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 2025  febbraio 25 Martedì calendario

Alla Camera la mozione di sfiducia a Nordio: banchi vuoti a destra, del governo c’è solo Piantedosi. Nel pomeriggio voto su Santanché

Doppia mozione di sfiducia alla Camera, con la maggioranza alla prova dell’Aula nel pomeriggio, quando si voterà sul destino della ministra del Turismo Daniela Santanchè, mentre al mattino si è svolta la discussione generale sulla mozione contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, firmata da Pd, M5s, Avs, Iv e +Europa (ma non da Azione) in riferimento alla vicenda Almasri. Dal centrodestra trapelano rassicurazioni sulla compattezza dello schieramento: nessun timore sull’esito del voto, fanno sapere fonti di maggioranza. A chi glielo chiede, Santanché ribadisce che non ha intenzione di dimettersi nonostante il rinvio a giudizio per falso in bilancio, mentre si prepara a dire in Aula “la sua verità”: dovrebbe intervenire in apertura di seduta per le repliche, dopo la discussione generale della settimana scorsa. In dichiarazione di voto non interverranno i capigruppo di centrodestra: per Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, Ingrid Bisa per la Lega ed Enrico Costa per Forza Italia.
I banchi del centrodestra vuoti – La giornata è iniziata però con la discussione della mozione contro Nordio, presentata dai capigruppo di opposizione a seguito del caso di Osama Almasri, il generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale, arrestato a Torino il 19 gennaio e poi liberato e rimpatriato in Libia con un volo di Stato a causa dell’inerzia del ministero della Giustizia. Tra gli iscritti a parlare non c’erano deputati di maggioranza: sono intervenuti quattro parlamentari del M5s, due del Pd, due di Avs e uno di Italia viva. L’emiciclo è rimasto vuoto soprattutto nella metà destra: all’inizio della seduta erano presenti in Aula dieci deputati di FdI, uno di Forza Italia e uno della Lega. Ai banchi del governo insieme al Guardasigilli solo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “A meno di due settimane dalla seduta che abbiamo dedicato alla scarcerazioni di Almasri, siamo di nuovo di fronte ai banchi sostanzialmente vuoti del governo. Forse vi fate coraggio a vicenda vista la titubanza della vostra maggioranza”, ha incalzato in Aula la capogruppo del Pd Chiara Braga.
Gianassi (Pd): “Pagina oscura della storia repubblicana” – A illustrare la mozione è stato il dem Federico Gianassi: “La liberazione di un omicida, torturatore e stupratore come Almasri ha gettato discredito sul nostro Paese e imbarazzo profondo per le nostre istituzioni democratiche. Di questa pagina oscura della storia repubblicana, ministro Nordio, anche lei è responsabile”, ha detto. E rispetto alla versione fornita in Aula da Nordio, che ha affermato di non aver dato corso al mandato della Corte penale a causa di “nullità” determinata da contraddizioni sulle date, ha attaccato: “Lei, ministro, si è clamorosamente contraddetto, era ben consapevole di aver fatto scappare un criminale e ha tentato di giustificarsi” con “un’operazione da campione mondiale di azzeccagarbugli“. Gianassi ha poi ripreso il ministro per aver riso in un momento del discorso: “Mi fa piacere che ride, ministro. Ridevano meno i cittadini sottoposti alle torture di Almasri. C’è poco da ridere”.
Zanella (Avs): “Si metta una mano sulla coscienza e si dimetta” – Subito dopo è intervenuta la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella: “Lei ha infranto la legge, ministro, ma chi l’ha obbligata a farlo e che scuse ha addotto? Mi auguro che lei si metta una mano sulla coscienza e rassegni le dimissioni”, ha attaccato. “Lei avrebbe dovuto agire e cooperare per garantire la piena operatività della Corte penale internazionale, lei ha questo ruolo per affermare interessi comuni, non quelli di un singolo Paese. Lei ha violato l’obbligo della piena collaborazione con la Cpi, lei ha tradito la nostra civiltà giuridica, ha piegato le sue competenze agli interessi di parte. Ha sostenuto che la richiesta di arresto del torturatore Almasri fosse “radicalmente nulla”, ha definito il mandato di cattura internazionale “un pasticcio“: ma chi le ha assegnato il compito di valutare, e nel suo caso di irridere, la Corte? Infine, lei non ha mostrato alcuna empatia, non ha speso una parola minima di umanità verso le vittime di un criminale che ha torturato e violato anche i bambini. Per tutto questo le chiediamo di andarsene”, ha concluso.
De Raho (M5s): “Nordio rivendica di aver violato la legge” – Per il Movimento 5 stelle il primo a parlare è Federico Cafiero De Raho: “Ministro, non dando seguito al mandato d’arresto internazionale lei non ha osservato la Costituzione, non ha osservato la legge. Ha rivendicato orgogliosamente di non aver rispettato la legge come se emettere un atto dovuto fosse un motivo di orgoglio”, accusa l’ex procuratore nazionale antimafia. “Ci ha parlato in Aula di incoerenze e contraddizioni del mandato d’arresto, si è preso gioco di noi che non avevamo gli atti”, attacca. “Abbiamo sottoscritto questa mozione di sfiducia non solo per la mancata lealtà per la Camera, ma per tutto ciò che è stato fatto fino a oggi, tutte le riforme che hanno impedito di contrastare l’illegalità. Per questo noi sosteniamo la mozione di sfiducia e quindi chiediamo le sue dimissioni, ministro”.