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 2025  marzo 02 Domenica calendario

Provocazione di Musk: "Usa via da Nato e Onu". E il Congresso studia una legge ad hoc

Una citazione sul social “X” nasconde in sé un avvenimento storico. Elon Musk, Senior advisor del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nonché anima del dipartimento dell’Efficienza Governativa (DOGE) e uomo più ricco del mondo, si è dichiarato favorevole al ritiro degli Stati Uniti dalla Nato e dalle Nazioni Unite. Musk risultava già noto per la sua tendenza ad esprimere apertamente e senza filtri sulla propria piattaforma le sue idee, come avvenuto quando ha dichiarato il proprio sostegno per il partito Alternative for Germany in occasione delle recenti elezioni federali tedesche. Il suo sostegno all’idea di ritirare gli Stati Uniti dalle due organizzazioni è stato espresso mediante una citazione ad un tweet di Gunther Eagleman, commentatore politico facente parte del mondo MAGA. “Sono d’accordo”, questa la dichiarazione del controverso miliardario.
America First
La dichiarazione di Musk non rappresenta tuttavia un fulmine a ciel sereno. Il Senatore dello Utah Mike Lee, anch’egli espressosi a favore del ritiro dall’Alleanza Atlantica, ha infatti recentemente introdotto al Senato il Disengaging Entirely from the United Nations Debacle Act (DEFUND). Il provvedimento mira a ritirare gli Stati Uniti dalle Nazioni Unite, nonché a cessare ogni forma di supporto finanziario per l’Onu ed ha ricevuto il supporto di altri componenti della camera alta del Congresso, quali il Senatore della Florida Rick Scott e la Senatrice del Tennessee Marsha Blackburn.
Un nuovo ordine
La seconda Amministrazione Trump sta vedendo rispetto alla prima una maggiore forza influenza della componente isolazionista facente parte del mondo MAGA, nonché una forte influenza politica della figura di Elon Musk, a tuti gli effetti un vero e proprio “secondo Presidente”, data la sua notorietà, le sue risorse finanziare e l’accesso a numerosi dati sensibili di vari Dipartimenti. Tale stato di cose è recentemente risultato in un duro scontro tra il Presidente Trump e l’’omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
Ciò potrebbe indicare un possibile riorientamento della postura americana in senso isolazionista, modificando profondamente l’ordine internazionale esistente dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale. Al contempo, la forte influenza di Musk potrebbe però determinare l’insorgere di controversie con la Presidenza, nonché frizioni con le componenti del Partito Repubblicano piu distanti all’area radicale MAGA.