Tutti i giornali (più o meno), 25 febbraio 2025
Biografia di Papa Francesco
Francesco
di Giorgio Dell’Arti
Tutti i giornali (più o meno)
1936 – Nasce a Buenos Aires il 17 dicembre. Primogenito di cinque figli. Padre Mario, funzionario delle ferrovie. Madre Regina Maria Sivori, casalinga. I genitori erano arrivati in Argentina, dal Piemonte, nel 1928.
Anni Cinquanta – Si diploma perito chimico nel ’54. Campa la vita facendo pulizie in una fabbrica. Poi buttafuori in un locale notturno di Córdoba. Ha una fidanzata. Nel ’58, il guaio della polmonite: devono togliergli la parte superiore del polmone destro. In Ritorniamo a sognare, il suo libro del 2020, definirà l’esperienza dell’operazione «uno dei miei tre Covid». Nel ’58 entra in seminario. Novizio gesuita, fa su e giù tra Argentina e Cile.
Anni Sessanta – Laurea in Filosofia. Ordinazione presbiterale il 13 dicembre del ’69. Può distribuire i sacramenti.
Anni Settanta – Dal 31 luglio del ’73 è superiore provinciale dell’Argentina. Il 24 marzo del 1976 si inizia la dittatura dei generali, quelli che buttano in mare dall’aereo i dissidenti. Bergoglio non fa sentire la propria protesta, e questo gli costerà parecchie accuse in seguito. Però mette in piedi una centrale di soccorso in favore di chi vuole sfuggire alle persecuzioni e scappare all’estero.
Anni Ottanta-Novanta – Nominato vescovo (27 giugno 1992), sceglie il motto «Miserando atque eligendo» che manterrà da papa. Il 28 febbraio 1998 diventa primate d’Argentina.
Anni Zero – Cardinale nel 2001 (21 febbraio). Quando i Kirchner arrivano al potere (prima lui, poi lei) Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, li accusa per il varo di una legge che impedisce di indagare sui crimini dei generali, li accusa anche di non combattere la povertà, di aumentare le tasse, poi di aver consentito le unioni omosessuali, è contrario alla distribuzione gratuita e di massa dei preservativi, ecc. I Kirchner, fatto inaudito in Argentina, non mettono mai più piede nella cattedrale di Buenos Aires e sono costretti a fare i cattolici nella periferia più lontana. Nel conclave che elegge Benedetto XVI (19 aprile 2005), il suo è il secondo nome più votato.
2011-2012 – Lava i piedi ai malati di Aids. Critica duramente i sacerdoti che si sono rifiutati di battezzare bambini nati da coppie non sposate o da madri single.
2013, 13 marzo, ore 19.06 – Al quinto scrutinio, durante il secondo giorno di conclave, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, di anni 77, è eletto papa. Si rivolge allora ai porporati che lo hanno votato: «Che Dio vi perdoni». Primo argentino, primo sudamericano, primo americano, primo gesuita, 266° della serie. È anche il primo papa a prendere il nome di Francesco, nome giudicato impossibile alla vigilia. Affacciandosi alla finestra della Loggia delle Benedizioni, esordisce: «Fratelli e sorelle buona sera, sapete che il dovere del Conclave era dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo...». Impone alla piazza di tacere e pregare. Il silenzio della piazza, col papa in ginocchio, dura 32 secondi.
2013 – È un papa anticonformista. Scarpacce, vesti di poco conto. Dopo essere stato eletto va a pagare l’albergo di tasca sua, non vuole abitare nell’appartamento pontificio e se ne sta a Santa Marta, non vuole lussi, niente anelli d’oro e simili, niente papamobile: sceglie una «penitenziale e sgangherata Ford Focus blu» [Masneri]. Altra macchina: la Renault 4 Gtl immatricolata nel 1984, con 300.000 chilometri all’attivo regalatagli da don Renato Zecca che la usava nelle periferie veronesi. Prima di consegnarla al Padiglione delle Carrozze dei Musei vaticani, Bergoglio l’ha guidata contromano per raggiungere il sagrato di San Pietro in occasione della veglia per la pace in Siria. Del resto si sa che in Argentina Francesco girava in autobus, abitava in un piccolo appartamento qualunque e si cucinava da sé. Adesso, da papa, telefona a Scalfari e rilascia la prima delle tre interviste concesse negli anni al fondatore di Repubblica, tutte subito smentite dalla Sala Stampa vaticana. In questa prima, Francesco dice al papa che «la corte è la lebbra del papato. La visione Vaticano-centrica trascura il mondo che ci circonda. Non condivido questa visione e farò di tutto per cambiarla». Il cambiamento avverrà con la Praedicate Evangelium del 2022 e anche con qualche decisione finanziaria: per esempio quella, presa dieci anni dopo, di far pagare l’affitto ai cardinali ospiti in appartamenti della Chiesa. Scalfari gli fa addirittura dire che l’inferno non esiste. La simpatia pontificia per il vecchio miscredente significa questo: meglio un ateo inquieto che un cattolico da salotto. E i cattolici da salotto – che parlano e non fanno, che non escono nel mondo a sporcarsi le mani per la fede – sono da subito uno dei suoi bersagli preferiti (nel Capodanno del 2019 dirà: «Meglio vivere da atei che andare in chiesa e odiare gli altri»). Inanella poi una serie di frasi che diventeranno celebri. Per esempio «Non siamo una ong. Chi non prega Dio, prega il diavolo» oppure «Non dobbiamo avere paura della bontà e neanche della tenerezza». Il «siate madri, non zitelle. La vostra castità sia feconda», detto a un gruppo di suore, è un primo avviso sulle idee del nuovo papa relativamente alla questione femminile (Bergoglio, il 12 maggio 2016, aprirà al diaconato femminile). La frase «San Pietro non aveva una banca» si riferisce allo scandalo Scarano, un monsignore che riciclava. Chiarisce le idee di Francesco sulla banca Ior (che terrà in piedi) e soprattutto sul sistema finanziario mondiale da lui subito esecrato nel discorso di Lampedusa dell’8 luglio: «globalizzazione dell’indifferenza», «società che ha dimenticato l’esperienza di piangere». La messa e il discorso di Lampedusa, tenuti da un altare fatto con una lancia da pescatori (in mezzo alla folla è nascosto anche Claudio Baglioni), chiarisce che questo papa è decisamente contrario alla politica dei respingimenti, vuole che i disperati in arrivo dal mare siano accolti e amati. Più in generale, il papa si batte contro la miseria provocata dall’egoismo dei potenti: «la Chiesa è un ospedale da campo» dice in un’intervista alla Civiltà cattolica che lo fa passare anche per «papa abortista»: la madre che abbia abortito e che si penta col confessore va assolta. A questa accusa di essere abortista, si accompagna quella di essere amico dei gay. Sull’aereo che lo riporta a Roma dal Brasile, dice ai giornalisti: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?» (29 luglio). Nell’esortazione postsinodale Evangelii gaudium, pubblicata a novembre, scrive che «1) Il tempo è superiore allo spazio. 2) L’unità prevale sul conflitto. 3) la realtà è più importante dell’idea. 4) il tutto è superiore alla parte. (…) La visione di Francesco, lo dice chiaramente (…), è generare processi più che dominare spazi. Andare al largo senza sapere quale sarà l’esito della navigazione» [Matzuzzi].
2014 – Fa arrestare in pieno Vaticano, e poi rinchiudere in una stanzetta del Collegio dei Conferenzieri, l’arcivescovo polacco Józef Wesolowski, imputato di pedofilia. Rimuove dalla sua diocesi in Paraguay monsignor Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di aver protetto preti pedofili. Quando la riceve in Vaticano, chiede a Rita Pavone di autografargli l’album che lei gli ha regalato.
2015, gennaio-ottobre – Entrano in funzione le docce per i senzatetto che il papa ha fatto installare sotto il colonnato di San Pietro. Al momento della doccia, i poveri riceveranno un cambio completo per l’intimo e un kit che comprende asciugamano, sapone, dentifricio, rasoio, schiuma da barba e deodorante. Poi arriva Raúl Castro, e Francesco lo accoglie con un «Bienvenido». È lui a favorire il riavvicinamento con gli Stati Uniti di Obama. Restituirà poi la visita a Cuba dicendo messa sotto un ritratto del Che. Il 18 giugno esce l’enciclica Laudato si’, che mostra un papa ecologista convinto del nesso tra crisi ambientale e crisi sociale, e responsabilità, per entrambe le crisi, dell’indifferente finanza (dopo questa enciclica si costituiscono nel mondo settantatré “Comunità Laudato si’). Il papa grida poco dopo al Congresso degli Stati Uniti, che accoglie per la prima volta un pontefice: «Se la politica dev’essere veramente al servizio della persona umana, ne consegue che non può essere sottomessa al servizio dell’economia e della finanza». Cita Luther King e Lincoln, che non erano cattolici: Francesco vuole annunciare con questo l’apertura verso le altre religioni (andrà in Africa in novembre a parlare ai musulmani, nel febbraio 2016 abbraccerà a Cuba il patriarca ortodosso Kirill). Comincia il conflitto con l’episcopato americano che pure è quello che lo ha eletto papa e che per tutto il suo pontificato minaccerà lo scisma. Polemiche per le nomine a Bologna e a Palermo di Matteo Zuppi e Corrado Lojodice, due preti di strada. Le due diocesi sono sempre state in mano a Comunione e liberazione.
2015, novembre-dicembre – Destituisce monsignor Pell, sospettato di pedofilia (sarà assolto e ricevuto da Francesco tre anni dopo). Fa arrestare e chiudere nel Palazzo della Gendarmeria monsignor Balda dell’Opus Dei, segretario della Commissione, istituita il 28 giugno 2013, che doveva indagare sulle finanze vaticane. Balda è accusato, insieme con Francesca Chaouqui, di aver passato ai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi i documenti con cui i due hanno confezionato i loro libri-bomba.
2016 – Giubileo straordinario, detto “Giubileo della Misericordia” e convocato per ricordare i cinquant’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II, in realtà per rimpinguare, con i turisti, le esauste casse vaticane. È la prima volta nella storia che per ottenere le indulgenze non sarà necessario venire a Roma. Nel febbraio, all’aeroporto José Martí dell’Avana, incontro col Patriarca di Mosca Kirill. «Evento storico, svoltosi sotto lo sguardo di Raúl Castro nelle vesti di notaio. Roma e Mosca finalmente insieme, sedute accanto e intente a siglare una “Dichiarazione comune” inimmaginabile solo fino a pochi anni prima. Quel che non era riuscito né al Papa slavo, Giovanni Paolo II, né a Benedetto XVI che l’ortodossia moscovita apprezzava parecchio, era riuscito al Pontefice preso alla fine del mondo. La comunità greco-cattolica ucraina, che già lamentava l’aggressione russa con annessione della Crimea, restò sbigottita. Non pochi, però, parlarono sottovoce di una Roma che aveva sacrificato i fedeli ucraini sull’altare dell’alleanza con Mosca. Il fatto, elementare, è che alla Santa Sede importava poco dei contenuti protocollati: più che le idee contava la realtà, e la realtà era che dopo un millennio il Papa e il Patriarca di Mosca potevano stare seduti l’uno al fianco dell’altro» [Matzuzzi]. L’apertura verso le altre fedi, cristiane e no, è confermata dalla seguente frase, pronunciata dopo che terroristi islamici avevano sgozzato un vecchio prete a Rouen: «È in corso una guerra, ma non è una guerra di religione. Le religioni vogliono la pace, sono gli altri a volere la guerra». L’anno successivo andrà ad abbracciare al Cairo l’imam al-Tayyib a cui dirà: «Siamo fratelli e sorelle sotto il sole di un unico Dio» e poi, il 3-5 febbraio 2019, dirà messa ad Abu Dhabi, negli Emirati, sotto una grande croce di legno • Il giudizio del papa su Trump, appena eletto presidente, è durissimo: «Chi costruisce muri e non ponti non è cristiano». Trump gli risponde: «Se l’Isis attaccherà il Vaticano, il papa pregherà perché alla Casa bianca ci sia io». Quando Trump verrà a Roma, Francesco si rifiuterà di riceverlo • L’anno 2016 si conclude con un viaggio a Cracovia dove Francesco, per la cronaca va a dir messa in tram, e per la storia dice la sua sul problema dell’identità sessuale: «Oggi ai bambini – ai bambini! – a scuola si insegna questo: che il sesso ognuno lo può scegliere. E perché insegnano questo? Perché i libri sono quelli delle persone e delle istituzioni che ti danno i soldi. Sono le colonizzazioni ideologiche, sostenute anche da Paesi molto influenti. (…) Dio ha creato l’uomo e la donna; Dio ha creato il mondo così, così, così…, e noi stiamo facendo il contrario».
2017 – A Roma appaiono manifesti contro di lui, e in genere cresce il dissenso della parte più conservatrice del clero. Francesco risponde con un’intervista alla Civiltà cattolica: «In Vaticano c’è corruzione» e «Il Vangelo va preso senza calmanti».
2018 – Francesco e i bambini: il caso del piccolo Alfie, in stato vegetativo e che il giudice inglese vuol far morire. I conservatori si scatenano, il papa è prudente, non si pronuncia sul problema di staccare la spina, mostra pietà per i genitori (riceve il padre), e dice: «Non tutto ciò che è tecnicamente possibile, o fattibile, è per ciò stesso eticamente accettabile». L’altra storia riguarda il bambino che gli chiede «quando eri piccolo che cosa sognavi di fare da grande». Francesco risponde: «Il macellaio. Andavo al mercato con la nonna e il macellaio prendeva il coltello e faceva i pezzi. Tagliare la carne è un’arte, e mi piaceva guardare. Sì, da piccolo desideravo fare il macellaio. Poi ho cambiato idea». Si mette d’accordo con i cinesi perché i vescovi siano nominati insieme. Si iniziano gli attacchi di monsignor Viganò, che ne chiede le dimissioni accusandolo di aver coperto gli abusi sessuali del cardinale McCormick. Del resto, è ormai fitta la schiera di cardinali che, pubblicamente, considera il papa, per via delle aperture ai divorziati o «ai sodomiti», un anticristo. Tra questi il cardinale americano Raymond Leo Burke (su cui vedi 2023) e, da ultimo, l’arcivescovo di Utrecht Willem Eijk, che accusa Francesco di voler permettere ai protestanti di prendere la comunione.
2019 – In aprile un documento attribuito a Ratzinger, attaccando il Sessantotto, mostra una linea alternativa a quella di papa Francesco sui cosiddetti “valori non negoziabili”. Il papa emerito, che ha 92 anni, non avrebbe più la testa per scrivere un intervento simile, che viene attribuito ai nemici di Bergoglio, i quali insistono sul concetto che il vero papa non è l’argentino, ma il tedesco. In maggio una schiera di teologi, docenti universitari e uomini di Chiesa accusa papa Francesco di eresia: per l’accoglienza dei migranti ha appoggiato l’abortista Emma Bonino, vuole dare la comunione ai divorziati, ecc. Il documento è tradotto in sette lingue. Francesco non risponde, ma il 10 settembre, sull’aereo che lo riporta in Italia dall’Africa, dice ai giornalisti: «Non ho paura dello scisma». Sono sempre più chiare due cose: il papa è nemico di Trump (infatti nel 2020 si rifiuta di ricevere Mike Pompeo) ed è amico – molto amico – del premier Conte, che accoglie due volte in Vaticano (15 dicembre 2018 e 30 marzo 2020) • Suo viaggio negli Emirati, dove arriva esibendo un logo da cui, per non offendere la sensibilità locale, ha tolto la croce. Firma la Dichiarazione sulla Fratellanza con il Grande Imam del Cairo, al-Tayyib, massima autorità teologica sunnita (4 febbraio).
2020 – C’è la pandemia e la famosa foto del papa solo in piazza San Pietro che benedice Urbi et Orbi. Ai vescovi che protestano perché non vogliono chiudere le chiese, Francesco dice: «Bisogna obbedire ai governi» e anticipa alle sette di sera la messa di Natale, di regola celebrata a mezzanotte. Soprattutto dice a un gruppo di genitori omosessuali: «Dio ama i vostri figli così come sono, perché sono figli di Dio» e in un film proiettato durante la Festa romana del cinema ribadisce: «Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo». La destra dei cardinali, capeggiata da monsignor Viganò, non ha più dubbi: è un Anticristo • Francesco dà inizio alla guerra contro il cardinale Becciu: lo accusa di aver adoperato i soldi della Segreteria di Stato per aiutare i suoi fratelli, ne impone le dimissioni da prefetto della Congregazione dei santi (24 settembre). Becciu nega tutto e rinunzia alle prerogative cardinalizie: non entrerà in conclave • Enciclica Fratelli tutti: «Un testo che riposiziona quello che è forse il tema cristiano per eccellenza al centro del mondo contemporaneo: la fratellanza/sorellanza. È la terza enciclica di Papa Bergoglio – quella maggiormente densa e personale – simbolicamente firmata ad Assisi, la città del Santo cristiano che più parla ai non credenti e ai credenti di altre religioni. Il filosofo Natoli: «E se questo – mi permetto di osare – fosse l’ultimo papa della tradizione cattolico-romana, e stesse nascendo un cristianesimo diverso?» [dalla scheda editoriale del libro Fratelli tutti, Morcelliana].
2021 – Il Covid imperversa, ma il papa, che pure si è vaccinato ed esorta a vaccinarsi («il vaccino è un’opzione etica»), riceve quelli che lo vanno a trovare senza indossare la mascherina • L’incontro assai cordiale in Vaticano col presidente Usa John Biden segna un altro elemento di discordia con i vescovi americani. I vescovi americani si rifiutano infatti di dare la comunione a Biden e a Nancy Pelosi perché, benché cattolici, non sono contrari all’aborto • A luglio il papa è ricoverato al Gemelli per un’operazione al colon: «Zoppico un po’, ma nulla è cambiato nella mia vita. Mi alzo sempre alle 4 di notte e inizio subito a pregare. E poi avanti con gli impegni e appuntamenti vari. Mi concedo solo una breve siesta dopo pranzo». Nonostante queste parole, si vocifera dell’eventualità che anche Francesco si dimetta (con Ratzinger ultranovantenne i papi emeriti sarebbero a questo punto due) • Viaggi in Iraq (incontro con il grande ayatollah Alī al-Sīstānī, massima autorità sciita), a Budapest (dal Vaticano precisano che la stretta di mano con Orbán non significa niente, il viaggio è solo spirituale, Orbán, «costruttore di muri», non ha niente che fare con Francesco) e in Slovacchia. A dicembre a Cipro e in Grecia, dove grida al mondo la tragedia dei migranti (ne farà trasferire una cinquantina dal lager di Lesbo a Roma e poi in Europa; a Nicosia recita la preghiera dei migranti). A febbraio padre Georg Gänswein è sollevato dalla carica di prefetto della Casa pontificia e restituito al suo ruolo antico di segretario particolare di Benedetto XVI. Francesco ha anche istituzionalizzato la presenza delle donne sull’altare durante la messa nella lettura dei testi sacri (lettorato) e come dispensatrici dell’eucarestia (accolitato).
2022 – Il 24 febbraio i russi hanno invaso l’Ucraina. Il giudizio di Bergoglio: Mosca è intervenuta con innegabile brutalità e ferocia, ma discernere implica che lo sguardo non si appunti solo sul pericolo russo: «Il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi. Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro». A marzo, il papa fece improvvisamente visita all’ambasciatore Aleksandr Avdeev. A ottobre, Bergoglio dedicò l’Angelus alla guerra in Ucraina. «L’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo». Supplicò il presidente Putin «di fermare questa spirale di violenza e di morte». E il presidente Zelens’kyj di «essere aperto a serie proposte di pace». A settembre, in occasione della giornata mondiale della pace, Francesco aveva parlato di «guerra a pezzi». Il 29 novembre disse: «Certamente chi invade è lo stato russo. Questo è molto chiaro». La portavoce Maria Zakharova replicò duramente: «Non si tratta neppure di russofobia, ma di perversione della verità» • Protesta per la nomina unilaterale, da parte di Pechino, di monsignor Giovanni Peng Weizhao, vescovo di Yujiang (provincia di Jiangxi), come “vescovo ausiliare di Jiangxi”, diocesi non riconosciuta dalla Santa Sede (24 novembre). L’accordo del 2018 (vedi) era appena stato rinnovato • Problemi al ginocchio (artrosi e una lesione al menisco: gira col bastone e, se il tragitto è lungo, in carrozzella). Non vuole operarsi, perché l’anestesia che gli hanno fatto per l’intervento al colon (vedi 2021) gli ha dato problemi alla testa, e lui vuole tenere la testa lucida («si governa con la testa, non con il ginocchio»). Si fida più degli infermieri che dei medici. «Un’infermiera gli salvò la vita da bambino e ora Massimiliano Strappetti è la persona che lo segue. È stato lui a convincerlo a farsi operare al colon» [Nelson Castro]. Ha chiesto una consulenza anche a José María Villalón, medico dell’Atlético Madrid • Visita di quattro giorni in Bahrein (2-6 novembre). Lo stadio di Manama si riempie di trentamila cristiani. Duemila di questi sono arrivati dall’Arabia saudita. Alla messa si vedono soprattutto filippini, indiani, malgasci, srilanchesi, pachistani, tutti immigrati. Incontra il Grande Imam della moschea al-Azhar, Ahmad al-Tayyib. Altri viaggi in Kazakistan, in Canada («quello degli indigeni è stato un genocidio. Nell’Alberta non ho usato la parola “genocidio” perché non mi è venuta in mente»). Per i problemi al ginocchio è annullato il viaggio in Congo e in Sud Sudan • Parlando ai seminaristi li mette in guardia dalla pornografia. Li esorta a usare i mezzi della comunicazione moderna (computer, telefonini: «questo va bene»), ma a guardarsi dalla pornografia: «Scusatemi se scendo a questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate» • Bergoglio fa gli auguri di Natale dalle reti Mediaset, ed evita in particolare il Tg1 di Monica Maggioni. Il Tg1 di Monica Maggioni, a differenza dei tg di Berlusconi, non fece sapere che il papa aveva violentemente protestato contro il via libera di Mario Draghi all’aumento delle spese militari • Bergoglio rivela al quotidiano spagnolo Abc di aver firmato una lettera di dimissioni in bianco all’atto dell’insediamento. Consegnata a Bertone, adesso «dovrebbe essere» nelle mani del segretario di stato Parolin • Al concistoro con cui Francesco, il 29 e 30 agosto, ha creato 21 nuovi cardinali, è stato invitato anche Angelo Becciu (su cui vedi 2020). Sono due anni che Becciu non entra in San Pietro (nel 2021 Bergoglio ha detto: «Desidero con tutto il cuore che sia innocente. È una persona di cui ho una certa stima») • Varata la riforma della Curia (costituzione apostolica Praedicate Evangelium), in cui tra l’altro si stabilisce che «i dicasteri a livello apicale dovranno aprirsi maggiormente ai laici e alle donne». Il primo dicastero diventa quello della Evangelizzazione dei popoli. Finora era stato quello della Dottrina della Fede • Il 24 maggio ha scelto il cardinale Zuppi come presidente della Conferenza episcopale italiana • Il 31 dicembre è morto di 95 anni Joseph Ratzinger, papa emerito Benedetto XVI.
2023 – Il papa non prende posizione tra Hamas, responsabile del massacro del 7 ottobre, e Israele, la cui reazione al massacro è stata violentissima. Il papa invoca semplicemente: «Cessate il fuoco, in nome di Dio». Il ministro degli Esteri israeliano ha criticato questa equidistanza («Israele si aspetta che il Vaticano emetta una condanna chiara delle azioni terroristiche di Hamas»). Dal Vaticano hanno anche fatto sapere di una telefonata al papa del presidente iraniano Ebrahim Raisi, il quale ha detto a Francesco: «Le brutali atrocità del regime sionista a Gaza rappresentano il più grande genocidio dell’intero secolo e un crimine contro l’umanità». Si sa che Francesco, per avere notizie, telefona ogni giorno alla parrocchia cattolica di Gaza • Esortazione apostolica Laudate Deum, sviluppo sui temi ambientali (specialmente il riscaldamento climatico, a cui il papa crede) affrontati nell’enciclica Laudato si’ (vedi 2015) • Si apre il XVI Sinodo dei vescovi. Titolo: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Per la prima volta sono state ammesse anche le donne (85, di cui 54 con diritto di voto, su 464 partecipanti complessivi, di cui votano 365). Bergoglio, per smorzare le divisioni tra progressisti e conservatori, invita a «imparare nuovamente a fare silenzio». Temi in discussione, riassunti nell’Instrumentum laboris: diaconato delle donne, sacerdozio degli uomini sposati, maggiore coinvolgimento dei fedeli nelle decisioni prese da preti e vescovi, migliore inclusione degli omosessuali. Tra i Dubia: sarà lecito benedire le coppie omosessuali? Si potranno ordinare sacerdoti (“sacerdotesse”?) le donne? Si potrà impartire un’assoluzione generale, valida per tutti e per sempre? Sulle questioni di genere Francesco ha idee chiare: «Il matrimonio è un’unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli». Questa posizione non esclude che si debba dare la comunione a «divorziati e risposati» e che anche gli omosessuali debbano essere benedetti. Il Sinodo si concluderà nel 2024 • Rivolta nel cattolicesimo tradizionalista mondiale contro la Fiducia supplicans una dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede firmata da papa Francesco, del segretario don Armando Matteo e del prefetto Victor Manuel Fernández, in cui si ammette la possibilità di benedire coppie omosessuali o non regolari • Manda il cardinale Zuppi, presidente della Cei, in Cina col compito di spingere Pechino a farsi mediatore tra Russia e Ucraina. Zuppi è già stato a Mosca, Washington e Kiev. Mychajlo Podolyak, consigliere e spesso portavoce di Zelens’kyj, dice che Bergoglio è «pro Russia in una maniera assolutamente evidente ormai a tutti. Con il conseguente, azzeramento totale di qualunque missione di mediazione che potrebbe venire svolta dal Vaticano e della reputazione della Santa Sede». I cattolici ucraini sono 5 milioni, dieci volte i cattolici russi • Il cardinale Becciu (vedi 2020) è condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per due peculati e una truffa aggravata, più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e ottomila euro di multa (16 dicembre) • A giugno Francesco ha rispedito a Friburgo padre Gänswein, che fu segretario di Benedetto XVI ed è suo nemico (autore del libro Nient’altro che la verità, in cui lo attacca duramente). Nel 2024 lo ha nominato nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia. A novembre il cardinale americano Raymond Burke, tradizionalista e critico verso i metodi di papa Francesco, viene privato del reddito spettante ai cardinali e dell’appartamento romano. Il cardinale Viganò, che considera Francesco l’Anticristo, sarà scomunicato nel 2024 • Viaggi in Congo e in Sud Sudan (gran caldo, fila di sei chilometri per vederlo), Mongolia («vorrei mandare un saluto al popolo cinese»), a Marsiglia («il mare nostrum non deve diventare mare mortum»), a Lisbona per l’incontro con la gioventù (800.000 ragazzi provenienti da tutto il mondo), in Ungheria (l’incontro con Orbán, fanno sapere dal Vaticano, non significa niente, Orbán è un «costruttore di muri» • Operato (è la seconda volta) per un laparocele incarcerato (aderenze all’intestino)
2024 – La notte di Natale, Francesco ha inaugurato il Giubileo aprendo la Porta Santa di San Pietro. Ma era in carrozzella, con il volto gonfio, tirato, incapace di alzarsi. Il giorno dopo è andato a lavare i piedi alle detenute di Rebibbia. Sembrava in ottima forma. Ha detto, riferendosi ai carcerati: «È molto importante essere qui. Perché dobbiamo pensare che tanti di questi non sono pesci grossi, i pesci grossi hanno l’astuzia di rimanere fuori». Poi ha parlato a Tv2000: «Ogni volta che vengo in carcere la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io…» • Il 7 dicembre, ultimo dei dieci concistori con cui Francesco ha creato, complessivamente, 163 cardinali, di cui 133 elettori e 30 non elettori. In questo concistoro è stato creato il cardinale più anziano di sempre, Angelo Acerbi di 99 anni e 75 giorni. Nei dieci concistori, 23 nazioni hanno avuto il loro primo cardinale • Richiesto di scegliere fra Trump e Kamala Harris, Bergoglio ha risposto: «Ambedue sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quella che uccide i bambini» • Il papa non è andato alla cerimonia per la riapertura di Notre-Dame, a cui erano presenti quaranta capi di stato. Il papa preferisce le periferie e non ha mai visitato né Parigi né Madrid né Londra né Vienna né Berlino. Anche l’anno scorso, quando è andato a Marsiglia, ha tenuto a specificare: «Vado a Marsiglia, non in Francia» (del resto, Macron non gli piace). Una settimana dopo, è andato in Corsica • Altri viaggi: in Madagascar, in Lussemburgo, poi in Belgio, dove ha suscitato un clamore enorme la definizione di “omicida” data alla legge belga sull’aborto. Concetto che il papa ha ribadito nella conferenza stampa sull’aereo che lo riportava a Roma: «I medici che praticano l’aborto sono dei sicari». A Jörg Michael Peters che gli portava i saluti dell’episcopato tedesco Bergoglio ha polemicamente chiesto: «Sono cattolici?» (l’episcopato tedesco è antibergogliano e minaccia da sempre uno scisma, per dir così, da sinistra). Lunghissima – la più lunga del pontificato – la trasferta in Oriente: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore • Deludente conclusione del Sinodo. «Tanti capitoli che aperti erano prima e aperti sono rimasti anche dopo le riflessioni e le discussioni dei padri riuniti in Vaticano. Appariva chiaro come fosse impossibile mettere d’accordo, su una linea profondamente riformatrice, Chiese che sui temi più controversi la pensano ciascuna in modo diverso, se non opposto. Si prenda il riconoscimento dei diritti delle persone lgbtq+, ad esempio: come portare i vescovi europei a firmare lo stesso documento di quelli dell’Africa subsahariana?» [Matzuzzi]. «Il sinodo sulla sinodalità ha lavorato su indecifrabili tavoli di auto-aiuto, segretati senza ragione, commissioni, fino al documento finale che in queste ore scontenta tutti, anche se tutti lo voteranno per riguardo a Francesco (…) Aver intuito che la partita della chiesa post-conciliare era la sinodalità, è il merito che la storia darà a papa Francesco. Averla perduta nella melina non è colpa solo di Bergoglio, ma è un fatto. Un fatto che costerà caro ben oltre il tramonto di questo pontificato nel mondo in fiamme» [Melloni] • Altro scandalo: Dagospia rivela che davanti a un gruppo di vescovi Bergoglio ha detto: «Nei seminari c’è troppa frociaggine» • Infine, intervistato dalla televisione svizzera sulla guerra in Ucraina, Francesco dice: «Credo che è più forte quello che vede la situazione, pensa al popolo e ha il coraggio della bandiera bianca». Reazioni molto forti, specialmente da parte ucraina. «La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere» ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. In piazza San Pietro, gli ucraini hanno anche manifestato contro il papa • Il presidente argentino Javier Milei, che in campagna elettorale aveva definito papa Bergoglio, un imbecille, è venuto a Roma, ha abbracciato Francesco, gli ha chiesto il permesso di baciarlo. Il papa ha risposto: «Sì, figlio».
Gda
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1936 – Nasce a Buenos Aires il 17 dicembre. Primogenito di cinque figli. Padre Mario, funzionario delle ferrovie. Madre Regina Maria Sivori, casalinga. I genitori erano arrivati in Argentina, dal Piemonte, nel 1928.
Anni Cinquanta – Si diploma perito chimico nel ’54. Campa la vita facendo pulizie in una fabbrica. Poi buttafuori in un locale notturno di Córdoba. Ha una fidanzata. Nel ’58, il guaio della polmonite: devono togliergli la parte superiore del polmone destro. In Ritorniamo a sognare, il suo libro del 2020, definirà l’esperienza dell’operazione «uno dei miei tre Covid». Nel ’58 entra in seminario. Novizio gesuita, fa su e giù tra Argentina e Cile.
Anni Sessanta – Laurea in Filosofia. Ordinazione presbiterale il 13 dicembre del ’69. Può distribuire i sacramenti.
Anni Settanta – Dal 31 luglio del ’73 è superiore provinciale dell’Argentina. Il 24 marzo del 1976 si inizia la dittatura dei generali, quelli che buttano in mare dall’aereo i dissidenti. Bergoglio non fa sentire la propria protesta, e questo gli costerà parecchie accuse in seguito. Però mette in piedi una centrale di soccorso in favore di chi vuole sfuggire alle persecuzioni e scappare all’estero.
Anni Ottanta-Novanta – Nominato vescovo (27 giugno 1992), sceglie il motto «Miserando atque eligendo» che manterrà da papa. Il 28 febbraio 1998 diventa primate d’Argentina.
Anni Zero – Cardinale nel 2001 (21 febbraio). Quando i Kirchner arrivano al potere (prima lui, poi lei) Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, li accusa per il varo di una legge che impedisce di indagare sui crimini dei generali, li accusa anche di non combattere la povertà, di aumentare le tasse, poi di aver consentito le unioni omosessuali, è contrario alla distribuzione gratuita e di massa dei preservativi, ecc. I Kirchner, fatto inaudito in Argentina, non mettono mai più piede nella cattedrale di Buenos Aires e sono costretti a fare i cattolici nella periferia più lontana. Nel conclave che elegge Benedetto XVI (19 aprile 2005), il suo è il secondo nome più votato.
2011-2012 – Lava i piedi ai malati di Aids. Critica duramente i sacerdoti che si sono rifiutati di battezzare bambini nati da coppie non sposate o da madri single.
2013, 13 marzo, ore 19.06 – Al quinto scrutinio, durante il secondo giorno di conclave, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, di anni 77, è eletto papa. Si rivolge allora ai porporati che lo hanno votato: «Che Dio vi perdoni». Primo argentino, primo sudamericano, primo americano, primo gesuita, 266° della serie. È anche il primo papa a prendere il nome di Francesco, nome giudicato impossibile alla vigilia. Affacciandosi alla finestra della Loggia delle Benedizioni, esordisce: «Fratelli e sorelle buona sera, sapete che il dovere del Conclave era dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo...». Impone alla piazza di tacere e pregare. Il silenzio della piazza, col papa in ginocchio, dura 32 secondi.
2013 – È un papa anticonformista. Scarpacce, vesti di poco conto. Dopo essere stato eletto va a pagare l’albergo di tasca sua, non vuole abitare nell’appartamento pontificio e se ne sta a Santa Marta, non vuole lussi, niente anelli d’oro e simili, niente papamobile: sceglie una «penitenziale e sgangherata Ford Focus blu» [Masneri]. Altra macchina: la Renault 4 Gtl immatricolata nel 1984, con 300.000 chilometri all’attivo regalatagli da don Renato Zecca che la usava nelle periferie veronesi. Prima di consegnarla al Padiglione delle Carrozze dei Musei vaticani, Bergoglio l’ha guidata contromano per raggiungere il sagrato di San Pietro in occasione della veglia per la pace in Siria. Del resto si sa che in Argentina Francesco girava in autobus, abitava in un piccolo appartamento qualunque e si cucinava da sé. Adesso, da papa, telefona a Scalfari e rilascia la prima delle tre interviste concesse negli anni al fondatore di Repubblica, tutte subito smentite dalla Sala Stampa vaticana. In questa prima, Francesco dice al papa che «la corte è la lebbra del papato. La visione Vaticano-centrica trascura il mondo che ci circonda. Non condivido questa visione e farò di tutto per cambiarla». Il cambiamento avverrà con la Praedicate Evangelium del 2022 e anche con qualche decisione finanziaria: per esempio quella, presa dieci anni dopo, di far pagare l’affitto ai cardinali ospiti in appartamenti della Chiesa. Scalfari gli fa addirittura dire che l’inferno non esiste. La simpatia pontificia per il vecchio miscredente significa questo: meglio un ateo inquieto che un cattolico da salotto. E i cattolici da salotto – che parlano e non fanno, che non escono nel mondo a sporcarsi le mani per la fede – sono da subito uno dei suoi bersagli preferiti (nel Capodanno del 2019 dirà: «Meglio vivere da atei che andare in chiesa e odiare gli altri»). Inanella poi una serie di frasi che diventeranno celebri. Per esempio «Non siamo una ong. Chi non prega Dio, prega il diavolo» oppure «Non dobbiamo avere paura della bontà e neanche della tenerezza». Il «siate madri, non zitelle. La vostra castità sia feconda», detto a un gruppo di suore, è un primo avviso sulle idee del nuovo papa relativamente alla questione femminile (Bergoglio, il 12 maggio 2016, aprirà al diaconato femminile). La frase «San Pietro non aveva una banca» si riferisce allo scandalo Scarano, un monsignore che riciclava. Chiarisce le idee di Francesco sulla banca Ior (che terrà in piedi) e soprattutto sul sistema finanziario mondiale da lui subito esecrato nel discorso di Lampedusa dell’8 luglio: «globalizzazione dell’indifferenza», «società che ha dimenticato l’esperienza di piangere». La messa e il discorso di Lampedusa, tenuti da un altare fatto con una lancia da pescatori (in mezzo alla folla è nascosto anche Claudio Baglioni), chiarisce che questo papa è decisamente contrario alla politica dei respingimenti, vuole che i disperati in arrivo dal mare siano accolti e amati. Più in generale, il papa si batte contro la miseria provocata dall’egoismo dei potenti: «la Chiesa è un ospedale da campo» dice in un’intervista alla Civiltà cattolica che lo fa passare anche per «papa abortista»: la madre che abbia abortito e che si penta col confessore va assolta. A questa accusa di essere abortista, si accompagna quella di essere amico dei gay. Sull’aereo che lo riporta a Roma dal Brasile, dice ai giornalisti: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?» (29 luglio). Nell’esortazione postsinodale Evangelii gaudium, pubblicata a novembre, scrive che «1) Il tempo è superiore allo spazio. 2) L’unità prevale sul conflitto. 3) la realtà è più importante dell’idea. 4) il tutto è superiore alla parte. (…) La visione di Francesco, lo dice chiaramente (…), è generare processi più che dominare spazi. Andare al largo senza sapere quale sarà l’esito della navigazione» [Matzuzzi].
2014 – Fa arrestare in pieno Vaticano, e poi rinchiudere in una stanzetta del Collegio dei Conferenzieri, l’arcivescovo polacco Józef Wesolowski, imputato di pedofilia. Rimuove dalla sua diocesi in Paraguay monsignor Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di aver protetto preti pedofili. Quando la riceve in Vaticano, chiede a Rita Pavone di autografargli l’album che lei gli ha regalato.
2015, gennaio-ottobre – Entrano in funzione le docce per i senzatetto che il papa ha fatto installare sotto il colonnato di San Pietro. Al momento della doccia, i poveri riceveranno un cambio completo per l’intimo e un kit che comprende asciugamano, sapone, dentifricio, rasoio, schiuma da barba e deodorante. Poi arriva Raúl Castro, e Francesco lo accoglie con un «Bienvenido». È lui a favorire il riavvicinamento con gli Stati Uniti di Obama. Restituirà poi la visita a Cuba dicendo messa sotto un ritratto del Che. Il 18 giugno esce l’enciclica Laudato si’, che mostra un papa ecologista convinto del nesso tra crisi ambientale e crisi sociale, e responsabilità, per entrambe le crisi, dell’indifferente finanza (dopo questa enciclica si costituiscono nel mondo settantatré “Comunità Laudato si’). Il papa grida poco dopo al Congresso degli Stati Uniti, che accoglie per la prima volta un pontefice: «Se la politica dev’essere veramente al servizio della persona umana, ne consegue che non può essere sottomessa al servizio dell’economia e della finanza». Cita Luther King e Lincoln, che non erano cattolici: Francesco vuole annunciare con questo l’apertura verso le altre religioni (andrà in Africa in novembre a parlare ai musulmani, nel febbraio 2016 abbraccerà a Cuba il patriarca ortodosso Kirill). Comincia il conflitto con l’episcopato americano che pure è quello che lo ha eletto papa e che per tutto il suo pontificato minaccerà lo scisma. Polemiche per le nomine a Bologna e a Palermo di Matteo Zuppi e Corrado Lojodice, due preti di strada. Le due diocesi sono sempre state in mano a Comunione e liberazione.
2015, novembre-dicembre – Destituisce monsignor Pell, sospettato di pedofilia (sarà assolto e ricevuto da Francesco tre anni dopo). Fa arrestare e chiudere nel Palazzo della Gendarmeria monsignor Balda dell’Opus Dei, segretario della Commissione, istituita il 28 giugno 2013, che doveva indagare sulle finanze vaticane. Balda è accusato, insieme con Francesca Chaouqui, di aver passato ai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi i documenti con cui i due hanno confezionato i loro libri-bomba.
2016 – Giubileo straordinario, detto “Giubileo della Misericordia” e convocato per ricordare i cinquant’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II, in realtà per rimpinguare, con i turisti, le esauste casse vaticane. È la prima volta nella storia che per ottenere le indulgenze non sarà necessario venire a Roma. Nel febbraio, all’aeroporto José Martí dell’Avana, incontro col Patriarca di Mosca Kirill. «Evento storico, svoltosi sotto lo sguardo di Raúl Castro nelle vesti di notaio. Roma e Mosca finalmente insieme, sedute accanto e intente a siglare una “Dichiarazione comune” inimmaginabile solo fino a pochi anni prima. Quel che non era riuscito né al Papa slavo, Giovanni Paolo II, né a Benedetto XVI che l’ortodossia moscovita apprezzava parecchio, era riuscito al Pontefice preso alla fine del mondo. La comunità greco-cattolica ucraina, che già lamentava l’aggressione russa con annessione della Crimea, restò sbigottita. Non pochi, però, parlarono sottovoce di una Roma che aveva sacrificato i fedeli ucraini sull’altare dell’alleanza con Mosca. Il fatto, elementare, è che alla Santa Sede importava poco dei contenuti protocollati: più che le idee contava la realtà, e la realtà era che dopo un millennio il Papa e il Patriarca di Mosca potevano stare seduti l’uno al fianco dell’altro» [Matzuzzi]. L’apertura verso le altre fedi, cristiane e no, è confermata dalla seguente frase, pronunciata dopo che terroristi islamici avevano sgozzato un vecchio prete a Rouen: «È in corso una guerra, ma non è una guerra di religione. Le religioni vogliono la pace, sono gli altri a volere la guerra». L’anno successivo andrà ad abbracciare al Cairo l’imam al-Tayyib a cui dirà: «Siamo fratelli e sorelle sotto il sole di un unico Dio» e poi, il 3-5 febbraio 2019, dirà messa ad Abu Dhabi, negli Emirati, sotto una grande croce di legno • Il giudizio del papa su Trump, appena eletto presidente, è durissimo: «Chi costruisce muri e non ponti non è cristiano». Trump gli risponde: «Se l’Isis attaccherà il Vaticano, il papa pregherà perché alla Casa bianca ci sia io». Quando Trump verrà a Roma, Francesco si rifiuterà di riceverlo • L’anno 2016 si conclude con un viaggio a Cracovia dove Francesco, per la cronaca va a dir messa in tram, e per la storia dice la sua sul problema dell’identità sessuale: «Oggi ai bambini – ai bambini! – a scuola si insegna questo: che il sesso ognuno lo può scegliere. E perché insegnano questo? Perché i libri sono quelli delle persone e delle istituzioni che ti danno i soldi. Sono le colonizzazioni ideologiche, sostenute anche da Paesi molto influenti. (…) Dio ha creato l’uomo e la donna; Dio ha creato il mondo così, così, così…, e noi stiamo facendo il contrario».
2017 – A Roma appaiono manifesti contro di lui, e in genere cresce il dissenso della parte più conservatrice del clero. Francesco risponde con un’intervista alla Civiltà cattolica: «In Vaticano c’è corruzione» e «Il Vangelo va preso senza calmanti».
2018 – Francesco e i bambini: il caso del piccolo Alfie, in stato vegetativo e che il giudice inglese vuol far morire. I conservatori si scatenano, il papa è prudente, non si pronuncia sul problema di staccare la spina, mostra pietà per i genitori (riceve il padre), e dice: «Non tutto ciò che è tecnicamente possibile, o fattibile, è per ciò stesso eticamente accettabile». L’altra storia riguarda il bambino che gli chiede «quando eri piccolo che cosa sognavi di fare da grande». Francesco risponde: «Il macellaio. Andavo al mercato con la nonna e il macellaio prendeva il coltello e faceva i pezzi. Tagliare la carne è un’arte, e mi piaceva guardare. Sì, da piccolo desideravo fare il macellaio. Poi ho cambiato idea». Si mette d’accordo con i cinesi perché i vescovi siano nominati insieme. Si iniziano gli attacchi di monsignor Viganò, che ne chiede le dimissioni accusandolo di aver coperto gli abusi sessuali del cardinale McCormick. Del resto, è ormai fitta la schiera di cardinali che, pubblicamente, considera il papa, per via delle aperture ai divorziati o «ai sodomiti», un anticristo. Tra questi il cardinale americano Raymond Leo Burke (su cui vedi 2023) e, da ultimo, l’arcivescovo di Utrecht Willem Eijk, che accusa Francesco di voler permettere ai protestanti di prendere la comunione.
2019 – In aprile un documento attribuito a Ratzinger, attaccando il Sessantotto, mostra una linea alternativa a quella di papa Francesco sui cosiddetti “valori non negoziabili”. Il papa emerito, che ha 92 anni, non avrebbe più la testa per scrivere un intervento simile, che viene attribuito ai nemici di Bergoglio, i quali insistono sul concetto che il vero papa non è l’argentino, ma il tedesco. In maggio una schiera di teologi, docenti universitari e uomini di Chiesa accusa papa Francesco di eresia: per l’accoglienza dei migranti ha appoggiato l’abortista Emma Bonino, vuole dare la comunione ai divorziati, ecc. Il documento è tradotto in sette lingue. Francesco non risponde, ma il 10 settembre, sull’aereo che lo riporta in Italia dall’Africa, dice ai giornalisti: «Non ho paura dello scisma». Sono sempre più chiare due cose: il papa è nemico di Trump (infatti nel 2020 si rifiuta di ricevere Mike Pompeo) ed è amico – molto amico – del premier Conte, che accoglie due volte in Vaticano (15 dicembre 2018 e 30 marzo 2020) • Suo viaggio negli Emirati, dove arriva esibendo un logo da cui, per non offendere la sensibilità locale, ha tolto la croce. Firma la Dichiarazione sulla Fratellanza con il Grande Imam del Cairo, al-Tayyib, massima autorità teologica sunnita (4 febbraio).
2020 – C’è la pandemia e la famosa foto del papa solo in piazza San Pietro che benedice Urbi et Orbi. Ai vescovi che protestano perché non vogliono chiudere le chiese, Francesco dice: «Bisogna obbedire ai governi» e anticipa alle sette di sera la messa di Natale, di regola celebrata a mezzanotte. Soprattutto dice a un gruppo di genitori omosessuali: «Dio ama i vostri figli così come sono, perché sono figli di Dio» e in un film proiettato durante la Festa romana del cinema ribadisce: «Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo». La destra dei cardinali, capeggiata da monsignor Viganò, non ha più dubbi: è un Anticristo • Francesco dà inizio alla guerra contro il cardinale Becciu: lo accusa di aver adoperato i soldi della Segreteria di Stato per aiutare i suoi fratelli, ne impone le dimissioni da prefetto della Congregazione dei santi (24 settembre). Becciu nega tutto e rinunzia alle prerogative cardinalizie: non entrerà in conclave • Enciclica Fratelli tutti: «Un testo che riposiziona quello che è forse il tema cristiano per eccellenza al centro del mondo contemporaneo: la fratellanza/sorellanza. È la terza enciclica di Papa Bergoglio – quella maggiormente densa e personale – simbolicamente firmata ad Assisi, la città del Santo cristiano che più parla ai non credenti e ai credenti di altre religioni. Il filosofo Natoli: «E se questo – mi permetto di osare – fosse l’ultimo papa della tradizione cattolico-romana, e stesse nascendo un cristianesimo diverso?» [dalla scheda editoriale del libro Fratelli tutti, Morcelliana].
2021 – Il Covid imperversa, ma il papa, che pure si è vaccinato ed esorta a vaccinarsi («il vaccino è un’opzione etica»), riceve quelli che lo vanno a trovare senza indossare la mascherina • L’incontro assai cordiale in Vaticano col presidente Usa John Biden segna un altro elemento di discordia con i vescovi americani. I vescovi americani si rifiutano infatti di dare la comunione a Biden e a Nancy Pelosi perché, benché cattolici, non sono contrari all’aborto • A luglio il papa è ricoverato al Gemelli per un’operazione al colon: «Zoppico un po’, ma nulla è cambiato nella mia vita. Mi alzo sempre alle 4 di notte e inizio subito a pregare. E poi avanti con gli impegni e appuntamenti vari. Mi concedo solo una breve siesta dopo pranzo». Nonostante queste parole, si vocifera dell’eventualità che anche Francesco si dimetta (con Ratzinger ultranovantenne i papi emeriti sarebbero a questo punto due) • Viaggi in Iraq (incontro con il grande ayatollah Alī al-Sīstānī, massima autorità sciita), a Budapest (dal Vaticano precisano che la stretta di mano con Orbán non significa niente, il viaggio è solo spirituale, Orbán, «costruttore di muri», non ha niente che fare con Francesco) e in Slovacchia. A dicembre a Cipro e in Grecia, dove grida al mondo la tragedia dei migranti (ne farà trasferire una cinquantina dal lager di Lesbo a Roma e poi in Europa; a Nicosia recita la preghiera dei migranti). A febbraio padre Georg Gänswein è sollevato dalla carica di prefetto della Casa pontificia e restituito al suo ruolo antico di segretario particolare di Benedetto XVI. Francesco ha anche istituzionalizzato la presenza delle donne sull’altare durante la messa nella lettura dei testi sacri (lettorato) e come dispensatrici dell’eucarestia (accolitato).
2022 – Il 24 febbraio i russi hanno invaso l’Ucraina. Il giudizio di Bergoglio: Mosca è intervenuta con innegabile brutalità e ferocia, ma discernere implica che lo sguardo non si appunti solo sul pericolo russo: «Il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi. Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro». A marzo, il papa fece improvvisamente visita all’ambasciatore Aleksandr Avdeev. A ottobre, Bergoglio dedicò l’Angelus alla guerra in Ucraina. «L’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo». Supplicò il presidente Putin «di fermare questa spirale di violenza e di morte». E il presidente Zelens’kyj di «essere aperto a serie proposte di pace». A settembre, in occasione della giornata mondiale della pace, Francesco aveva parlato di «guerra a pezzi». Il 29 novembre disse: «Certamente chi invade è lo stato russo. Questo è molto chiaro». La portavoce Maria Zakharova replicò duramente: «Non si tratta neppure di russofobia, ma di perversione della verità» • Protesta per la nomina unilaterale, da parte di Pechino, di monsignor Giovanni Peng Weizhao, vescovo di Yujiang (provincia di Jiangxi), come “vescovo ausiliare di Jiangxi”, diocesi non riconosciuta dalla Santa Sede (24 novembre). L’accordo del 2018 (vedi) era appena stato rinnovato • Problemi al ginocchio (artrosi e una lesione al menisco: gira col bastone e, se il tragitto è lungo, in carrozzella). Non vuole operarsi, perché l’anestesia che gli hanno fatto per l’intervento al colon (vedi 2021) gli ha dato problemi alla testa, e lui vuole tenere la testa lucida («si governa con la testa, non con il ginocchio»). Si fida più degli infermieri che dei medici. «Un’infermiera gli salvò la vita da bambino e ora Massimiliano Strappetti è la persona che lo segue. È stato lui a convincerlo a farsi operare al colon» [Nelson Castro]. Ha chiesto una consulenza anche a José María Villalón, medico dell’Atlético Madrid • Visita di quattro giorni in Bahrein (2-6 novembre). Lo stadio di Manama si riempie di trentamila cristiani. Duemila di questi sono arrivati dall’Arabia saudita. Alla messa si vedono soprattutto filippini, indiani, malgasci, srilanchesi, pachistani, tutti immigrati. Incontra il Grande Imam della moschea al-Azhar, Ahmad al-Tayyib. Altri viaggi in Kazakistan, in Canada («quello degli indigeni è stato un genocidio. Nell’Alberta non ho usato la parola “genocidio” perché non mi è venuta in mente»). Per i problemi al ginocchio è annullato il viaggio in Congo e in Sud Sudan • Parlando ai seminaristi li mette in guardia dalla pornografia. Li esorta a usare i mezzi della comunicazione moderna (computer, telefonini: «questo va bene»), ma a guardarsi dalla pornografia: «Scusatemi se scendo a questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate» • Bergoglio fa gli auguri di Natale dalle reti Mediaset, ed evita in particolare il Tg1 di Monica Maggioni. Il Tg1 di Monica Maggioni, a differenza dei tg di Berlusconi, non fece sapere che il papa aveva violentemente protestato contro il via libera di Mario Draghi all’aumento delle spese militari • Bergoglio rivela al quotidiano spagnolo Abc di aver firmato una lettera di dimissioni in bianco all’atto dell’insediamento. Consegnata a Bertone, adesso «dovrebbe essere» nelle mani del segretario di stato Parolin • Al concistoro con cui Francesco, il 29 e 30 agosto, ha creato 21 nuovi cardinali, è stato invitato anche Angelo Becciu (su cui vedi 2020). Sono due anni che Becciu non entra in San Pietro (nel 2021 Bergoglio ha detto: «Desidero con tutto il cuore che sia innocente. È una persona di cui ho una certa stima») • Varata la riforma della Curia (costituzione apostolica Praedicate Evangelium), in cui tra l’altro si stabilisce che «i dicasteri a livello apicale dovranno aprirsi maggiormente ai laici e alle donne». Il primo dicastero diventa quello della Evangelizzazione dei popoli. Finora era stato quello della Dottrina della Fede • Il 24 maggio ha scelto il cardinale Zuppi come presidente della Conferenza episcopale italiana • Il 31 dicembre è morto di 95 anni Joseph Ratzinger, papa emerito Benedetto XVI.
2023 – Il papa non prende posizione tra Hamas, responsabile del massacro del 7 ottobre, e Israele, la cui reazione al massacro è stata violentissima. Il papa invoca semplicemente: «Cessate il fuoco, in nome di Dio». Il ministro degli Esteri israeliano ha criticato questa equidistanza («Israele si aspetta che il Vaticano emetta una condanna chiara delle azioni terroristiche di Hamas»). Dal Vaticano hanno anche fatto sapere di una telefonata al papa del presidente iraniano Ebrahim Raisi, il quale ha detto a Francesco: «Le brutali atrocità del regime sionista a Gaza rappresentano il più grande genocidio dell’intero secolo e un crimine contro l’umanità». Si sa che Francesco, per avere notizie, telefona ogni giorno alla parrocchia cattolica di Gaza • Esortazione apostolica Laudate Deum, sviluppo sui temi ambientali (specialmente il riscaldamento climatico, a cui il papa crede) affrontati nell’enciclica Laudato si’ (vedi 2015) • Si apre il XVI Sinodo dei vescovi. Titolo: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Per la prima volta sono state ammesse anche le donne (85, di cui 54 con diritto di voto, su 464 partecipanti complessivi, di cui votano 365). Bergoglio, per smorzare le divisioni tra progressisti e conservatori, invita a «imparare nuovamente a fare silenzio». Temi in discussione, riassunti nell’Instrumentum laboris: diaconato delle donne, sacerdozio degli uomini sposati, maggiore coinvolgimento dei fedeli nelle decisioni prese da preti e vescovi, migliore inclusione degli omosessuali. Tra i Dubia: sarà lecito benedire le coppie omosessuali? Si potranno ordinare sacerdoti (“sacerdotesse”?) le donne? Si potrà impartire un’assoluzione generale, valida per tutti e per sempre? Sulle questioni di genere Francesco ha idee chiare: «Il matrimonio è un’unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli». Questa posizione non esclude che si debba dare la comunione a «divorziati e risposati» e che anche gli omosessuali debbano essere benedetti. Il Sinodo si concluderà nel 2024 • Rivolta nel cattolicesimo tradizionalista mondiale contro la Fiducia supplicans una dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede firmata da papa Francesco, del segretario don Armando Matteo e del prefetto Victor Manuel Fernández, in cui si ammette la possibilità di benedire coppie omosessuali o non regolari • Manda il cardinale Zuppi, presidente della Cei, in Cina col compito di spingere Pechino a farsi mediatore tra Russia e Ucraina. Zuppi è già stato a Mosca, Washington e Kiev. Mychajlo Podolyak, consigliere e spesso portavoce di Zelens’kyj, dice che Bergoglio è «pro Russia in una maniera assolutamente evidente ormai a tutti. Con il conseguente, azzeramento totale di qualunque missione di mediazione che potrebbe venire svolta dal Vaticano e della reputazione della Santa Sede». I cattolici ucraini sono 5 milioni, dieci volte i cattolici russi • Il cardinale Becciu (vedi 2020) è condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per due peculati e una truffa aggravata, più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e ottomila euro di multa (16 dicembre) • A giugno Francesco ha rispedito a Friburgo padre Gänswein, che fu segretario di Benedetto XVI ed è suo nemico (autore del libro Nient’altro che la verità, in cui lo attacca duramente). Nel 2024 lo ha nominato nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia. A novembre il cardinale americano Raymond Burke, tradizionalista e critico verso i metodi di papa Francesco, viene privato del reddito spettante ai cardinali e dell’appartamento romano. Il cardinale Viganò, che considera Francesco l’Anticristo, sarà scomunicato nel 2024 • Viaggi in Congo e in Sud Sudan (gran caldo, fila di sei chilometri per vederlo), Mongolia («vorrei mandare un saluto al popolo cinese»), a Marsiglia («il mare nostrum non deve diventare mare mortum»), a Lisbona per l’incontro con la gioventù (800.000 ragazzi provenienti da tutto il mondo), in Ungheria (l’incontro con Orbán, fanno sapere dal Vaticano, non significa niente, Orbán è un «costruttore di muri» • Operato (è la seconda volta) per un laparocele incarcerato (aderenze all’intestino)
2024 – La notte di Natale, Francesco ha inaugurato il Giubileo aprendo la Porta Santa di San Pietro. Ma era in carrozzella, con il volto gonfio, tirato, incapace di alzarsi. Il giorno dopo è andato a lavare i piedi alle detenute di Rebibbia. Sembrava in ottima forma. Ha detto, riferendosi ai carcerati: «È molto importante essere qui. Perché dobbiamo pensare che tanti di questi non sono pesci grossi, i pesci grossi hanno l’astuzia di rimanere fuori». Poi ha parlato a Tv2000: «Ogni volta che vengo in carcere la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io…» • Il 7 dicembre, ultimo dei dieci concistori con cui Francesco ha creato, complessivamente, 163 cardinali, di cui 133 elettori e 30 non elettori. In questo concistoro è stato creato il cardinale più anziano di sempre, Angelo Acerbi di 99 anni e 75 giorni. Nei dieci concistori, 23 nazioni hanno avuto il loro primo cardinale • Richiesto di scegliere fra Trump e Kamala Harris, Bergoglio ha risposto: «Ambedue sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti sia quella che uccide i bambini» • Il papa non è andato alla cerimonia per la riapertura di Notre-Dame, a cui erano presenti quaranta capi di stato. Il papa preferisce le periferie e non ha mai visitato né Parigi né Madrid né Londra né Vienna né Berlino. Anche l’anno scorso, quando è andato a Marsiglia, ha tenuto a specificare: «Vado a Marsiglia, non in Francia» (del resto, Macron non gli piace). Una settimana dopo, è andato in Corsica • Altri viaggi: in Madagascar, in Lussemburgo, poi in Belgio, dove ha suscitato un clamore enorme la definizione di “omicida” data alla legge belga sull’aborto. Concetto che il papa ha ribadito nella conferenza stampa sull’aereo che lo riportava a Roma: «I medici che praticano l’aborto sono dei sicari». A Jörg Michael Peters che gli portava i saluti dell’episcopato tedesco Bergoglio ha polemicamente chiesto: «Sono cattolici?» (l’episcopato tedesco è antibergogliano e minaccia da sempre uno scisma, per dir così, da sinistra). Lunghissima – la più lunga del pontificato – la trasferta in Oriente: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore • Deludente conclusione del Sinodo. «Tanti capitoli che aperti erano prima e aperti sono rimasti anche dopo le riflessioni e le discussioni dei padri riuniti in Vaticano. Appariva chiaro come fosse impossibile mettere d’accordo, su una linea profondamente riformatrice, Chiese che sui temi più controversi la pensano ciascuna in modo diverso, se non opposto. Si prenda il riconoscimento dei diritti delle persone lgbtq+, ad esempio: come portare i vescovi europei a firmare lo stesso documento di quelli dell’Africa subsahariana?» [Matzuzzi]. «Il sinodo sulla sinodalità ha lavorato su indecifrabili tavoli di auto-aiuto, segretati senza ragione, commissioni, fino al documento finale che in queste ore scontenta tutti, anche se tutti lo voteranno per riguardo a Francesco (…) Aver intuito che la partita della chiesa post-conciliare era la sinodalità, è il merito che la storia darà a papa Francesco. Averla perduta nella melina non è colpa solo di Bergoglio, ma è un fatto. Un fatto che costerà caro ben oltre il tramonto di questo pontificato nel mondo in fiamme» [Melloni] • Altro scandalo: Dagospia rivela che davanti a un gruppo di vescovi Bergoglio ha detto: «Nei seminari c’è troppa frociaggine» • Infine, intervistato dalla televisione svizzera sulla guerra in Ucraina, Francesco dice: «Credo che è più forte quello che vede la situazione, pensa al popolo e ha il coraggio della bandiera bianca». Reazioni molto forti, specialmente da parte ucraina. «La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere» ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. In piazza San Pietro, gli ucraini hanno anche manifestato contro il papa • Il presidente argentino Javier Milei, che in campagna elettorale aveva definito papa Bergoglio, un imbecille, è venuto a Roma, ha abbracciato Francesco, gli ha chiesto il permesso di baciarlo. Il papa ha risposto: «Sì, figlio».
Gda
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