Corriere della Sera, 25 febbraio 2025
Inchiesta bis Unabomber, scatta la prescrizione per gli attentati. Nessun risarcimento alle vittime
Le esplosioni tra il 1994 e il 2006 nelle province di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia. Possibile risarcimento solo per un infermiere, all’epoca 28enne, rimasto ferito nell’ultimo attacco del 6 maggio 2006.
Il rinvio al 15 settembre dell’ennesima udienza nell’ambito dell’inchiesta bis su Unabomber aperta dal procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, a 14 anni dall’archiviazione della posizione dell’unico indagato nel primo procedimento (Elvo Zornitta, risarcito con 300mila euro per danno d’immagine e per quello patrimoniale), ha fatto scattare all’udienza di ieri la prescrizione per tutti gli attentati del 2005, l’ultimo dei quali risalente al 9 luglio. Spazzate via, dunque, le possibilità di risarcimento per le vittime, tranne una, un infermiere di Mestre (Venezia), all’epoca di 28 anni. L’infermiere fu ferito nell’ultimo attentato con conseguenze per le persone: quello del 6 maggio 2006 a Porto Santa Margherita, Caorle, quando deflagrò un ordigno nascosto sotto il tappo di una bottiglia contenente un messaggio.
Il rinvio a settembre dell’udienza è stato stabilito per poter effettuare ulteriori esami finalizzati al ritrovamento del Dna di Unabomber grazie alle nuove tecnologie a disposizione. Il comandante del Ris di Parma Giampietro Lago, e l’esperta di Dna mitocondriale Elena Pilli hanno infatti chiesto altri 90 giorni per svolgere le ricerche necessarie.
Gli altri reati si prescrivono decorsi 20 anni, per il quale nemmeno quest’ultima vittima sarà risarcita poiché il 6 maggio 2026 cadrà in prescrizione anche quel caso. Intanto, si attende entro il 24 maggio la perizia dei consulenti Giampietro Lago, ex comandante del Ris di Parma, ed Elena Pilli, l’esperta del caso Yara Gambirasio. «Il risarcimento? È già prescritto da una vita, nel senso che nessuno si è mai fatto vivo con nessuno per chiedere alcunché – tuona Maurizio Paniz, avvocato difensore di Elvo Zornitta -. Per quanto riguarda il procedimento penale invece è ancora in corso. I reati non sono stati ancora prescritti. Il procedimento è in corso in una fase supplementare di accertamento peraltro ignota nei contenuti nel senso che per le 11 persone che erano state inizialmente indagate gli accertamenti sembrano aver escluso qualsiasi tipo di Dna utilizzabile. I consulenti dicono che stanno facendo degli accertamenti nei confronti di tutte le altre persone che possono aver avuto contatto con i referti, ma è una cosa folle. Da quando in qua si permette ai consulenti di fare autonomamente degli accertamenti? Questi sono disposti dal Pubblico Ministero e dal Giudice! Siamo di fronte a una situazione davvero abnorme».
La vicenda Unabomber si racchiude in 29 attentati e nessun colpevole. Le esplosioni avvennero tra il 1994 e il 2006, con quattro anni di pausa nel mezzo, nelle province di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia, per mano di uno o più bombaroli rimasti ignoti.