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 2025  marzo 02 Domenica calendario

Marina frega Matteo e dà la linea ai talk: no a sparate trumpiane

Moderare i toni. E allontanarsi dal trumpismo, anche in salsa italiana. Quindi da Matteo Salvini e dalla Lega, da sempre molto ben rappresentata. È questo l’ordine che in questi giorni i vertici di Mediaset hanno dato ai direttori dei tg e ai talk show di prima serata del Biscione.
La linea è stata data a cavallo dell’intervista che Marina Berlusconi ha rilasciato al Foglio in cui ha preso le distanze da Donald Trump, confermando il suo sostegno alla causa ucraina. “Spero che Trump non rottami l’Occidente – ha detto la primogenita dell’ex Cavaliere – si comporta da bullo”. Una linea a cui è seguita la richiesta dei vertici del Biscione di non seguire le sparate trumpiane e non dare voce a chi, in Italia, si mostra come il principale fan del presidente americano. A maggior ragione dopo gli ultimi sviluppi, con il durissimo scontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e Zelensky.
Il principale obiettivo quindi è Salvini, che negli ultimi giorni ha fatto i conti con un cambio di atteggiamento nei confronti della sua Lega da parte del Biscione. Agli esponenti del Carroccio vengono sempre preferiti quelli di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, ma dai vertici della Lega è stato notato un particolare interesse nei confronti di parlamentari addirittura del Pd. Sono i talk di Rete 4 quelli in cui la Lega è stata più colpita a partire da Diritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. Anche lo stesso Salvini è stato penalizzato da questa nuova linea, tant’è che la sua ultima ospitata da Del Debbio risale al 9 gennaio scorso. Non è un caso che il leghista da qualche settimana abbia deciso di rispondere spesso alle uscite della famiglia Berlusconi: “Trump un bullo? Io gli darei il Nobel per la pace”, ha spiegato il leghista replicando all’intervista di Marina Berlusconi.
Il timore del vicepremier è quello di sparire da qui ai prossimi mesi dalle televisioni del Biscione, sempre molto guardate dall’elettorato di centrodestra e in passato fondamentali per la sua ascesa. E in effetti gli indizi delle ultime settimane non sono confortanti, perché anche a Quarta Repubblica, il programma di Nicola Porro, a febbraio di leghisti se ne sono visti pochi e lo stesso Salvini manca ormai da qualche mese. Tanto per restare in tema guerra in Ucraina, su cui Trump ha una linea non certo condivisa da Forza Italia, Porro lunedì scorso ha intervistato in trasmissione Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino.
A questo quadro non certo entusiasmante per Salvini si aggiunge il presenzialismo di Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con la Lega ma difficilmente inquadrabile nella quota del partito, visto che mantiene posizioni spesso autonome rispetto al segretario del Carroccio, tanto da aver fatto trapelare l’idea di una candidatura “in proprio” in Toscana. Dopo l’intervista di scuse nel programma di Del Debbio, invece è tornato un po’ nell’ombra Andrea Giambruno, l’ex compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Giambruno continua a fare l’autore a Diario del Giorno, ora condotto da Sabrina Scampini, ma senza avere grande influenza: dalla striscia quotidiana su Rete 4 è stata praticamente tolta la politica. Meno guai all’orizzonte.