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 2025  marzo 01 Sabato calendario

Alessia Pifferi, le risposte assurde ai test cognitivi (e sbaglia tutti i proverbi). La tattica per l’infermità: «Sento le voci»

Alessia Pifferi era davvero lucida quando ha abbandonato e lasciato morire di stenti, a un anno e mezzo, la figlia Diana? In primo grado è stata condannata all’ergastolo per omicidio volontario aggravato e non le è stato riconosciuto alcun vizio di mente. Ma la Corte d’Assise d’appello di Milano, accogliendo la richiesta avanzata dall’avvocata Alessia Pontenani, ha disposto una nuova perizia psichiatrica.
Le risposte
D’altronde le risposte che Pifferi ha dato durante le perizie a cui è stata sottoposta il 28 dicembre 2023 e il 3 e 17 gennaio 2024 sono davvero scocertanti.
I video, pubblicati per la prima volta da Quarto Grado nella puntata di venerdì 28 febbraio, aprono molti interrogativi. La donna finge per uno sconto di pena o è davvero questa la sua capacità cognitiva?
Il test delle stime cognitive
Le immagini mostrano Pifferi intenta a rispondere alle domande di una psicologa in quello che viene chiamato test delle stime cognitive. La donna è convinta che le rondini possano volare a circa due chilometri orari, invece che a 120, che una carrozza passeggeri di un treno misuri 200 metri, anziché 26, e che per riempire una vasca da bagno bastino dieci litri d’acqua, mentre il valore corretto è 160.
I proverbi
Non va meglio sull’interpretazione dei proverbi popolari. Alla richiesta di spiegare il significato del detto “l’abito non fa il monaco”, Pifferi risponde: «Significa che ti puoi vestire bene, però, dentro te stessa, stai male lo stesso». Mentre dice che “a caval donato, non si guarda in bocca” «vuol dire che non si deve giudicare una persona per come la vedi».
«Sento le voci»
Il 17 gennaio tra le risposte che Pifferi ha dato emergono il fatto di aver “iniziato a sentire delle voci che gli altri non riuscivano a sentire” e errori di matematica di base. Il test conclude che Pifferi è in grado di simulare disturbi psichici. Resta l’interrogativo: le nuove perizie daranno lo stesso esito?