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 2025  febbraio 25 Martedì calendario

“Un insetto nel piatto? Significa che il cibo è buono”. La risposta del Comune fa infuriare i genitori

La replica arrivata dopo le proteste di una settimana fa per un Punteruolo del grano trovato in un piatto di pasta nella scuola elementare D’Azeglio.
Alla scuola elementare d’Azeglio continuano le polemiche sulla mensa scolastica. A far discutere è la risposta del dipartimento Servizi educativi del Comune, inviata alla scuola, in merito al ritrovamento di un insetto nella pasta di un bambino. Motivo per cui, una settimana fa, i genitori di due classi quarte per protesta avevano fatto mangiare ai figli un panino al parco, sollevandoli dal servizio mensa.
La risposta del Comune: nessun pericolo alimentare «Il punteruolo del grano è un insetto tipico delle infestazioni da grano e, sebbene renda l’alimento inadatto al consumo umano, non rappresenta un pericolo per la sicurezza alimentare del consumatore» si legge nella lettera inviata dal Comune. Dopo aver precisato l’avvio della procedura di non conformità nei confronti della ditta che fornisce i pasti, prosegue: «Nell’ambito di un servizio complessivamente più che adeguato e con cibi e servizio di alta qualità, si verificano e vengono tuttavia di tanto in tanto riscontrati alcuni disservizi».
Insetto nella pasta? Segno di cibo sano e biologico Come il punteruolo trovato nella pasta. «Questi corpi estranei a cui non siamo più abituati non sono indice di scarsa igiene. Al contrario, sono indizio di un cibo che è visto come igienico e salutare anche per l’insetto o la farfallina o il verme nel torsolo, non essendo stato quel cibo avvelenato, ovvero trattato in modo che risulti velenoso per quell’essere». Una risposta che «suona come una beffa» agli occhi di alcuni genitori. Di cui si parlerà oggi pomeriggio, quando si riunirà la Commissione mensa del D’Azeglio a cui potranno partecipare anche i rappresentanti delle classi interessate.

La risposta del Comune, forse, intendeva sottolineare la scelta di offrire un servizio mensa al 100% biologico e quindi privo di conservanti e additivi. A prescindere da questo, comunque, le sanzioni alle ditte scattano per ogni difformità, compreso quindi il caso del punteruolo del grano.


Ladisa: pasta biologica contaminata all’origine
Una risposta arriva anche dalla ditta Ladisa, che fornisce i pasti alla D’Azeglio: «Alcune confezioni di pasta (circa 20 kg di pasta da agricoltura biologica a km 0 su quasi 1000 kg cucinati) potrebbero essere state contaminate all’origine. Purtroppo neanche le addette durante la fase di somministrazione se ne sono accorte in modo da evitare la somministrazione». Assicurando di aver «immediatamente verificato se quel giorno ci fossero segnalazioni provenienti da altre scuole».
L’assessora Salerno: avviate verifiche sul caso
L’assessora all’istruzione Carlotta Salerno in consiglio comunale ha risposto ad alcune domande sul caso. «Come da procedura sono stati ritirati tutti i primi piatti, è stata richiesta la preparazione di un primo in sostituzione ed è scattata la custodia del piatto con il corpo estraneo, consegnato al Laboratorio chimico della Camera di Commercio per le verifiche previste». Proprio oggi iniziando gli incontri periodici su tutta la città con le commissioni mensa, le scuole, le ditte e il laboratorio chimico della camera di commercio «per intensificare il dialogo e il percorso di coprogettazione per qualità e appetibilità» spiega Salerno.
Mense scolastiche: 1500 segnalazioni su 11 milioni di pasti
Su quasi 11 milioni di pasti servizi dalle mense scolastiche, le segnalazioni sono state 1536, quindi lo 0,014%. Di queste, la metà hanno portato a un provvedimento da parte del Comune nei confronti delle ditte, che registrano tutte un numero di sanzioni uniforme. Uno strumento, quello della penale economica, che «con il nuovo appalto si applica con decisa maggiore intensità come leva concreta per il miglioramento del servizio» conclude Salerno.