Libero, 26 febbraio 2025
Un disco muto per protestare contro l’Ai
Una spedizione dei mille, anzi, un disco muto firmato da mille tra i più importanti artisti del mondo per far sentire il proprio rumorosissimo silenzio e lasciar risuonare una sola inquietante domanda, scelta come slogan per la copertina da rivolgere al Governo di sinistra al potere in Inghilterra: «Is this what we want?», «È questo quello che vogliamo?», cioè ridurre i veri artisti al silenzio? A porre l’inquietante e rabbioso interrogativo all’esecutivo laburista sono, appunto, le più grandi ugole d’oltremanica: da Paul McCartney a Elton John, da Kate Bush a Annie Lennox assieme ad altri 996 nomi.
Alcuni dei quali addirittura benemeriti di Sua Maestà proprio come l’autore di Your song e l’ex membro dei Beatles che per primo, già un mese fa con una intervista alla Bbc aveva lanciato l’allarme. Proprio lui che tra i primi se ne era servito dell’IA per realizzare lo scorso anno il successo postumo dei Fab Four Now and then con le voci sintetizzate dei due membri scomparsi della band: John Lennon e George Harrison. Qualcosa, però, da maneggiare con estrema cura e non attraverso una deregulation come prevede il provvedimento di Downing Street in base al quale verrebbe lasciato libero l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale sulle creazioni altrui: senza dover chiedere l’autorizzazione preventiva a meno che non siano gli autori a farsi vivi opponendo esplicitamente il loro rifiuto. Quella pensata dal governo di Keir Starmer è praticamente la “mossa del cavallo” contro cui negli Usa da oltre un anno e a suon di pesantissimi scioperi stanno lottando attori e doppiatori.
Il governo di Sua Maestà ha insomma lanciato un’idea che, per dirla con le parole degli artisti britannici, «consegnerebbe il lavoro di una vita svolto dai nostri musicisti alle società di intelligenza artificiale, gratuitamente». In poche parole: briglie sciolte per le società che si occupano di AI a scapito di chi, con la creatività umana, nella fattispecie con le voci e le note (ma vale lo stesso anche per le parole) ci campa. E tutto senza il coinvolgimento (almeno politico) di Musk, vista la maglia di colore opposto del governo inglese. Ovvio, dunque, che il mondo della musica sia letteralmente esploso in una protesta appello che, in contemporanea con l’uscita del “disco muto”, ha occupato anche le pagine del Times.
Tra gli altri firmatari, oltre ai succitati “baronetti”, figurano anche Sting, Damon Albarn, Ed Sheeran e Dua Lipa, oltre agli scrittori Kazuo Ishiguro, Michael Morpurgo ed Helen Fielding. Tutti contro la paventata riforma del copyright. «La proposta del governo – ha affermato l’organizzatore dell’iniziativa Ed Newton-Rex – è un piano che non solo sarebbe disastroso per i musicisti, ma è del tutto inutile. Il Regno Unito può essere ugualmente leader nell’Intelligenza Artificiale senza compromettere le nostre industrie che sono creative leader a livello mondiale».
Una nota finta quanto mai stonata nel più eloquente dei silenzi di cantanti e autori veri.