Fatto Quotidiano, 27 febbraio 2025
Turchia, Abdullah Öcalan annuncia lo scioglimento del Pkk: “È arrivato il momento di abbandonare le armi”
“Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan deve sciogliersi” in nome di un vero processo di pace. A 47 anni dalla fondazione, è lo storico leader Abdullah Öcalan, in carcere dal 1999 con una condanna all’ergastolo, ad annunciare la fine del Pkk, l’organizzazione indipendentista curda che in Turchia rivendica un proprio Stato nei territori meridionali, una lotta che si è trasformata in una vera guerra contro lo Stato centrale, soprattutto nella seconda fase della presidenza Erdogan. “Tutti i gruppi devono abbandonare le armi, il Pkk deve sciogliersi. Io chiedo di abbandonare le armi, mi prendo la responsabilità di questo appello”, sono le parole di Öcalan in un messaggio letto durante una conferenza stampa a Istanbul da politici del Partito filo curdo per l’uguaglianza e la democrazia dei popoli (Dem), la terza formazione nel Parlamento turco, che lo hanno incontrato questa mattina nel carcere sull’isola di Imrali, nel mare di Marmara, a sud della città sul Bosforo. Che qualcosa di storico stesse per accadere lo si era capito una ventina di giorni fa, quando il co-presidente di Dem, Tuncer Bakırhan, ha annunciato che Öcalan era pronto a lanciare un “appello storico” per risolvere definitivamente la questione curda in Turchia. “L’opposizione e la società turca vogliono una soluzione – aveva detto – L’opposizione e l’opinione pubblica vogliono che questo processo si evolva in un processo di pace. Non dovremmo perdere questa opportunità storica”. Un’opportunità che passa innanzitutto da una tregua, dopo anni di scontri, bombardamenti, attentati che hanno provocato decine di morti e arresti di migliaia di persone, anche non direttamente collegate al Pkk, con l’accusa di far parte o di dare sostegno a un’organizzazione terroristica, come il partito è considerato dallo Stato turco.
Mentre le bombe di Ankara attaccavano le forze curdo-siriane Ypg/Ypj e in Turchia non si fermavano gli arresti di sindaci del Dem, dieci giorni dopo le parole di Bakırhan anche dalla presidenza erano arrivati segnali di avvicinamento: allo storico leader sono state concesse visite più frequenti rispetto al passato, con gli esponenti del partito filo-curdo che hanno colto l’occasione per incontrarlo nell’isola-prigione di Imrali, e si è anche parlato della possibilità di togliere il Pkk dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Adesso la grande mossa di Öcalan che potrebbe dare inizio a un vero processo di pace. Per ora dal partito AkParti, di cui è membro lo stesso di Erdogan, ci si limita ad accogliere positivamente la notizia: “Se l’organizzazione terroristica accetterà questo appello, deporrà le armi, si riunirà e si scioglierà, la Turchia sarà liberata dalle sue catene”, ha dichiarato Efkan Ala, vicepresidente del partito Akp.