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 2025  febbraio 28 Venerdì calendario

Biografia di Gene Gnocchi (Eugenio Ghiozzi)

Gene Gnocchi (Eugenio Ghiozzi), nato a Fidenza (Parma) il 1° marzo 1955 (70 anni). Comico. Scrittore. Ex calciatore • Primo dei sei figli di una parrucchiera e di un sindacalista comunista (due femmine e quattro maschi, tra cui Carlo, conduttore radiofonico, già inviato di Striscia la notizia con lo pseudonimo di Charlie Gnocchi). «Mio padre era ateo. Il giorno in cui i miei compagni facevano la cresima, io ero con lui al congresso della Cgil. Dei suoi figli, sono l’unico ad aver ricevuto il battesimo, per via di mia nonna, che mi portò in chiesa di nascosto» (a Enrica Brocardo) • Liceo classico. Poi laurea in legge all’Università di Parma • Il primo amore fu il calcio. «Ho cominciato da giovanissimo. Giocavo nel Fidenza. Poi a diciassette anni ho avuto l’opportunità di fare due provini per il Milan e sono andati entrambi bene. Però, sfortunatamente, quell’anno è stato abolito il campionato riserve. Quindi per scelte dei procuratori – a me l’hanno spiegata così – sono finito all’Alessandria, in Serie C, giocando tra Primavera e Berretti. Arrivato a quel punto, devi decidere cosa è meglio per te. Un conto era giocare nella squadra riserve del Milan, un altro nell’Alessandria. Io ero il primo di sei fratelli, e così, anche se c’era stata un’altra offerta importante dal Montevarchi, mio padre mi ha fatto capire che era meglio che mi laureassi e che cercassi lavoro. Scelta difficile, anche lui stravedeva per me come calciatore, però ho seguito il suo consiglio» (a Gianluca Di Marzio). «L’ultimo campionato l’ho fatto col Busseto nel 1989. Nel frattempo ero diventato avvocato e avevo cominciato con la tv. […] La prima apparizione fu in un Lascia o raddoppia? con Lando Buzzanca. Poi Gaspare e Zuzzurro mi notarono durante una performance nella sala piccola dello Zelig di Milano: facevo quello che voleva imparare a toreare per corrispondenza. Mi proposero di fare Emilio. Fu la svolta» (a Vittorio Zincone). «Il successo in tv è arrivato con Scherzi a parte e Quelli che il calcio di Simona Ventura, che Gene ha affiancato anche alla conduzione del Festival di Sanremo nel 2004, insieme a Paola Cortellesi. E poi con la conduzione di Meteore, Striscia la notizia con Tullio Solenghi e Guida al campionato, fino agli anni più recenti, alla Domenica sportiva su Rai Due, da cui se ne è andato tra i veleni nell’agosto 2014, insieme a Paola Ferrari. […] Tra gli interpreti del film Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996) di Lina Wertmüller, e con Teo Teocoli della sit-com I vicini di casa, Gnocchi è stato protagonista anche di diversi spettacoli teatrali» (Mauretta Capuano). Negli ultimi anni, la partecipazione a diMartedì (La7, 2017-2020), Quarta Repubblica (Rete 4, 2020-2023), da ultimo chesarà (Rai3, 2024) e Donne sull’orlo di una crisi di nervi (Rai 3, 2024) • Grande rumore, a metà gennaio 2018, per una battuta infelice proferita a diMartedì: ironie sul maiale avvistato a Roma, presso un cassonetto del quartiere Romanina («La Meloni continua a pubblicare foto e video di questo maiale in giro per Roma. Allora, deve essere il suo maiale che le è scappato: diamole una mano a ritrovare il maiale. È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci, ha un anno e mezzo, è molto vispa, potrebbe essere anche candidata in un collegio del Nord»), poi approssimativamente decontestualizzata e riassunta («Gene Gnocchi: il maiale di Roma si chiama Claretta Petacci»), e quindi usata come motivo di polemiche e persino di insulti e di minacce da parte di alcune organizzazioni di estrema destra • Ammette, negli ultimi tempi, di evitare di proposito certi temi. «Ma non è autocensura? “No, è scontrarsi con chi è incapace di vedere il vero nel falso e il vero nel vero. Tutti ormai assuefatti al mondo delle fake news, delle frasi prese, tagliate e decontestualizzate, pronte per essere manipolate. È l’uso distorto di una frase di cui sono pieni i social (e non solo). Per questo preferisco non a fare certe battute. O comunque sto attento a calibrarle al massimo. Insomma, non so. È autocensura o responsabilità? Comunque, è autoconservazione, visto che davvero la manipolazione è sempre dietro l’angolo e quello che dici diventa pericolosissimo”» (Marmiroli) • Tra i suoi successi teatrali, La vita condominiale di Johnny Depp (scritto dallo stesso Gnocchi insieme a Ugo Cornia e Simone Bedetti) e Il procacciatore (scritto con Bedetti). Nel 2021 ha calcato i palcoscenici con Se non ci pensa Dio ci penso io (regia di Marco Caronna). «L’idea è nata dal fatto che, dopo aver saputo che Dio è una frequenza quantistica, decido di parlare con lui tramite una vecchia radio. Ho bisogno di chiedere al Supremo parecchie cose. Per esempio la questione monopattini da cui siamo invasi, il calo delle nascite, l’affollamento degli influencer e soprattutto le ragioni della pandemia, della guerra, e poi farmi spiegare cose vuole veramente Putin... Mescolo tematiche divertenti e drammatiche. Se non ci pensa Dio, ci penso io a dare qualche spiegazione. Così come quando gli avevo chiesto di aiutarmi a non andare al mare con mia suocera e, siccome lui non mi ha risolto il problema, ho assoldato la banda della Magliana per romperle il femore» • Da segnalare anche la lunga collaborazione con la Gazzetta dello Sport, con la rubrica quotidiana Il rompipallone («Ogni volta che lo prendo per il culo Materazzi mi telefona per ricordarmi che lui è campione del mondo e io una m...»), e la produzione libraria, che conta una dozzina di titoli discretamente recensiti, tra cui L’invenzione del balcone e Cosa fare a Faenza quando sei morto, entrambi editi da Bompiani • La sua carriera calcistica da professionista riprese, a 52 anni, nel marzo 2007, quando il Parma, raccogliendo l’appello con cui Gnocchi aveva chiesto di giocare almeno una volta in serie A, gli stipulò un contratto bimestrale, senza però poi farlo effettivamente esordire, per via della crisi in cui era precipitata la squadra. Lo stesso copione si ripeté l’anno successivo ancora con il Parma, e nel 2009 con il Genoa. Altre passioni quella per la musica, coltivata soprattutto da ragazzo («Io facevo il cantante in un gruppo demenziale, e lì mi sono accorto che facevano più ridere le spiegazioni prima delle canzoni che le canzoni stesse»), e quella per la poesia, nata dall’amicizia con Luciano Erba (1922-2010) • Alto 1 metro e 75 • Tre figli grandi: Ercole, Silvia e Marcello, avuti con la sua prima moglie, Gianna Cassani. Poi Irene e Livia, di 10 e 7 anni, nate dal matrimonio con Federica Baroncini • Il 27 gennaio 2023 è diventato nonno. Vinta la ritrosia a pubblicare immagini private sui social, ha postato una foto che lo ritrae mentre tiene in braccio il neonato («I due Eugenio, nonno e nipote! Emozione», un cuore finale). Il piccolo pesava tre chili e sei. «“Un’emozione grande, anche perché poi lo hanno chiamato come me, hanno mantenuto la tradizione, e non era scontato”. Eugenio Ghiozzi, figlio di Ercole, il suo primogenito quarantenne, e di Carmen. “Pure Ercole si chiama come il nonno, mio padre, che ha conosciuto pochissimo perché è mancato quando lui aveva 4-5 anni. L’ho ringraziato e abbracciato, è stato un riconoscimento di affetto che sancisce un rapporto profondo, continuato nel tempo”. Perché indossava la mascherina, nella foto? “Per la sicurezza del bimbo: la mamma al momento del parto era autoimmune e per un certo periodo si rischiavano complicanze”. Non gli ha dato nemmeno un bacetto? “Un bacetto gliel’ho strappato”» (Elvira Serra) • Abita a Faenza, «nella zona che va verso Brisighella, vicino all’Orto Bertoni» • Iscritto locale al circolo del tennis • Scrittori preferiti: Flaiano, Gadda, Brancati • Nel 2023 ha lanciato il Movimento del Nulla «Tournée o campagna elettorale? “Entrambe. Se un proprietario di tv private è diventato premier e un grande comico capo di un importante movimento politico, perché io no?”». I candidati, disse, sarebbero stati scelti direttamente dal popolo «selezionati dalla piattaforma Brigitte Bardot» (Marmiroli) • Appassionato di vino rosso • A parte lui e Charlie, gli altri fratelli Gnocchi hanno fatto i ristoratori • «Dà il suo meglio allorché riesce a mischiare il sacro e il profano, il crudo e il cotto, l’alto e il basso. […] Gnocchi è un personaggio articolato: colto, informato, curioso di calcio e rock’n’roll, attento alla fenomenologia culturale, capace di fare satira su libri e premi letterari. […] Quando è al meglio, dietro quel volto serissimo, Gene incenerisce velleità politiche e demenze letterarie, trombonismi culturali e loffiaggini pubbliche» (Edmondo Berselli) • «Mi piace cantare, canto discretamente, ma non bene. Mi piacciono la televisione, il calcio, i libri, il teatro. Faccio tante cose male, perché assaporo tutto, sono curioso di tutto. È che non mi interessa proprio specializzarmi e diventare bravissimo in una cosa. Sono un teorico di questa filosofia: piuttosto che fare una cosa bene, meglio farne tante male» (a Raffaella Silipo) • «Progetti futuri? “Vorrei realizzare una scuola per opinionisti che intendo intitolare: Martiri di Daniele Capezzone. Ormai l’opinionista è una pietra fondante della tv, sono sempre gli stessi in tutti i programmi, una specie di compagnia di giro. C’è il tuttologo, il geopolitico, il virologo e poi c’è quello che non sa dov’è il Donbass, però ne parla”» (Costantini).