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 2025  marzo 02 Domenica calendario

Trump cadrà sulle uova? Prezzi impazziti, quasi 1 euro l’uno: perché è un pericolo per il presidente

Mentre il mondo è sotto choc per le decisioni quotidiane con cui Donald Trump prende a picconate le regole internazionali e le istituzioni al cuore della democrazia americana e dell’ordine mondiale, il destino politico dell’America si gioca su qualcosa di molto più concreto e apparentemente modesto: il prezzo delle uova. Alimento base per gli americani, le uova sono diventate il simbolo di tutto quello che non va negli Stati Uniti, soprattutto per la classe media e quelle più povere. Sono state determinanti nell’affossare i consensi dell’ex presidente Joe Biden e ogni speranza di rielezione per i democratici. Ora però, al di là dei fuochi d’artificio con cui Trump sta distraendo tutti, potrebbero rivelarsi anche uno dei maggiori pericoli per la sua presidenza.
Uova, rincari assurdi: fino al 500% in 5 anni
Fino al 2019, infatti, una confezione da 12 di uova costava in media all’ingrosso 1,54 dollari. A dicembre scorso il prezzo per 12 uova, sempre all’ingrosso, era salito a 4,15 dollari, un aumento del 170%. A fine febbraio 2025, però, nei negozi al dettaglio 12 uova si pagano ormai circa 8 dollari (ma possono arrivare anche ben oltre i dieci dollari): il prezzo medio ha raggiunto i 7,86 dollari, con picchi di 13 dollari in California. Si tratta di un aumento rispetto al 2019, del 500% circa.

Trump, in campagna elettorale, aveva promesso che una volta rieletto avrebbe abbassato il costo degli alimentari «il primo giorno». Ma non è successo (qui un’analisi di Fubini sul perché i dazi si ritorceranno contro i consumatori Usa). E il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) prevede che i prezzi delle uova nel 2025 aumenteranno del 20% (l’aumento stimato per i generi alimentari nel complesso è solo del 2,2%).
Quasi un uovo tutti i giorni
Le uova non sono un cibo come tutti gli altri negli Stati Uniti. Sono un pezzo dell’identità nazionale. Ingrediente fondamentale per le colazioni e per moltissime preparazioni, sono considerate essenziali anche perché abbordabili per tutti. Prima dell’aumento del prezzo, nel 2019, gli americani mangiavano in media 279 uova all’anno, ovvero 5-6 a settimana. Aumentare il prezzo delle uova è quasi come far pagare l’aria. Gli americani sono così abituati a comprarle a poco che molti supermercati, spiega l’Atlantic, le vendono a prezzi stracciati o addirittura sottocosto per attirare i clienti (e poi fare margini sugli altri prodotti). Ora sta diventando più difficile, perché sono diventate troppo care e i negozi hanno iniziato a scaricare gli aumenti sui clienti.
L’annuncio di altri aumenti
Questa settimana la popolare catena di tavole calde Waffle House (1900 diner in 25 Stati, aperti 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana, dove poter mangiare a buon mercato) ha annunciato un sovrapprezzo di 50 centesimi per ogni uovo, per coprire l’aumento dei costi. La colazione del ristorante con due uova un toast e un contorno ora costa 7,75 dollari. «Anche se speriamo che queste fluttuazioni di prezzo siano di breve durata, non possiamo prevedere quanto durerà», ha dichiarato l’azienda.
Il furto di uova
Non sono gli unici ristoranti ad avere problemi. «Le uova sono fondamentali per noi, siamo un diner. Dobbiamo avere piatti di uova. Non vogliamo mai smettere di farle o far pagare di più le persone. Quindi cerchiamo di capire come tagliare i costi altrove», ha detto a Cbs News Kip Green, co-proprietaria del Montague Diner di Brooklyn, New York, che come tutti i locali di questo tipo ne usa centinaia al giorno (le uova sono in quasi la metà dei piatti del suo menu). Sono ormai così preziose che il furto di 100 mila uova dal retro di un rimorchio in Pennsylvania è diventato un caso nazionale (valgono da sole 40 mila dollari).
La pandemia e la guerra in Ucraina
A spingere il costo delle uova sono state cause in parte specifiche e in parte legate ai fattori che con la pandemia prima e poi con la guerra in Ucraina hanno causato un aumento dell’inflazione a livello globale. Il motivo principale è l’epidemia di influenza aviaria che negli ultimi tre anni ha colpito 145 milioni di uccelli in tutti gli Stati Uniti, diminuendo la produzione di uova. Un aumento dei casi a novembre e dicembre ha costretto le autorità, per prevenire i contagi, ad abbattere 17,2 milioni di galline solo in quei due mesi. «Secondo l’Usda – scrive Usa Today – rappresentano quasi la metà di tutti i volatili uccisi dal virus nel 2024».
Le uova per gli americani importate dalla Turchia
La carenza di uova in America ha spinto le aziende statunitensi a rivolgersi alla Turchia. L’Unione dei produttori del paese stima per quest’anno di esportare 420 milioni di uova negli Stati Uniti, la cifra più alta di sempre. Secondo l’American Farm Bureau Federation, la Turchia è il principale paese da cui gli Stati Uniti importano uova visto il calo della produzione nazionale.
L’influenza aviaria H5N1 si è diffusa negli Stati Uniti più che altrove, colpendo uccelli selvatici, pollame, mucche e altri animali (ha portato anche all’abbattimento di numerosi bovini). Il mese scorso in Louisiana è stato registrato il primo decesso umano legato all’influenza aviaria e finora sono state contagiate 67 persone. Intanto, come temuto da molti, Robert F. Kennedy Jr. è stato confermato come segretario della Sanità dell’amministrazione Trump. Kennedy è noto per le sue posizioni antiscientifiche (è un no vax convinto) e c’è il timore che potrebbe smantellare parte delle salvaguardie dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’ente che si occupa di combattere le minacce per la salute pubblica negli Stati Uniti. Nell’immediato potrebbero esserci meno abbattimenti di galline. Ma poi l’epidemia si diffonderebbe ancora di più.
Allevamenti intensivi
«L’influenza aviaria è assolutamente devastante per gli allevamenti avicoli. Quando un allevamento di galline viene colpito dal virus, deve seguire un processo completo e lungo che prevede diverse fasi e approvazioni governative prima di poter iniziare a ripopolare con nuovi branchi e tornare a produrre uova. Questo processo può richiedere da nove mesi a più di un anno», ha detto l’associazione di categoria dei produttori di uova a Cbs News. Negli allevamenti intensivi ci sono oltre un milione di galline e basta che uno sia colpito per dover ricorrere agli abbattimenti: questo porta velocemente a una carenza di uova e quindi all’aumento dei prezzi.
I costi di trasporto
I rincari sono causati anche dalla crescita più generale dell’inflazione e dei costi di trasporto, che negli Stati Uniti è esacerbato da una carenza di autotrasportatori. «Il trasporto su camion refrigerati è un punto dolente della catena di approvvigionamento alimentare in questo momento. C’è carenza di autisti, le tariffe dei camion a lunga percorrenza sono aumentate e le uova hanno un’alta intensità di trasporto», ha spiegato a Cbs MoneyWatch Ricky Volpe, professore di Scienze agroalimentari presso la Cal Poly State University di San Luis Obispo. «Anche prima dell’influenza aviaria, i camion non erano in grado di consegnare le uova in modo tempestivo».
Per tutti questi motivi il prezzo delle uova è stato uno degli argomenti della prima conferenza stampa della portavoce di Trump Bianca Karoline Leavitt, che ha dato la colpa degli aumenti all’«uccisione di massa di 100 milioni di galline» decise dall’amministrazione Biden (senza menzionare l’aviaria). In questi giorni a tener banco sono le notizie sui dazi, i tagli al governo, agli aiuti internazionali, alle misure di sostegno per l’inclusione e per le persone trans, o la politica internazionale di Trump. Non il prezzo delle uova. Gli americani però continuano a pagarle care. E questo alla lunga potrebbe costare caro anche a Trump. «La maggior parte delle persone ha votato per uova più economiche, non hanno votato per questo caos», ha detto il senatore democratico Martin Heinrich a proposito degli ordini esecutivi del presidente.