18 febbraio 2025
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Biografia di Benicio Monserrate Rafael del Toro Sánchez
Benicio Monserrate Rafael del Toro Sánchez, noto come Benicio del Toro, nato a San Juan di Porto Rico il 19 febbraio 1967 (58 anni) è un attore e produttore cinematografico portoricano naturalizzato spagnolo. Nel 2001 vince l’Oscar al miglior attore non protagonista e il Golden Globe per Traffic, film grazie al quale si aggiudica anche l’Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino. Nel 2008 ha ricevuto il premio come miglior attore al Festival di Cannes per il film Che - L’argentino. Dal 2001 al 2008 ha vinto 5 premi: Festival di Berlino (2001), Festival di Cannes (2008), Golden Globes (2001), Premio Oscar (2001), Sag Awards (2001). Riceve una seconda candidatura ai Premi Oscar come miglior attore non protagonista per 21 grammi • Tra gli altri riconoscimenti: Premio Onorario Platino che riconosce alcuni dei talenti iberoamericani più importanti di Hollywood e del mondo [Hola!, 2023]• È alto 1,90.
Titoli di testa Il volto ombroso e misterioso del portoricano Benicio Del Toro si è imposto lentamente all’attenzione del pubblico ma, dopo alcune brillanti interpretazioni di personaggi sempre sul filo tra criminalità e onestà, è ora uno degli attori più quotati al mondo [Dose, MyMovie.it, 2025].
Vita Nasce a Porto Rico da genitori, entrambi avvocati, di origini catalane e basche: Gustavo Adolfo del Toro Bermúdez, scomparso nel 2019 e Fausta Genoveva Sánchez Rivera, morta per epatite quando Benicio aveva nove anni. Ha studiato alla scuola cattolica Nuestra Señora del Perpetuo Socorro. All’età di dodici anni si trasferisce con la famiglia in Pennsylvania, dove vive in una fattoria. Ha un fratello maggiore, Gustavo, oncologo pediatrico e vicepresidente di un noto ospedale di New York. Durante gli studi alla University of California a San Diego, dove segue un corso di economia, del Toro si iscrive a un corso di recitazione, che presto lo cattura. Si è interessato alla materia dopo essere apparso in una commedia universitaria. Appare in un certo numero di produzioni studentesche, una delle quali lo porta al Festival di Arti Drammatiche al Lafayette Theatre di New York, dove decide di trasferirsi dalla Pennsylvania per studiare recitazione alla Square Acting School. Vince una borsa di studio per lo Stella Adler Conservatory e poi si trasferisce a Los Angeles per studiare all’Actor’s Circle Theatre grazie al quale ottiene i primi ruoli in serie televisive • «Benicio Del Toro fa sapere di essere cresciuto in una famiglia cattolica e crede in “un qualcosa più grande di noi”: “Quando siamo a confronto con una situazione molto intensa e sei protagonista di un evento in cui sfiori la morte, questi sentimenti diventano più grandi”» [Soria, Sta gennaio 2004] • Appunti sulla sua famiglia: «“Mio nonno era completamente paranoico, cresciuto in una famiglia di 11 poliziotti, era convinto che qualcuno ci spiasse. Ci faceva parlare sempre sottovoce e, se facevamo rumori improvvisi, si alzava e ti calava un bastone sulla testa. Anche mio padre era fuori, e la mia vita, dopo la morte di mia madre, diventò completamente surreale» [Roberto Croci, Gioia, settembre 2010] • «Sulla morte del padre, avvenuta nella sua casa di Canóvanas, nel nord di Porto Rico, secondo quanto riferito dall’attore in un comunicato, in cui ha precisato che la notizia ha colto di sorpresa la famiglia: “È stato qualcosa di inaspettato, ci ha colto di sorpresa. Mio padre ha vissuto al massimo, realizzando tutti i suoi sogni, sia nella vita personale che professionale. Era un uomo assolutamente integro, un difensore della legge e dell’ordine. Papà ci ha instillato dei valori e i suoi insegnamenti sono la sua migliore eredità. Apprezzava la lealtà verso la sua famiglia e i suoi amici, e mantenne le sue amicizie per tutta la vita”» [Telemundo Nueva Inglaterra, febbraio 2019] • È cittadino spagnolo dal 4 novembre 2011: «Il Consiglio dei ministri gli ha concesso il passaporto spagnolo perché “si riconosce in diversi aspetti artistici e vuole condividere con noi la sua nazionalità”, ha spiegato il portavoce del ministro, José Blanco» [Carmen Munoz Barcelona, El Periodico, 5 novembre 2011] • «Molto prima di diventare una star del grande schermo e vincere l’Oscar che ha nel suo curriculum, Benicio del Toro ricorda che, fin da bambino, ha vissuto e sofferto le partite della nazionale di basket, in particolare quelle in cui giocava il suo idolo, il prolifico giocatore di basket dei Pirati di Quebradillas, Raymond Dalmau. L’attore ricorda di aver incontrato Dalmau per la prima volta quando aveva circa otto anni e di essere andato a chiedergli un autografo» [Primera Hora, febbraio 2019].
Carriera È doppiato in Italia da Francesco Pannofino • Ha debuttato nella serie televisiva Miami Vice (1984) e nel cinema il suo primo ruolo è stato nel film Big Top Pee-Wee (1988) • «Benicio Del Toro (The hunted – La preda) è convinto che tutti gli attori pensino a Marlon Brando quando costruiscono i loro personaggi perché “ha cambiato ogni cosa. È il Picasso della recitazione. Se un musicista rock prima o dopo deve confrontarsi con i Beatles, un attore deve farlo con Brando. Anche se io personalmente preferisco più Lon Chaney”» [35mm magazine, aprile 2003] • Il ruolo della vita arriva con il doppio film su Che Guevara, Che l’argentino (miglior attore al Festival di Cannes) e Che – Guerriglia (2008), sempre di Soderberg: «Uno se lo immagina Benicio Del Toro con la barba lunga, la tuta verde, gli stivali di gomma e l’accento misto fra il cubano e l’argentino nei panni di Ernesto Guevara de la Serna, il Che. L’attore portoricano, stella fra i latinos di Hollywood, è calato a Buenos Aires per presentare il film di Steven Soderbergh Che l’argentino […] “Il Che - spiega del Toro - non faceva il rivoluzionario di professione ma sentiva ogni giorno la necessità di lottare contro le ingiustizie. Non ha cercato i posti importanti, ha messo in gioco la sua pelle prima per Cuba, poi in Africa e alla fine in Bolivia, lottando per quello in cui credeva. Una persona straordinaria”. Del Toro, premio Oscar per Traffic e Palma d’oro a Cannes proprio per la sua interpretazione del Che, spiega che si è avvicinato alla figura di Guevara, quasi per caso, vent’anni fa. “Trovai in una vecchia libreria a Città del Messico una sua foto, non quella famosissima di Korda, ma un’altra di Renè Burri. Era la copertina di una raccolta delle sue lettere dai fronti di battaglia. Mi piacque subito il suo stile serio ma anche ironico”. [...] Importante la decisione di filmare in spagnolo, pur sapendo che questo potrà provocare molte resistenze per la distribuzione negli States, dove il film arriverà a metà dicembre. Benicio ha visto diversi documentari, è andato a Cordoba, dove il Che passò l’infanzia per curarsi dell’asma e a Cuba. “Ho parlato con sua figlia e con persone che l’hanno conosciuto da vicino, come Calica Ferrer, il suo compagno nel primo viaggio in treno sulle Ande. Con Steven (Soderbergh) abbiamo deciso di partire dal Diario in Bolivia, che raccoglie le lettere del Che dall’ultimo fronte di battaglia, dove morì nel 1967. Volevamo raccontare tutto l’arco della sua vita, dai primi viaggi alla fine senza che diventasse un documentario perché ce ne sono già e sono anche buoni. Il film più corto possibile ci è uscito di quattro ore e mezzo”. La figura di Che Guevara è spesso oggetto di critiche in quanto uomo d’armi, che praticava la pace e la fratellanza però uccideva, da abile tiratore, sui campi di battaglia. “Ho dovuto discutere di questo con degli amici. Io non credo nella lotta armata, il Che sì. Questo è vero ma ricordiamoci che davanti a lui c’era gente armata che difendeva l’ordine esistente. Se non uccidevi ti uccidevano, perché questo è quello che succede da sempre in guerra o in una rivoluzione”» [Guanella, La Stampa, novembre 2008] • «Un progetto titanico: […] questa la premessa necessaria per comprendere la gigantesca cinebiografia del Che, firmata Steven Soderbergh e Benicio del Toro.[...] la Palma d’Oro al miglior attore è stata assegnata, nell’accordo unanime, a un uomo che, oltre all’impressionante somiglianza fisica, condivide con Che Guevara una forza magnetica. [...] Nel 1991 ha visitato Cuba per la prima volta: “Ho avuto la sensazione di essere a Portorico. Sono due Paesi molto simili, le ultime due colonie spagnole”, dice l’attore. [...] Che, l’argentino è la prima parte del bioptic basato sui diari di Ernesto Guevara, medico argentino che conosce un avvocato cubano in esilio e decide di imbarcarsi - a bordo del famoso Granma - nell’impresa della rivoluzione cubana. La seconda parte del film, Che, guerrilla […] racconta il seguito di una storia conosciuta: la sconfitta che segue il trionfo, la morte di Ernesto Guevara in Bolivia e la nascita del mito del Che in tutto il mondo [...] “Ho sentito un gran senso di responsabilità e il suggerimento più importante me l’ha dato la moglie di Guevara. Durante una cena, prima di iniziare le riprese, mi disse: ‘Non sforzarti di somigliargli o di muoverti come lui, devi capire ciò che stai facendo e ciò che lui voleva fare’. Invece di recitare, mi sono impegnato a reagire. È un buon consiglio per qualsiasi attore” [...] Qualche figura politica attuale che lo ricordi? “Credo che sarebbe una buona domanda da porre al popolo cubano. Sono convinto che Raul Castro possa essere un gran leader. Lo stesso Che, nel 1963, disse che Raul era la persona più capace per sostituire Fidel” [...] Eppure negli Stati Uniti non avete avuto molto successo. “Non abbiamo avuto nessuna nomination agli Oscar e la distribuzione negli Usa ha problemi seri. logico se si pensa che questo è un film lungo, politico, critico con il governo americano – almeno con quello degli anni 60 – e poi è girato in spagnolo. Tuttavia, Sean Penn ci sta dando una mano, sta promuovendo il nostro lavoro perché lo considera eccezionale, tutti dovrebbero vederlo”.[…] Vero che ha accettato un ruolo nel nuovo film di Martin Scorsese, insieme a Daniel Day-Lewis e l’altro Che: Gael García Bernal? “Non so se ne posso parlare. Comunque, sì, è un film ambientato nel XVII secolo e il titolo dice tutto: Silence. Quindi, shhh!”» [Claudio Cucchiarato, Il Giornale, febbraio 2009] • Nella versione 2016 della favola fantasy inventata da George Lucas, Star Wars – Il risveglio della Forza, Del Toro interpreta il cattivo che nella iniziale versione della saga era impersonato da Harrison Ford. Del contrabbandiere spaziale Jan Solo, personaggio più cool, del Toro ha raccontato: «Tutti noi ragazzi a scuola volevamo essere lui» [Finos, Rep, gennaio 2016] • «A 51 anni, l’attore di origini portoricane è in Soldado, il seguito di Sicario, dove resta un freddo killer con un suo codice morale, per la regia questa volta di Stefano Sollima. Dopo una parentesi di venti anni, eccolo poi in una serie televisiva, Escape at Dannemora: otto episodi diretti da Ben Stiller e basati sulla vera fuga, nel 2015, di due assassini (uno è Del Toro, l’altro Paul Dano) da un carcere dello Stato di New York facilitata da una dipendente (Patricia Arquette) con la quale entrambi avevano una relazione sessuale. Ha avuto esitazioni a entrare nel seguito di Sicario? Ed è vero che state considerando un terzo film basato sugli stessi temi e personaggi? “In effetti ero un po’ spaventato, perché Sicario è stato un buon film” [...] Stefano Sollima. Come è andata con lui? “Ciò che rende Stefano uno dei migliori registi con cui ho lavorato è la sua capacità di ascoltare e collaborare. Ho pensato che si stesse mettendo in qualcosa di difficile: un regista che viene dall’Italia negli Usa per fare un film americano che è un sequel con due attori che hanno già recitato gli stessi ruoli... Ma Stefano è stato aperto, si è preso il suo tempo. Ha un grande senso dell’umorismo, molto italiano, il che è un bene perché è simile all’umorismo latino”. E il terzo film della serie? “Vediamo prima come va questo. Taylor Sheridan, che ha scritto la storia, ha detto che ha sempre visto Sicario come una trilogia. Se me lo chiedessero direi di sì. Sarebbe interessante vedere dove Taylor intende portare la storia”. Che cosa la attrae in questi personaggi così oscuri? “Il fatto che abbiano un conflitto interiore e degli ostacoli da superare. Sono personaggi interessanti da esplorare, sono i personaggi che ho letto in letteratura. Perché la vita è un po’ così, tutti abbiamo i nostri alti e bassi, tutti dobbiamo affrontare un conflitto. Questi personaggi in qualche modo mi scelgono. Li invito e mi trovano”»1 [Lorenzo Soria, Sta, agosto 2018] • E Sollima di Del Toro dice: «Com’è dirigere due attori del calibro di Benicio del Toro e Josh Brolin? “Per me sono due mostri e ho fatto fatica a gestire il fan che è in me. Mi dicevo: Non ci credo che sto parlando con Del Toro e gli scrivo pure le cose che deve fare. Detto questo sono due grandissimi professionisti. Mai un capriccio» [Pedro Armocida, Giornale, ottobre 2018].
Curiosità «Per interpretare il ruolo del Dottor Gonzo in Paura e delirio a Las Vegas (1998), è dovuto ingrassare di quindici chili: uno e mezzo al giorno, mangiando noccioline e pollo fritto. “Non lo farò più. Ti senti male. È difficile tornare indietro”. Nella sua carriera ha interpretato personaggi di nazionalità sempre diversa: “Sono l’Onu in miniatura”» [Farina, IO Donna, marzo 2001] • A un giornalista che gli chiedeva se credesse o no in Dio: «“Credo nei Teletubbies, perché pensano che Dio sia un bambino”. Tra i pupazzetti asessuati della tivù inglese, Del Toro preferisce “quello con la borsettina”» [Santolini, L’Espresso, aprile 2001] • Il regista Marco Risi pensava da un film su Maradona: «A chi la parte del Pibe de Oro? “Benicio del Toro, ma bisognerà segargli le gambe come ci ha egli stesso suggerito perché è alto 1,90, mentre Maradona si ferma a 1,64”» [Maurizio Porro, Cds, aprile 2004] • Veste Armani ma ha un suo stile: «Sarebbe un errore valutare gli “Scravattati” come un effetto collaterale della coscienza ecologica. […] qualcuno immagina una cravatta addosso a Benicio Del Toro? All’inizio erano confinati nel mondo dello spettacolo. Poi si sono mescolati miliardari al di sopra di qualsiasi dress code» [Salemi, La Stampa, giugno 2008] • «Ecco quanto costerebbe portare i vari licantropi cinematografici dall’estetista per un trattamento di epilazione laser: per Benicio Del Toro (The Wolf Man) servirebbero dalle 100 alle 120 sedute, per un totale di 51.000 euro» [Gazzera, Vanity Fair, febbraio 2010] • «Che cosa ci faceva Cristiano Malgioglio a Siviglia in compagnia di Benicio Del Toro? Mangiavano una grigliata di pesce. Inoltre ci dice che la canzone Carne viva, da lui scritta per Mina, gli è stata ispirata proprio dal sexy attore» [Chi, aprile 2010] • «Del Toro e le sue occhiaie: “Le ho sempre avute, sin da ragazzino, e il fatto che sia un animale notturno non aiuta”» [Croci, Goia, settembre 2010] • «Benicio Del Toro è il protagonista del calendario Campari 2011. Primo testimonial uomo nella storia di Campari» [Novella 2000, novembre 2010] • «“Perché uso parolacce? Perché sono lo specchio della società in cui si vive, e tolgono qualsiasi illusione agli stronzi che vogliono fotterti”» [Riders, settembre 2010] • «Alla domanda sul personaggio a cui si ispira, Benicio Del Toro ha risposto: “L’elefantino Dumbo”» [Novella 2000, novembre 2010] • Benicio del Toro, considera Christofer Walker un punto di riferimento: «[...] racconta di aver ricevuto da lui uno dei più importanti consigli sul mestiere dell’attore: “Quando stai interpretando una scena e non sai cosa devi fare, non fare nulla”» [Monda, La Stampa, 7 dicembre 2020] • L’attore ha spiegato di essere diventato famoso in un’epoca in cui la guerra alla droga era una questione importante. «“Si dà il caso che io sia uno dei tanti attori che può partecipare a questi film solo per la sua origine, cioè per il fatto di essere latinoamericano. Posso recitare da entrambe le fazioni, perché fa parte di quella guerra che dura ormai da tanto tempo”» [Euronews, 2024] • «Benicio del Toro, che ha lavorato con registi del calibro di Oliver Stone, Quentin Tarantino, Steven Soderbergh e Paul Thomas Anderson, ha anche confessato con quali altri maestri vorrebbe lavorare in futuro. “Ce ne sono molti: Martin Scorsese, i fratelli Coen..”» [cit.] • Sebbene abbiano lo stesso cognome Benicio del Toro e il regista Guillermo del Toro non sono parenti tra di loro. • Benicio del Toro è un attivista ambientalista, nel 2003 è diventato portavoce della campagna per il riciclo Yo Limpio a Puerto Rico [Libero magazine]
Amori Nell’agosto 2011 nasce Delilah, frutto di una brevissima relazione con Kimberly Stewart (figlia della rockstar Rod Stewart). L’attrice e modella statunitense Sara Foster, che conosce nel 2004. è poi stata una sua fiamma ma gli amori passati sono stati miolti. Nel 1995 incontra l’attrice britannica Claire Forlani, che lascia nel 1996 per passare due anni assieme ad un’altra attrice, Alicia Silverstone. È stato anche con due italiane: Valeria Golino (1988 - 1992) e Chiara Mastroianni (1998 - 2002). Nel 2004 ha avuto una breve liason con Scarlett Johansson. Altre vittime del suo fascino latino: Charlize Theron, Christina Loggia, Heather Graham. […] Ama le donne e ne è ricambiato: la rivista americana People, infatti, lo ha eletto come uno degli uomini più sexy del mondo proprio per il suo fascino rude [Elle, luglio 2008] • Dalle donne, come ha ammesso lui stesso, era affascinato sin da piccolo: «“Ricordo che mi piacevano le ragazze già a tre o a quattro anni, quando cioè andavo all’asilo a Puerto Rico”» [Cinemecum, aprile 2011] • Riguardo alla sua storia con Benicio del Toro, Valeria Golino, rispondendo a un’intervista, dice: «Sei anche stata fidanzata con uno degli uomini più sexy della terra, Benicio del Toro. Che tipo era? Geloso? “(Sorride). L’ho avuto forse anche nel suo momento migliore. Sì era geloso, per sua natura, e forse io gli davo anche modo di esserlo”» [Simona Sparaco, Specchio, 11 aprile 2021] • «A Cannes il presidente di giuria di Un Certain Regard era Benicio Del Toro, suo ex fidanzato. Inizialmente non ci siamo neanche lasciati bene, poi ci siamo ritrovati, siamo affettuosi, e quando ho saputo del suo ruolo ho pensato: “Mmmmm, non so se andrà bene”. Ne avete parlato? “Mai visti a Cannes. Riccardo (Scamarcio) lo ha incontrato, mentre io stavo in stanza con la caviglia nel ghiaccio, e a lui ha detto: ‘Bel film’. Niente premi» [Ferrucci e Pontiggia, Fatto, agosto 2018] • «Scarlett Johansson e Benicio Del Toro fecero sesso in ascensore la notte degli Oscar» il riferimento è all’hotel Chateau Marmont di Los Angeles, il più celebre di Hollywood» [Pasetti, Fatto, 20 novembre 2020] e lei stessa non smentisce: “E se anche fosse? Benicio merita ogni attenzione femminile”» [2004] • «Lo strano, come lui stesso confessa, è che nel 2004 si sono incontrati in ascensore a New York e hanno consumato la sola e unica volta tra il primo e il ventesimo piano di un grattacielo. Pochino se si pensa a quello che Madonna, nel 1999, aveva detto parlando proprio delle prestazioni erotiche di Benicio: “Amo i giovani come lui: non sanno quello che fanno, ma lo fanno tutta la notte”» [Menghini, Novella 2000, ottobre 2008] • «Benicio Del Toro, ospite a Milano perché protagonista della presentazione del calendario Campari 2011 che lo ha immortalato in dodici scatti sexy, dopo il party ha scelto di continuare la sua serata alla discoteca Hollywood. A tarda notte, è stato visto andare via con Barbara Guerra, showgirl di Uefa Champions League. Dei due si sa che sono entrati nella hall dell’hotel Principe di Savoia, dove Del Toro dormiva, poi però se ne sono perse le tracce» [Chi, novembre 2010].
Titoli di coda «La politica è un gioco sporco. Stiamo vivendo tempi difficili e un sacco di persone stanno soffrendo a causa della politica. Deve essere tenuta sotto controllo» [Sica, Movieplayer.it, ottobre 2024]