Avvenire, 27 febbraio 2025
Usaid ghigliottinata, i tagli saranno del 92 per cento
Alla fine è arrivata la conferma. E l’entità della sforbiciata. La squadra di Trump tira diritto. Il budget dei programmi di aiuto e sviluppo all’estero sarà tagliato di oltre il 90%. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha fatto sapere che “al termine di un processo guidato dai vertici dell’Usaid (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale), comprese le tranche esaminate personalmente dal segretario di Stato Marco Rubio, sono stati individuati quasi 5.800 stanziamenti per un valore residuo di 54 miliardi di dollari da eliminare nell’ambito dell’agenda US First, ovvero una riduzione del 92%”. Il 20 gennaio, appena rientrato alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che congela gli aiuti esteri statunitensi per 90 giorni, in attesa di una revisione completa per valutarne la conformità alle politiche che intende perseguire, in particolare contro i programmi che promuovono l’aborto, la pianificazione familiare o che sostengono la diversità e l’inclusione. Tuttavia, un giudice federale, ascoltando una causa intentata da due organizzazioni che rappresentano aziende, Ong e altri beneficiari di fondi statunitensi per gli aiuti, ha sospeso la decisione di congelare la spesa approvata dal Congresso. Nell’ambito di questa procedura, a seguito di una revisione di questi programmi da parte del suo dipartimento, il segretario di Stato Marco Rubio, a cui fa capo l’Usaid, ha deciso di cancellare definitivamente quasi 5.800 dei fondi concessi in tutto il mondo dall’agenzia e di mantenerne poco più di 500, sempre secondo i documenti del tribunale. Inoltre, circa 4.100 sovvenzioni del Dipartimento di Stato sono state cancellate e circa 2.700 sono state mantenute, ha dichiarato l’amministrazione Trump. Il congelamento degli aiuti da parte di Donald Trump ha provocato sconcerto e indignazione nei confronti dell’agenzia indipendente, che è stata istituita da una legge del Congresso degli Stati Uniti nel 1961 e gestisce un bilancio annuale di 42,8 miliardi di dollari, pari al 42% degli aiuti umanitari mondiali.
L’amministrazione di Donald Trump ha poi presentato un appello urgente alla Corte Suprema chiedendo ai giudici di sospendere la scadenza, alla mezzanotte di mercoledì (le 6:00 di giovedì in Italia) per riavviare i pagamenti di 2 miliardi di dollari in aiuti esteri. Un gruppo di organizzazioni no-profit e società appaltatrici avevano fatto causa all’amministrazione per il congelamento dei fondi dell’agenzia Usaid e il giudice distrettuale Amir Ali aveva ordinato al Dipartimento di Stato di ripristinare i finanziamenti a partire dalla mezzanotte. “Ciò che il governo non può fare è pagare richieste determinate arbitrariamente da un tribunale distrettuale o secondo regole extracontrattuali che il tribunale ha ideato”, si legge nell’appello dell’amministrazione alla Corte Suprema. “Tale mandato crea un piano di pagamenti insostenibile in contrasto con gli obblighi del presidente di proteggere l’integrità del bilancio federale e di esprimere giudizi appropriati sugli aiuti estero”. Secondo il ricorso, inoltre, “ci vorranno diverse settimane per ripagare i quasi 2 miliardi di dollari dovuti agli appaltatori e alle organizzazioni colpite dal congelamento degli aiuti esteri di fine gennaio”.