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 2025  marzo 01 Sabato calendario

Multilinguismo, i bambini di quattro mesi riescono a distinguere i suoni in lingue straniere


A che età i bambini imparano a comunicare? Molto prima rispetto a quando emettono le prime parole. Un nuovo studio pubblicato su Developmental Science rivela che i neonati di appena quattro mesi sono in grado di decifrare i suoni, provenienti da lingue che non hanno mai udito. Per esempio, i ricercatori hanno notato che sanno di distinguere toni unici in mandarino, anche crescendo in una famiglia di madrelingua diversa dal cinese. Questa capacità, purtroppo, non dura per sempre. Tra i 6 e i 12 mesi, i bambini iniziano a restringere la loro attenzione ai suoni che sentono più spesso. Per le vocali, questa messa a punto si verifica intorno ai sei mesi, mentre per le consonanti intorno ai dieci mesi. Questo processo è chiamato sintonia percettiva ed è funzionale all’apprendimento della lingua madre.
Bambini e lingue straniere
Se hai quindi notato il tuo neonato di pochi mesi fissarti mentre parli, la spiegazione per questo buffo comportamento è semplice: sta cercando di comunicarti che è interessato, ma sta anche imparando come vengono prodotti i suoni che emetti dalla bocca. Perché è importante? Perché questa novità sfida la precedente convinzione che i bambini inizino a riconoscere i modelli linguistici solo dopo i sei mesi e offre una finestra temporale più precoce per aiutare i bambini che potrebbero essere a rischio di ritardi nel linguaggio o nella parola. Come funziona questa speciale abilità dei piccolini? Immagina di ascoltare qualcuno parlare una lingua che non conosci. Osservandogli la bocca, puoi non comprendere cosa dice, ma puoi notare come si muovono le sue labbra e la sua lingua quando emette i suoni. Secondo i ricercatori, i neonati fanno la stessa cosa. Lo studio, condotto su 34 bambini di età compresa tra 4 e 6 mesi, ha proposto un gioco «match-the-pattern» usando due mini-linguaggi inventati.
 
Parole abbinate a immagini
Una lingua aveva parole con suoni labiali come «b» e «v», mentre l’altra usava suoni dentali come «d» e «z». Ogni parola, come «bivawo» o «dizalo», era abbinata a un’immagine di un cartone animato: una medusa per le parole labiali e un granchio per le parole dentali. Una registrazione di una parola veniva riprodotta contemporaneamente alla sua immagine abbinata. Dopo aver imparato questi mini-linguaggi e i relativi abbinamenti, i bambini hanno osservato dei video muti del volto di una persona che pronunciava nuove parole provenienti dalle stesse mini-lingue. È emerso che i bambini hanno guardato significativamente più a lungo i video in cui il volto corrispondeva a ciò che avevano imparato. Ciò ha dimostrato che non stavano solo ascoltando passivamente prima, ma stavano attivamente imparando le regole dei mini-linguaggi e collegando quella conoscenza a ciò che vedevano0. È un’osservazione molto affascinante, che dimostra la capacità dei neonati di 4 mesi di creare collegamenti tra i suoni e ciò che vedono, ma soprattutto rappresenta la base per l’apprendimento del linguaggio.