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 2025  febbraio 24 Lunedì calendario

In Italia calano gli omicidi, ma è boom di baby killer


Dal caso di Pescara a Paderno Dugnano: aumentano i minori autori di omicidio, raddoppiano le vittime. Dal caso di Thomas Christopher Luciani – ucciso da due 16enni con 25 coltellate e trovato cadavere, a fine giugno, tra le sterpaglie, all’interno del parchetto Baden Powell, in centro a Pescara -, a quello della famiglia di Paderno Dugnano, distrutta dal gesto del figlio 17enne che ha ucciso mamma, papà e fratellino di cinque anni più piccolo.
Questi sono solo due episodi che segnano però una tendenza: è, infatti, quasi triplicata la percentuale di minorenni autori di un omicidio in Italia nell’ultimo anno e il dato emerge dal Rapporto “Omicidi volontari consumati in Italia”, realizzato dal servizio analisi criminale della Criminalpol della Polizia. I dati delle forze dell’ordine dicono infatti che calano gli omicidi, ma nel 2024 l’incidenza di quelli commessi dai minori si attesta all’11% del totale degli omicidi rilevati, a fronte del 4% dell’anno precedente. Non solo: dai numeri emerge anche che è quasi raddoppiata la percentuale di minorenni uccisi: nel 2024 è stata del 7% mentre nel 2023 era al 4%. In dieci anni, sottolinea ancora il report, si registra una flessione del 38% degli omicidi con vittime maschili (da 330 a 206) e del 22% di quelli con vittime femminili (da 145 a 113).
Nel 2024 il 49% degli omicidi ha avuto origine da una lite degenerata (45% nel 2023) mentre per quanto riguarda il modus operandi, al primo posto c’è l’uso di armi improprie e armi bianche (133 casi nel 2024 a fronte dei 156 nel 2023), mentre le armi da fuoco risultano utilizzate in 98 casi nel 2024 e in 101 nel 2023. L’avvelenamento è stato rilevato in soli 6 casi nel 2024 e 4 nel 2023. Nel report si sottolinea poi una considerazione che inquirenti e investigatori che si occupano di criminalità organizzata ripetono ormai da tempo. «La netta diminuzione del numero degli omicidi ascrivibili a contesti di criminalità organizzata è significativa di come le mafie in Italia stiano cambiando pelle: cercano di evitare clamori per poter dedicarsi con maggiore efficacia alle attività criminali e soprattutto all’infiltrazione dell’economia legale». Anche se, nonostante tutto, qualche episodio viene comunque alla mente.
A Napoli, a giugno scorso, un 15enne – Emanuele Tufano -, era stato ammazzato a colpi di pistola in via Carmeniello al Mercato, all’angolo con Corso Umberto I. E, per citare quando i minorenni da vittime passano a essere carnefici si ricorda l’episodio del 16enne che ha sparato all’amico per ordine del boss anche qui nella città partenopea.