistato uno ruolo crescente, come dimostrano non solo i dati di mercato ma anche la decisione di scrittori come Stephen King o John Grisham di dare il via libera alla «stampa» online dei loro libri» [Zampaglione, Affari&Finanzia, 23 febbraio 2009] • «Ha un account Twitter, ma solo perché il suo editore glielo ha fatto aprire. “Ho detto pubblicamente che non riesco a immaginare nulla di peggio che fermarmi più volte al giorno per condividere i miei pensieri e le mie attività con una massa di persone, e non me ne frega niente di sapere cosa state facendo voi, perciò lasciatemi in pace. L’ho detto pubblicamente e Twitter non ha gradito. Ma ora ho un account Twitter. Non ci faccio niente” […] Ha delle proprietà in Mississippi e in Florida, ma niente yacht. “Non sono uno da barche – dice - Mi viene il mal di mare anche quando sto sotto la doccia”» [Foster, Il venerdì, novembre 2014] • «Nei suoi gialli emerge dal fondo la denuncia di un sistema unicamente basato sul profitto, che viene indagato nei suoi vari aspetti per fare luce su iniquità, disuguaglianze, segreti e loschi affari che albergano in ogni angolo d’America. La sua ultima uscita in libreria è non a caso Incastrati, scritto a quattro mani con Jim McCloskey: un libro che raccoglie storie vere e incredibili di condanne ingiuste. Documentato impeccabilmente e narrato in modo avvincente, Incastrati descrive l’ingiustizia subita dalle vittime del sistema giudiziario americano e le dure battaglie per ottenere la loro assoluzione e salvare le loro vite. Ne esce un interessante e inquietante spaccato dell’America profonda e la testimonianza che la libertà può vincere anche quando tutto sembra perduto» [Redazione Libri Mondadori, 24 novembre 2024].
Lo scrittore «Il primo romanzo nasce così, il risultato di un passatempo. Si intitola Il momento di uccidere e narra la storia di un padre che si fa giustizia sommaria, uccidendo i colpevoli dello stupro di sua figlia. Subito dopo, seguirà Il socio, il romanzo più venduto nel 1991. Il regista Sydney Pollack ha trasposto il libro in una pellicola in cui hanno recitato Tom Cruise e Gene Hackman. A questo successo ne seguiranno altri, tra cui Il rapporto Pelican, Il cliente e L’uomo della pioggia. Oltre a Il socio, molti altri suoi romanzi sono diventati film che hanno incontrato il favore di pubblico e critica. John Grisham è oggi considerato il maestro del giallo giudiziario • «“Il primo caso che mi ha ispirato fu un processo per una violenza carnale, nel Mississippi: lo seguii fra il pubblico. Mi diede l’idea per il primo libro (Il momento di uccidere, ndr). Poi ci sono stati procedimenti contro una multinazionale del tabacco, un colosso assicurativo (L’uomo della pioggia), un caso di omicidio di due bambini (L’appello)» [Vigna, Sette, gennaio 2013] • Dal 1988, con il romanzo d’esordio Il momento di uccidere, all’ultimo, Incastrati, del novembre 2024, ha scritto 44 romanzi, 12 dei quali trasposti in pellicole cinematografiche. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Mondadori • «Al primo posto della classifica degli scrittori gialli più ricchi di tutti i tempi pubblicata dal quotidiano londinese The Guardian e basata sulle vendite mondiali in libreria, gli incassi al box office e royalty varie [...] c’è Grisham, con 600 milioni di dollari grazie a bestseller giudiziari come Il socio, Il Rapporto Pelican e Il cliente». [Farkas, Cds, 12 aprile 2011] • «Grisham ha il sorriso del ragazzo educato del Sud che preferisce non attirare l’attenzione su di sé, sulla statura considerevole come sui 300 milioni di copie venduti in tutto il mondo. E proprio tutte quelle copie, il titolo di maestro del legal thriller, la fama mondiale, la ricchezza, hanno ‘marchiato’ Grisham con i critici americani: “Sono sinceramente felice quando un critico – di solito si tratta di un critico straniero – dice o scrive cose gentili sul mio lavoro. Sono orgoglioso, e sento con forza la responsabilità che questo comporta, quando colleghi che stimo infinitamente come Stephen King o Lee Child esprimono il loro apprezzamento. Ma i critici, i premi? Quelli no, è una questione chiusa in partenza in America, anche se all’estero, da voi in Italia, per esempio, ho ricevuto attestati di stima che mi hanno reso felice. Io nel mio Paese sono un brand, sono quello dei legal thriller. Poco importa che abbia scritto di baseball, di football, storie per ragazzi, che abbia ambientato due libri in Italia che considero il mio Paese d’adozione e nel quale mi sento sempre a casa. In sostanza non mi preoccupo dei critici e sinceramente neanche dei lettori: mi preoccupo della storia che voglio raccontare. E comunque quando un libro esce io sto già lavorando a quello successivo, la mia preoccupazione è quella, il prossimo libro”». [Persivalle, La Lettura, novembre 2018] • «“Traggo spunto da questioni urgenti e le trasformo in una storia su misura per il lettore. Le mie idee prendono forma dalla lettura di giornali e riviste. Seguo processi, appelli, i contenziosi giudiziari. In questo Paese c’è un’infinità di materiale da cui trarre ispirazione”» [Andrea Purgatori, La Lettura, giugno 2020].
Razzismo «“Non credo che l’America sarà mai post-razziale. Nella nostra storia c’è lo schiavismo, il più grande peccato originale dell’America. Certo, neppure il più ottimista dei liberal avrebbe immaginato l’elezione di un presidente nero, ancora qualche decennio fa. E invece Obama è arrivato, quasi all’improvviso. L’ho votato due volte, e se fosse possibile lo voterei pure una terza”. […] “Negli Stati del Sud avanza una controffensiva per impedire il voto dei neri. Questa è una storia che conosco bene, è la mia storia. Nelle mie terre del Sud ci si è battuti cinquant’anni fa perché i neri potessero votare. Nell’anno in cui sono nato, il 1955, non un solo afroamericano veniva eletto nel Mississippi. Oggi il Mississippi elegge più parlamentari neri di qualunque altro Stato Usa. Ma i repubblicani, con l’aiuto della Corte suprema, stanno insidiando i diritti delle minoranze. In una nazione dove non esiste la carta d’identità, s’inventano requisiti e controlli speciali per l’accesso ai seggi elettorali, tutte barriere per impedire che votino i più poveri”».[Federico Rampini, Rep, 12 dicembre 2013] • «“Avevo 15 anni e vivevo in Mississippi, dove sono cresciuto. Ricordo che mi stavo allenando sul campo da football all’inizio di agosto, per prepararmi alla nuova stagione [...] Poi un allenatore afroamericano si presentò sul campo con una trentina di giocatori di colore. A quel punto la mia carriera sportiva era finita. Erano troppo forti, non potevo competere. È stato un grande momento, la strada per l’integrazione era ancora lunga nel Nord del Mississippi, ma ce l’abbiamo fatta, abbiamo resistito e abbiamo vinto tutti insieme qui nel Sud”». [Purgatori, cit.] • Dopo l’elezione di Trump: «Teme che questa tensione possa presto deflagrare in una violenza più estesa nel Paese? “I gruppi di razzisti ed estremisti cresceranno. Ma almeno viviamo in un forte stato di polizia, è difficile restare impuniti” […] Però questi estremisti potrebbero essere fomentati, per esempio, dalla imminente e brutale deportazione di milioni di migranti illegali e stranieri che Trump ha promesso al suo popolo?“E dire che tutti noi conosciamo migranti illegali, perché sono cruciali per la nostra economia. Invece, ci attendono scene tremende: famiglie di migranti separate dai militari, bambini di nuovo in gabbia, masse di persone confinate nei campi. Avverrà presto. E sarà agghiacciante”» [Guerrera. cit.].
Amori È sposato dal 1981 con Renée Jones, hanno due figli, Shea, 38 anni, insegnante e Ty, 41 anni, avvocato. Vivono tra Oxford (Mississippi) e Charlottesville (Virginia). C’Ville «“È un gran posto dove vivere. Siamo gente del Sud. Se vado a New York, al massimo resisto due notti. Ai miei figli ho cercato di trasmettere i valori che hanno insegnato a me. L’integrità, l’importanza di trattare le persone lealmente. […] Abbiamo sempre detto loro che bisogna lavorare sodo, perché nulla è scontato”» [Vigna, Cds, 4 gennaio 2013] • La moglie Renée di cui John Grisham si fida ciecamente come editor, non di rado fornisce preziosi suggerimenti e quando scova un refuso, lo cerchia implacabilmente con un vigoroso colpo di penna rossa • La recente elezione di Trump ha diviso la sua famiglia: «Ma come mai, Grisham, lei e la sua famiglia siete arrivati a tanto? “È quanto Trump ha provocato a noi e molte altre famiglie in America. Le ha spezzate in due. Con mia sorella “liberal” che vive in Inghilterra parliamo spesso. Con gli altri due fratelli qui in America, che da tempo sostengono Trump, invece no. Se ci capita di stare al telefono lo facciamo, ma con frasi di circostanza. Ormai ci sentiamo molto raramente. Lo stesso con molti miei amici ora trumpiani” […] E non vi riunite più, neanche a Natale? “No, no… la notte dopo la vittoria di Trump, qualcuno ci ha persino bruciato il cartello che, come si usa qui in America, avevamo esposto in giardino per Kamala Harris. Mai successo in vita mia. È tutto estremamente tossico. E triste” […] Le viene la tentazione di abbandonare di Stati Uniti? “Ogni tanto. Ma mi piace la mia vita a Charlottesville, la casa che ho curato per tre decenni. A febbraio compio 70 anni. Non sono più un giovanotto. Non voglio andare via”» [Antonello Guerrera, Rep, 23 novembre 2024].
Curiosità «Cayman Island, strisciolina di corallo e di calcare […].Da quando John Grisham, con il suo legal thriller Il Socio strappò questo atollo caraibico ancora geologicamente parte di Cuba al proprio languido anonimato, le tre isolette hanno conosciuto l´ambigua fortuna di una notorietà internazionale». [Zucconi, Rep, 11 marzo 2008] • «Ama Mark Twain, John Grisham: “Il primo grande autore americano, vero anticonformista”». [Vigna, cit.] • «“In Italia ci sono ottime storie”, ragiona Grisham. Il caso di Amanda Knox è stato seguitissimo anche in America. O la storia di Roberto Saviano: il suo è un grande libro. E lui è un tipo coraggioso. Silvio Berlusconi, poi, mi strappa sempre un sorriso... Non è il suo editore, vero? Ah no, è il mio! Be’, ricorda Donald Trump, è come il teflon: non riesci a prenderlo, riemerge sempre”». [Vigna, cit.]• «“Ho deciso di evitare un linguaggio sessuale esplicito: non serve, e non mi va che mia madre lo legga”. Ma non è solo questo. “Mia moglie sostiene da sempre: ‘Gli uomini non possono scrivere di sesso’. Anni fa, stavo finendo un romanzo, ho voluto provare. Mi erano sembrate pagine ottime! Poi le ho date a lei... Era di sopra, in camera da letto, e a notte tarda l’ho sentita che sghignazzava: ‘Ma che ne sai di sesso, tu!’. Mai più!”» [Vigna, cit.] • «Nel 2008, prima dell’elezione di Obama, aveva detto a Vanity Fair di aver perso fiducia nel sistema. Oggi con Trump come si sente? “Frustrato, questi sono i pensieri che non mi fanno dormire la notte. Ma ci libereremo di Trump fra un paio di anni, non ha i voti per essere rieletto. Il suo è stato un colpo di fortuna: non ha convinto la nuova generazione di repubblicani, ha preso i voti di quelli più tradizionali e ha vinto perché 15 milioni di democratici non sono andati a votare. Non erano ispirati da Hillary, ma ci andranno la prossima volta”». [Vanity Fair, dicembre 2018] • «Sa che in Italia le posizioni del governo sull’immigrazione sono molto simili? “Ho amici in Italia e ne parliamo spesso, da voi è quasi altrettanto assurdo. Capisco la necessità di proteggere la vita occidentale e bisogna avere confini sicuri, l’Italia non può sostenere da sola il flusso dal Nord Africa. Ma sono vicino a chi vive in condizioni disperate e sogna una vita migliore. Tutto l’Occidente vive lo stesso problema e nessuno ha la soluzione, ma non si risolve separando famiglie e deportando persone. Non possiamo lasciare che la gente muoia in mezzo al Mediterraneo”» [ibid.]
Titoli di coda «John Grisham e altri scrittori hanno intentato una causa contro la startup californiana OpenAI, accusata di aver utilizzato le loro opere per creare ChatGPT in spregio ai diritti d’autore. Nella denuncia gli autori accusano la società di aver utilizzato i loro libri senza autorizzazione per addestrare il modello linguistico, ovvero la tecnologia di intelligenza artificiale» [Sole, 20 settembre 2023].