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 2025  febbraio 25 Martedì calendario

Guerini: il Pd distante da Conte su Ue e Ucraina


ROMA -Lorenzo Guerini, leader dei riformisti dem e presidente del Copasir, in Germania si profila un governo europeista, ma per la Spd il crollo è stato storico. Dal risultato tedesco c’è una lezione anche per il Pd da trarre?«Siamo di fronte a una destra arrembante, che fa presa sui settori più deboli della popolazione, con parole d’ordine semplici e potenti, anche se false. E lì c’è anche un problema per la sinistra perché i ceti più in difficoltà non hanno visto nella Spd la capacità di dare risposta alle loro paure, al loro bisogno di protezione e alle loro angosce. Questo deve far riflettere anche il Pd».C’è qualcosa da cambiare nella vostra linea politica?«C’era sicuramente l’esigenza di rafforzare l’attenzione ai bisogni delle persone in difficoltà. Da questo punto di vista la segreteria di Schlein ha rappresentato un efficace elemento di impegno e innovazione, ma c’è bisogno di una visione ancora più larga che presti attenzione alle paure e alla richiesta di protezione della parte più esposta della società. Protezione sociale ma anche maggiore sicurezza e politiche per il governo dell’immigrazione. Non certo gli slogan e i provvedimenti ideologici della destra».Una sinistra che copia la destra?«Niente affatto, perché solo la sinistra può ancorare tutto questo in una visione non di chiusura nazionalistica, dando una risposta capace di tenere insieme questi problemi in una dimensione di solidarietà nazionale ed europea, che è l’unica efficace».La maggioranza è divisa: Salvini ha esaltato il risultato di Afd mentre Tajani ha ringraziato Merz per aver fermato gli estremisti. Come fanno a stare insieme?«Salutare positivamente il risultato di Afd significa festeggiare l’affermazione di un partito il cui programma è contrario all’interesse nazionale del nostro Paese. Afd vuole uscire dall’euro, vuole tagliare ogni forma di solidarietà interna all’Europa, vuole penalizzare i paesi con un alto debito pubblico come l’Italia. Mi auguro che il governo italiano guardi in un’altra direzione».Meloni è in difficoltà tra la fedeltà politica a Trump e la guida di un paese fondatore dell’Ue.Come giudica gli equilibrismi di questi giorni?«L’elemento fondamentale è l’unità della risposta europea di fronte alla guerra in Ucraina ed è chiaro che il governo non deve lasciare spazio all’ambiguità, non è possibile alcun negoziato che premi l’aggressore. Spero che l’Italia si muova in questa direzione. Nessuno può pensare diuscire da queste difficoltà da solo, contando su ipotetiche relazioni privilegiate che rischiano poi di sciogliersi di fronte a un mondo che sembra andare verso la costruzione di un nuovo ordine mondiale basato solo su nuovi rapporti di forza».L’ha sentito l’intervento della premier al Cpac? Ha sposato persino le tesi antieuropee del vicepresidente Vance.«Quelle tesi non sono condivisibili, Vance si nutre di un armamentario ideologico che è fuori dai nostri riferimenti culturali».Da ex ministro della difesa pensa che gli europei da soli possano garantire sicurezza inUcraina senza l’America?«Dobbiamo immaginare, nonostante le difficoltà del confronto di questi giorni, un lavoro per riannodare i fili delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico. Perché in gioco non c’è solo la sicurezza collettiva, ma la fine di un caposaldo internazionale come la relazione atlantica. Detto questo, resta l’esigenza ineludibile da parte dell’Europa di rafforzare la sua dimensione strategica, sia dal punto politico che dal punto di vista della sicurezza».Nella commemorazione dei tre anni dell’invasione russa, il Pd è andato in piazza con i centristi, M5S e Avs non si sono visti. Esiste ancora il centrosinistra?«È innegabile che vi sia una distanza sul giudizio sulle risposte da dare alla guerra d’aggressione mossa dalla Russia all’Ucraina. In politica estera ci possono essere sfumature diverse ma non si può immaginare di non affrontare una discussione chiara e precisa sui principi».Conte ha detto che finalmente “Trump ha smascherato la propaganda bellicista occidentale”. L’ha colpita?«Così si capovolge la verità, tra un po’ qualcuno dirà che è stata l’Ucraina a invadere la Russia. Putin ha aggredito un popolo che voleva solamente essere padrone del proprio futuro, che guarda alla relazione con l’Europa come orizzonte ideale. Tutto ciò era intollerabile per Putin. Io a questo stravolgimento della realtà mi oppongo con determinazione e con me tutto il Pd».Forse non aveva torto Franceschini, di fronte a queste divergenze, a suggerire un accordo solo elettorale con il M5s«Capisco il valore tattico della proposta di Dario ma di fronte all’offensiva della destra credo che ci voglia qualcosa di più di un accordo di desistenza. E credo che rafforzando il profilo unitario dell’opposizione e lavorando su un credibile progetto alternativo si possa fare. Con coraggio e lealtà reciproca».