Il Messaggero, 1 marzo 2025
Frosinone, la ragazza investita dal fidanzato: «L’ho seguito, sospettavo mi tradisse, mi è passato sopra con l’auto e ha urlato: sei una matta»
«È partito con la macchina e mi è passato sopra, vorrei che mi vedesse come mi ha ridotta». È già uscita due volte in quattro giorni dalla camera operatoria la 19enne investita domenica sera a Paliano, in una zona poco distante dal centro storico. Dopo aver subito un intervento provvisorio al bacino che è risultato fratturato in diversi punti, operazione eseguita in urgenza per bloccare la copiosa emorragia e un altro intervento alla caviglia mercoledì sera, la giovane è tuttora ricoverata in terapia intensiva nel reparto di rianimazione dell’ospedale “San Camillo” di Roma dove è arrivata in codice rosso. Non è più intubata ma la prognosi rimane riservata. Nonostante le sofferenze fisiche e morali, con voce flebile racconta quello che le è successo.
Parla di lui, del 23enne che al momento dei fatti era alla guida dell’automobile che l’ha investita. Dice che era il suo ragazzo, circostanza smentita dal diretto interessato che ha ammesso agli inquirenti di averla investita ma di non essersene accorto. Ha detto che quella sera si era rivisto con la sua ex e che dopo un po’ hanno avuto un litigio. È indagato per lesioni e omissione di soccorso, ma il racconto della ragazza descrive una situazione molto più grave.
La testimonianza
«Avevamo litigato, come avveniva spesso per motivi futili, proprio come il pomeriggio di domenica in occasione della festa di Carnevale – racconta la 19enne – Dopo aver subito le sue minacce verbali perché voleva che tornassi a casa – prosegue il racconto della giovane – lo avevo seguito a piedi fino ai Cappuccini (la zona di Paliano teatro dei drammatici fatti ndr.) perché sospettavo mi tradisse. Quando sono arrivata sul piazzale della chiesa, oltre alla sua ho notato una macchina parcheggiata davanti al cancello del convento. Era della ragazza che si era alzata dal bar poco prima di lui. Appena mi ha vista arrivare lei è partita immediatamente».
Rimasti soli, la diciannovenne fuori e il 23enne a bordo dell’automobile, si sono consumati i momenti cruciali del grave episodio che per poco non è le costato la vita. «A quel punto mi era tutto chiaro – continua a ricordare – Ero davanti alla sua auto e urlavo che doveva dirmi la verità ma lui ha alzato lo stereo a tutto volume. È partito e mi ha travolto».
La ragazza dichiara di non aver fatto in tempo a spostarsi. «Sono andata a finire sotto la macchina, è stato terribile. Ho sentito le ruote passarmi sopra al bacino». La sequenza dell’inquietante investimento, però, non era ancora completa. «Si è fermato poco più avanti – racconta ancora la giovane – è sceso dalla macchina e ha guardato nella mia direzione solo per dirmi che ero matta. Mi ha visto per terra ma è ripartito. Non potevo chiamare i soccorsi perché il cellulare si era rotto. Urlavo, ma nessuno mi sentiva. Non riuscivo a muovermi. Sono rimasta a terra almeno una mezz’ora, fino a quando non sono arrivate alcune persone».
Le urla e i soccorsi
Le urla della ragazza, infatti, hanno finito per catturare l’attenzione di una signora che abita in una casa situata nella strada sottostante il piazzale. L’anziana si è insospettita e ha avvisato una vicina che è corsa davanti la chiesa con suo marito. E lì hanno trovato la 23enne riversa a terra, immobile, con una ferita a un fianco. Con la voce rotta dal pianto, la ragazza sfoga tutta la sua amarezza: «Vorrei che mi vedesse come mi ha ridotto. Deve rendersi conto del male che mi ha fatto». Lunedì saranno i legali della famiglia, Filiberto Abbate e Carla Parmeggiani a raccogliere la testimonianza della loro assistita che rimarrà in ospedale diverse settimana. Dovrà affrontare un lungo e difficile periodo di cure.