il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2025
Marsiglia, esplosione nel consolato russo per una bottiglia incendiaria: nessun danno né feriti. Zakharova: “Atto terroristico”
l lancio degli ordigni poco prima delle 8 di questa mattina: nessuna vittima né danni. Il sospetto è fuggito, aperta un’indagine. Il 14 febbraio l’attentato al largo di Savona. Un’esplosione è avvenuta all’interno del consolato russo a Marsiglia, poco prima delle 8 di questa mattina: non risultano vittime. Lo ha confermato il console della Federazione Stanislav Oranskiy ai media internazionali. La notizia era già stata diffusa dall’emittente francese Bfmtv. Il consolato si trova in Avenue Ambroise-Paré, nell’VIII arrondissement. Nel distretto sono raggruppati molti consolati, tra cui quelli di Egitto, Tunisia, Armenia e Sao Tomé e Principe. Sul posto sono presenti circa trenta tra vigili del fuoco e poliziotti.
La Russia: “attacco terroristico” – La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato alle agenzie russe che l’incidente presenta “tutti i tratti distintivi di un attacco terroristico”. Dunque ha invocato indagini da parte delle autorità francesi, “nonché misure per rafforzare la sicurezza delle missioni estere russe”.
Due ordigni, l’esplosione e un fuggitivo – L’esplosione non ha causato danni né feriti. Due bottiglie incendiarie sono state lanciate da sconosciuti nel giardino del consolato russo, secondo quanto scrivono le agenzie di Mosca citando fonti giornalistiche locali. Il secondo ordigno non è esploso e un esperto di smaltimento bombe è stato chiamato sul posto.
Il sospetto è fuggito ed è stata avviata un’indagine. Le autorità non hanno fornito dettagli sul sospetto o sul movente. Marsiglia, la seconda città più grande della Francia e un importante porto del Mediterraneo, ospita una popolazione variegata ma non ha una comunità russa particolarmente numerosa. Dal 2022 la Francia ha assistito a numerose proteste contro la guerra della Russia in Ucraina, tra cui manifestazioni a Marsiglia, Parigi e altre città.
Lo strano caso di Savona – A meno di 350 chilometri da Marsiglia, nelle acque al largo del porto di Savona, la notte del 14 febbraio la petroliera Seajewel ha subito un attentato. Sulla nave erano stati piazzati due ordigni esplosivi magnetici, incollati alla chiglia della nave giunta poco prima dall’Algeria carica di idrocarburi. La Seajewel, in passato, è stata accostata alla “flotta ombra” della Russia, ovvero le navi che continuerebbero a vendere in Europa il petrolio di Mosca, attraverso triangolazioni, nonostante le sanzioni imposte per l’invasione in Ucraina.
L’indagine ha già diversi punti fermi. A iniziare da un capo d’accusa: naufragio con l’aggravante del terrorismo.