Libero, 27 febbraio 2025
I veterani russi e la «sindrome afghana»
Non è in realtà chiaro se la guerra in Ucraina stia veramente per finire, ma già dalla fine del primo anno di guerra Putin iniziò a sviluppare un programma “Tempo degli Eroi” con l’obiettivo ufficiale di premiare lo sforzo dei veterani dando loro posizioni di potere, in modo da selezionare una nuova élite di fedelissimi in grado di continuare a gestire la società russa secondo un modello di militarismo esasperato anche quando lui non ci sarà più, dal momento che ormai il presidente è in età da dover pensare alla successione. Sul tema è però ora uscito un rapporto dell’Institute for the Study of War, dove si sostiene che, lungi dal rappresentare una manifestazione di fiducia nei confronti di questi veterani, l’iniziativa tradisce un crescente timore. «È improbabile che Putin si smobiliti in caso di cessate il fuoco perché ha paura dei suoi veterani», è il titolo.
«Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato una campagna coordinata tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 per impedire l’emergere di una società civile indipendente basata sui veterani in Russia, probabilmente per paura che i gruppi di veterani potessero minacciare la stabilità del suo regime al loro ritorno dall’Ucraina», è la tesi. Le inziative del Cremlino per cooptare figure di veterani lealisti e formare organizzazioni di veterani controllate dallo Stato a sostegno della militarizzazione permanente della società russa, secondo lo studio, sarebbero tentativi di «mettere a tacere le voci capaci di opporsi in modo significativo alla continuazione dell’aggressione russa in Ucraina o di mettere in discussione le decisioni del governo russo». Un timore derivato anche dal ricordo dell’instabilità che seguì al ritiro dell’Armata Rossa dall’Afghanistan, nel 1988-89. Dunque, si tratterebbe ufficialmente di «misure preventive contro la ricomparsa della “sindrome afghana”, termine russo popolare usato per descrivere le conseguenze del fallimento del governo sovietico nel reintegrare i veterani sovietici psicologicamente traumatizzati nella società russa al loro ritorno dall’Afghanistan». In realtà, lo scopo è di impedire l’emergere di gruppi della società civile che potrebbero avere credibilità tra la popolazione e capacità organizzativa, ma non restare leali a Putin.
Putin ha dunque ufficialmente dichiarato il 2025 “Anno del difensore della patria”, segnalando il crescente impegno del Cremlino nell’espandere il controllo statale sulle vite dei veterani e sulla società civile. Il Cremlino ha lanciato quattro iniziative principali specifiche come parte della campagna di centralizzazione: il Fondo statale dei difensori della patria nell’aprile 2023; la Scuola superiore di pubblica amministrazione “Tempo degli eroi” nel febbraio 2024; l’Associazione dei veterani della “operazione militare speciale” (“Svo” – un termine del Cremlino per la sua invasione dell’Ucraina del 2022) nel novembre 2023; e il movimento della fratellanza militare “Svoi” nell’ottobre 2024.