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 2025  marzo 02 Domenica calendario

Ucraina, Forza Italia: «La linea la danno Meloni e Tajani, noi non in piazza»

Maggioranza divisa sull’Ucraina e l’opposizione incalza. «Europeismo e atlantismo sono tra i valori fondanti di FI e ricordiamo che le linee di politica internazionale del governo italiano sono indicate esclusivamente dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. Altre iniziative non vedranno la nostra partecipazione perché la strumentalizzazione di sinistra ed estrema sinistra punta a trasformarle in manifestazioni antigovernative». È quanto si legge in una nota di Forza Italia nella quale si annuncia che invece il partito «confermerà il proprio impegno europeista sabato prossimo 8 marzo ad Ancona, manifestazione alla quale parteciperà Roberta Metsola presidente del Parlamento europeo.
«Forza Italia è già in piazza per dire sì all’Europa». Paolo Barelli, capogruppo alla Camera del partito guidato dal vicepremier Antonio Tajani, ha poi risposto così alla domanda di Affaritaliani.it se Forza Italia parteciperà il 15 marzo a Roma alla manifestazione in piazza per dire sì all’Europa, proposta lanciata da Michele Serra sul quotidiano la Repubblica alla quale stanno aderendo partiti e movimenti, e in particolare anche il Pd di Elly Schlein. «Noi di Forza Italia crediamo da sempre in una Europa forte ed unita e lo riaffermeremo al prossimo congresso del Partito popolare europeo a Valencia; per questo siamo già tra la gente, nelle strade e nelle piazze. Per questo motivo abbiamo organizzato una serie di manifestazioni europeiste».
Le divergenze con la Lega fanno da filo conduttore per tutta la giornata.  Il Carroccio non fa passi indietro. «La politica Estera deve vedere quantomeno la maggioranza senza fratture. Allora, Salvini fa il capo di partito e fa il suo mestiere e lo fa molto bene. Dopodiché, quando si vota in politica estera, guai se la maggioranza fa vedere un minimo di frattura. Possiamo permetterci l’opposizione divisa, ma non la maggioranza», sostiene il senatore della Lega, Massimo Garavaglia, ad Agorà Weekend su Rai Tre.
L’opposizione dal canto suo si compatta e prova ad attaccare proprio Salvini.  «Mentre Meloni è a Londra a ribadire a parole il sostegno all’Ucraina, mezzo governo brinda con la vodka al bullismo di Trump verso Zelensky. La premier deve venire in aula a chiarire se la maggioranza è tutta con lei, se Tajani e Salvini, da cui abbiamo sentito linee diverse, stanno con lei», punge il segretario di +Europa, Riccardo Magi, arrivando in piazza Santi Apostoli a Roma alla manifestazione di sostegno a Zelensky. «Nella maggioranza c’è una grande confusione in un momento delicatissimo non solo per l’Ucraina ma per la sicurezza dell’Europa e quindi dell’Italia per i prossimi anni. Speriamo che su questo si compatti anche l’opposizione: noi abbiamo stigmatizzato le parole del M5S e del suo presidente Conte che mi pare – conclude Magi – abbia smesso di parlare di Ucraina e parli di bollette».
Sulla stessa linea anche l’intervento di Carlo Calenda. Sull’Ucraina «la destra è compatta? Con quello che beve vodka e dice ci vediamo a Mosca è compatta», dice il leader di Azione. «Siamo qui per testimoniare la nostra fraterna vicinanza all’Ucraina e al suo popolo e l’essenziale centralità dell’Europa per il nostro futuro, ma anche per ribadire che l’Alleanza Atlantica, di fatto il più grande strumento di deterrenza e quindi di salvaguardia della pace negli ultimi 75 anni, mantiene un valore che va certamente oltre quello militare e che va dunque preservato in ogni modo. La durezza con cui, incredibilmente, Donald Trump ha trattato il presidente Zelensky ci interroga sul legame transatlantico che da tanti decenni è alla base della nostra politica estera, un legame che dobbiamo garantire anche in questa difficile situazione», sostiene il dem Alberto Losacco.