La Stampa, 27 febbraio 2025
Silvia Colombo e la bufera per le parole sulla gravidanza: “Mi dimetto e torno a fare la mamma lavoratrice”
L’esponente di FdI lascia: «Le mie parole strumentalizzate, ho visto titoli vergognosi»
«Non ci sto: mi dimetto e torno a fare la mamma». Silvia Colombo, consigliera comunale di FdI a Treviglio (Bergamo), finita al centro della bufera per la frase «se sei incinta o malata lasci politica» rivolta alla collega del Pd Matilde Tura, ha annunciato le sue dimissioni. A dirla tutta, considerato il tono del suo post su Facebook, è andata via proprio sbattendo la porta in polemica, innanzitutto, con Fratelli d’Italia: «Io non ci sto in un partito che ha affrontato questa bufera mediatica con leggerezza e senza approfondire il discorso», è l’accusa rivolta ai colleghi di partito. Anche se non era chiaro se il riferimento sia ai vertici nazionali o locali. Il suo, comunque, sarebbe un doppio addio, sia da capogruppo di FdI, che da consigliera comunale di maggioranza. «Torno a lavorare e a fare la mamma», scrive ancora sui social. Nel lungo sfogo sulla pagina Facebook “istituzionale”, Colombo recrimina una strumentalizzazione delle sue parole “manipolate ed estrapolate dal contesto” da parte delle opposizioni. Ma le critiche più amare sono, ancora indirizzate al partito di Giorgia Meloni: «La politica non può essere un bieco gioco di potere, fatto di attacchi personali, opportunismi e promesse vuote. Questo non lo condivido e non riesco a sopportarlo». Già nella serata di ieri, infatti, la responsabile nazionale di FdI per la Famiglia Maddalena Morgante l’aveva sconfessata prendendo le distanze dalle sue parole: «Non rappresentano la linea di Fratelli d’Italia e appaiono in netto contrasto con l’agenda del governo Meloni, che vede nella tutela della famiglia e della maternità una priorità assoluta». Viene dunque da chiedersi se alla ormai ex consigliera Colombo siano arrivate pressioni o addirittura richieste esplicite di dimissioni, vista la rapidità con cui la vicenda si è trasformata da locale a nazionale.
Nel suo post, comunque, Colombo non ha risparmiato neanche la capogruppo dem Matilde Tura, firmataria della mozione per consentire la partecipazione da remoto a donne in gravidanza a rischio e neogenitori, e che per prima aveva denunciato le frasi della collega: «Non ci sto a vedere chi si erge a paladina dei diritti delle donne per mero opportunismo e visibilità. I diritti non sono una bandiera da sventolare, ma una responsabilità da difendere».
Dal canto suo, in una nota diffusa alla stampa, la dem Tura ha detto di «rispettare chi ha il coraggio di riconoscere un errore» anche se «non serve condannare la singola persona, ma il concetto aberrante e retrogrado espresso e già stigmatizzato anche dai vertici nazionali» di FdI.