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 2025  febbraio 26 Mercoledì calendario

Vannacci sogna l’Afd italiana, ma perde pezzi: “Salvini lo stritola”

Filomeni se ne va: “Basta con la nato e Israele”.
“Non dirò mai niente contro Roberto, per me resta un camerata, un commilitone, gli faccio i migliori auguri. Ma la Lega lo sta stritolando, lo vede come gli fa la guerra per le Regionali in Toscana?”, dice Fabio Filomeni, tenente colonnello paracadutista incursore in pensione, ex Folgore e Col Moschin. Con Roberto Vannacci è stato in missione dalla Somalia ai Balcani fino all’ultima in Iraq, anzi era lui l’ispiratore della denuncia sull’uranio impoverito nel 2019. Era considerato il suo braccio destro, Filomeni. Lo scorso agosto era stato tra i fondatori del Comitato “Il Mondo al contrario”, dal titolo del fortunatissimo libro del generale oggi eurodeputato della Lega. E adesso se ne va, alla vigilia della trasformazione del comitato di cui è presidente in associazione politica, verso un futuro che non si sa quale sarà per Vannacci. Nella Lega o chissà dove. “Ho capito che non è il mio posto quando Matteo Salvini è andato in Israele a stringere la mano a Benjamin Netanyhau. Un ministro può stringere la mano a un ricercato, responsabile di un genocidio, dell’uccisione di decine di migliaia di persone a Gaza?”. Certo Salvini è in buona compagnia, tutti i governi del G7 hanno deciso che non arresteranno Netanyahu come invece richiede la Corte penale internazionale. Ma per Filomeni è troppo. “Se ne vanno anche il segretario Bruno Spatara e il tesoriere Gianluca Priolo”, assicura l’ex ufficiale, che usa la parola “camerata” ma “in senso militare”. Se gli danno del fascista si offende, la ritiene una categoria superata, come l’antifascismo del resto. Vannacci, peraltro, con grande spregiudicatezza la scorsa primavera ha raccolto voti di nostalgici usando lo slogan “fate una decima”, una “x” sulla scheda certo ma anche il logo della Decima Flottiglia Mas che combattè al fianco dei nazisti tedeschi dopo l’8 settembre 1943.
“Il comitato è stato riempito di leghisti, ci stiamo integrando nella Lega su posizioni atlantiste e filoisraeliane, che non mi appartengono e non erano presenti nel progetto iniziale”, protesta Filomeni. L’ha detto a Vannacci che se ne va?”Sì, mi ha detto di rifletterci, gli rincresce, ma lui va dritto per la sua strada”. La divergenza con il “camerata” è netta: “Io sono contro la Nato e lui no, io sono contro l’appoggio incondizionato a Israele – dice ancora Filomeni – e lui si è sempre schierato contro la guerra in Ucraina, ma mai contro la guerra a Gaza”. È un po’ la linea di Donald Trump: si fa pace con la Russia ma i palestinesi possono anche sparire e a Gaza facciamo tanti bei resort sul mare.
Nel 2022, in polemica con il sostegno occidentale all’Ucraina, l’ex incursore aveva rispedito a Washington la medaglia statunitense ottenuta in Bosnia nel 1997: “La Nato non è più un’alleanza difensiva”, aveva detto allora Filomeni. E adesso dice addio a Vannacci, che però nella Lega sta stretto davvero. Del resto avrebbe preferito di gran lunga Fratelli d’Italia, che però non l’ha voluto dopo lo scontro con il ministro della Difesa, Guido Crosetto. E infatti il generale eurodeputato sogna una sorta di Alternativa per l’Italia sul modello dell’Alternative für Deutschland che ha appena fatto il 20 per cento in Germania. Ma non è ancora il momento: “La sorpresa – confida Vannacci agli amici – è un principio dell’arte della guerra”.