Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  febbraio 25 Martedì calendario

La Francia offre uno scudo nucleare all’Europa, caccia a reazione inviati in Germania: il messaggio a Putin (e a Trump)

E l’Italia? Non c’è certezza sui dati, ma si calcola che nelle basi aeree di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia) vi siano circa cento testate nucleari americane
Il presidente americano Donald Trump ha detto in più occasioni che gli Stati Uniti non vogliono più garantire la sicurezza militare dei Paesi europei, quanto meno vogliono ridurre l’impegno. L’Europa rischia di restare senza scudo nucleare. E Friedrich Merz, leader della Cdu e vincitore delle elezioni tedesche, prossimo cancelliere, ha dichiarato all’emittente Ard: «Non avrei mai pensato di dover dire una cosa del genere in un programma televisivo, ma dopo le osservazioni di Donald Trump della scorsa settimana, è chiaro che non gli importa molto del destino dell’Europa». Ha aggiunto: «Dobbiamo parlare con britannici e francesi, capire se la loro protezione nucleare potrebbe essere estesa anche a noi: è una questione che il governo francese ha ripetutamente sollevato con il governo tedesco». Diciotto anni fa, l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel rifiutò l’invito francese a condividere l’arsenale nucleare, ma oggi i tempi sono cambiati.
Emmanuel Macron, presidente francese, secondo un retroscena pubblicato dal britannico The Telegraph, è pronto a mettere a disposizione caccia da posizionare in Germania, per non lasciare priva di protezione quell’area dell’Europa se davvero Trump deciderà di ridurre l’impegno americano.
I caccia dotati di armi nucleari
Scrive The Telegraph: «Gli aerei da combattimento dotati di armi nucleari potrebbero essere schierati in Germania, mentre gli Stati Uniti minacciano di ritirare le proprie truppe dal continente.
Friedrich Merz, che dovrebbe diventare il prossimo cancelliere tedesco dopo aver vinto le elezioni del suo paese domenica, ha invitato Gran Bretagna e Francia a estendere la loro protezione nucleare mentre lui cerca “l’indipendenza” per l’Europa dall’America di Donald Trump. Un funzionario francese ha dichiarato al Telegraph che l’impiego di aerei da combattimento avrebbe inviato un messaggio a Vladimir Putin, mentre i diplomatici a Berlino hanno ipotizzato che ciò avrebbe fatto pressione su Keir Starmer (premier britannico) affinché facesse lo stesso. “Distribuire alcuni jet da combattimento nucleari francesi in Germania non dovrebbe essere difficile e manderebbe un messaggio forte”, ha affermato la fonte».
L’incontro con Trump
Ieri Macron ha incontrato Trump alla Casa Bianca e gli ha illustrato i progetti di difesa europei anche a garanzia della sicurezza dell’Ucraina dopo un eventuale accordo sul cessate il fuoco. Osserva The Telegraph: «Gli Stati Uniti garantiscono da tempo la sicurezza dell’Europa con un arsenale di circa 100 missili nucleari, molti dei quali dislocati in una base militare statunitense in Germania. Attualmente il deterrente nucleare francese è indipendente dalla Nato, mentre quello britannico costituisce una parte fondamentale della strategia di difesa dell’alleanza». Ancora: «Si ritiene che l’arsenale francese contenga circa 300 armi nucleari, nell’ambito del suo programma di “forza di dissuasione”, con capacità di lancio via mare e via aria. Il deterrente nucleare britannico Trident è costituito da quattro sottomarini di classe Vanguard, ciascuno dei quali può trasportare fino a 16 testate».
A decidere, nel Dopoguerra, l’impegno della Francia nello sviluppo del nucleare fu De Gaulle che intendeva garantire un’autonomia energetica ma anche difensiva del Paese, anche alla luce di ciò che era successo durante il conflitto. Fu varata la Commissione per l’energia atomica (CEA) per svolgere ricerche sull’energia nucleare e nel 1958 decise di testare le armi nucleari. Fu avviata la produzione in serie del primo vettore nucleare, il bombardiere Mirage IV, mentre nel 1960 vi fu il primo test francese di una bomba atomica.
Il ruolo dell’Italia
E l’Italia? Non c’è certezza sui dati, ma si calcola che nelle basi aeree di Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia) vi siano circa cento testate nucleari americane. Non è chiaro se Trump, quando ipotizza una riduzione dell’impegno militare americano in Europa si riferisca anche a quelle due basi. Aviano è una base aerea italiana utilizzata dall’aeronautica militare americana (c’è il  31st Fighter Wing) e vi sarebbero 50 bombe atomiche B61-4; a Ghedi, il programma Nato prevederebbe fino a 40 bombe atomiche B61-3, B61-4 e B61-7.