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 2025  febbraio 28 Venerdì calendario

Papa Francesco fuori dalla fase critica. Ma il Vaticano si prepara a gestire una lunga assenza (oltre due settimane)

In Vaticano questo periodo di attesa va inserito nella storia anomala della normalità, con il Papa che non è più a Santa Marta da quattordici giorni di fila per guarire dalla polmonite, e però tutt’attorno le cose continuano più o meno a marciare come se niente fosse. Rosari serali a San Pietro a parte, ovviamente, recitati per invocare la salute papale. Certamente l’esito della Tac ai polmoni arrivato mercoledì sera ha fatto tirare un respiro di sollievo profondo al “deep state”, infondendo al di là delle Mura Leonine una buona iniezione di fiducia. Persino il bollettino di ieri sera era positivo e parlava di un altro miglioramento. «Ha alternato ossigenoterapia ad alti flussi, con ventimask» hanno scritto i medici, i quali aspettano però la stabilità clinica prima di sciogliere la prognosi. «Il Santo Padre ha dedicato la mattina alla fisioterapia respiratoria alternandola al riposo, mentre il pomeriggio dopo un’ulteriore seduta di fisioterapia si è raccolto in preghiera nella Cappellina dell’appartamento privato e quindi si è dedicato alle attività lavorative».
Insomma si guarda avanti. Persino i pellegrini in arrivo in settimana sono – secondo gli ultimi dati – sono visibilmente aumentati. Del resto bastava dare un occhio ieri mattina a via della Conciliazione. Sin dalle prime ore migliaia di persone si erano messe in fila ordinatamente per visitare la basilica. Un lungo serpentone dietro le transenne sulla piazza tenuto a bada in varie lingue dai volontari con la pettorina verde. In parallelo c’era un altro flusso, quello dei pellegrini veri e propri, coloro che fanno il percorso protetto portando la croce di legno e recitando preghiere. Da qui ai prossimi giorni cominciano ad essere numerose anche le diocesi iscritte, italiane e straniere.
Sabato avrebbe dovuto esserci l’udienza giubilare nell’Aula Paolo VI ma il Papa l’ha fatta cancellare per ovvi motivi, in ospedale dovrà restare ancora per alcune settimane prima di riprendere lentamente il consueto ritmo. È scontato che pure domenica eviti di esporsi al freddo sul balconcino del Gemelli per l’Angelus. Nonostante i miglioramenti non gli è consentito fare troppi sforzi e così il testo della riflessione domenicale verrà affidato in forma scritta agli organi mediatici vaticani. La salute del paziente tuttavia migliora. Le cure, l’uso dell’ossigeno e ora anche la fisioterapia respiratoria.
Il trattamento
È stato il bollettino a specificare che Bergoglio sta seguendo questo particolare trattamento per la gestione delle patologie che compromettono la funzione respiratoria. «Semplificando, possiamo dire che le persone che hanno trascorso lunghi periodi allettati, che hanno o che hanno avuto patologie polmonari importanti, spesso avvertono molta fatica nel compiere anche i più piccoli sforzi e questo impedisce loro di svolgere le normali attività come camminare, alzarsi dalla sedia o fare pochi gradini. Si tratta quindi di esercizi mirati che permettono il recupero e la capacità respiratoria» ha spiegato il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa). Per esempio manovre di mobilizzazione ed elasticizzazione della gabbia toracica e del diaframma; assistenza alla tosse per potenziare l’espettorazione; rieducazione allo sforzo dei muscoli degli arti inferiori e superiori e dei muscoli respiratori.
Messico
Sotto al Gemelli, così come a San Pietro, non smettono le manifestazioni spontanee di affetto, vere e proprie iniezioni di buon umore, come per esempio lo spettacolo di un gruppo di fedeli messicani che hanno iniziato a cantare “Te queremos Papa” e l’inno della Madonna di Guadalupe, amata da tutti i sudamericani del mondo. Ieri è stato poi fatto l’annuncio che per l’Anno Santo traslocherà a Roma la famosa statua della Madonna di Fatima, quella che ha incastonata nella corona la pallottola che fu sparata a Giovanni Paolo II dal terrorista turco Alì Agca nel 1981. La statua che non esce quasi mai dal santuario portoghese è il simbolo della «Speranza che non delude» e verrà esposta in occasione della messa in piazza San Pietro, domenica 12 ottobre. Una data del calendario molto in là, inserita non tanto per scaramanzia ma perchè in Vaticano sono sicuri che sarà Papa Francesco a celebrare quella messa.
Anche la macchina burocratica macina appuntamenti, nomine e attività. Papa Francesco lavora per qualche ora seduto in poltrona e trasmette ordini e disposizioni. Ieri è stata sottoscritta una rilevante collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Governatorato. A firmare l’intesa in materia doganale il direttore Roberto Alesse e il presidente uscente del Governatorato, il cardinale Fernando Vérgez Alzaga. I due sistemi doganali – vaticano e italiano – funzioneranno meglio di quanto hanno fatto finora rendendo più efficienti le procedure (e i controlli) mediante un sistema telematizzato per la presentazione delle dichiarazioni valutarie di denaro contante relative alle movimentazioni transfrontaliere.