Il Messaggero, 25 febbraio 2025
Bancario demansionato e «costretto a non far nulla»: risarcimento danni da 500mila euro
Un bancario licenziato due volte in modo illegittimo e «costretto a non far nulla» è stato ritenuto vittima di demansionamento e il Tribunale gli ha riconosciuto quasi 500 mila euro di danni. I giudici in primo e secondo grado «pur spiegando che di fatto non c’è stata prova di alcuna persecuzione, né vessazione, hanno accertato un danno per la professionalità del bancario». La vicenda è riportata dal Corriere della Sera nelle pagine di Milano.
L’uomo era stato licenziato dal suo istituto, il Credito Emiliano, nel 2011 e poi nel 2018 «in entrambi i casi in modo illegittimo» e giudici avevano stabilito che «il lavoratore (bancario, con contratto al livello più altro dei quadri, appena sotto i dirigenti) dovesse tornare in filiale. Anche al rientro in ufficio però la banca lo ha mantenuto in una mansione più bassa rispetto a quella che aveva più di 15 anni fa. Per mesi ha passato giornate «senza far nulla». Secondo il suo legale, Domenico Tambasco «la sentenza ribadisce la dignità del lavoratore e il rispetto della sua professionalità».