La Stampa, 24 febbraio 2025
Tra Saipem e Subsea7 un matrimonio da 20 miliardi
C’è l’accordo per le nozze tra Saipem e la norvegese Subsea7. Ieri sera le due società hanno firmato un Memorandum of understanding che da vita a «un leader globale nel settore energy services». «L’accordo rappresenta un perfetto esempio di come il pubblico può valorizzare operazioni industriali imponenti. Con questa fusione, infatti, si costruisce un colosso mondiale ma con sede in Italia, a Milano» commenta il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.La nuova entità sarà ridenominata Saipem7 e avrà un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro, ricavi per circa 20 miliardi di euro ed Ebitda di oltre 2 miliardi di euro. Avrà un’organizzazione globale con oltre 45.000 persone, fra cui più di 9.000 ingegneri e project manager. Inoltre, come spiegano le due società, potrà contare su una forte complementarità in termini di presenza geografica, competenze e capacità, flotte navali e tecnologie. Gli azionisti di Saipem e Subsea7 deterranno in misura paritetica (in rapporto 50-50) il capitale sociale della “combined company”. Gli azionisti di Subsea7 riceveranno 6,688 azioni di Saipem per ogni azione Subsea7 detenuta. Subsea7 distribuirà un dividendo straordinario di 450 milioni di euro immediatamente prima del perfezionamento dell’operazione. Si prevedono sinergie annuali pari a circa 300 milioni di euro dal terzo anno successivo al completamento della fusione, con costi one-off connessi all’ottenimento di tali sinergie pari a circa 270 milioni di euro. Saipem7 avrà azioni quotate sia sulla borsa di Milano che su quella di Oslo. Il perfezionamento dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2026.I top management di Saipem e Subsea7 «condividono la convinzione che vi sia un solido razionale nella creazione di un leader globale nel settore energy services, considerando, in particolare, le crescenti dimensioni dei progetti dei clienti». Siem Industries, azionista di riferimento di Subsea7, Cdp Equity ed Eni, azionisti di riferimento di Saipem, che rappresenteranno insieme circa il 29% del capitale sociale della nuova società (rispettivamente Siem 11,8%, Eni 10,6% e Cdp Equity 6,4%) hanno espresso il «loro forte supporto» e hanno indicato «l’impegno a votare a favore dell’operazione». I tre azionisti hanno sottoscritto un accordo separato che prevede che «il presidente del cda della combined company sia designato da Siem Industries, mentre l’ad sia designato da Cdp Equity ed Eni». In aggiunta, «è attualmente previsto che Alessandro Puliti sia nominato ad della combined company, mentre è previsto che John Evans sia nominato ad della società che gestirà l’offshore».«Con questa operazione – commenta l’ad di Eni, Claudio Descalzi – creiamo un leader globale di grande valore industriale e tecnologico. Saipem nel corso degli ultimi anni ha compiuto un percorso di continuo miglioramento delle performance operative e finanziarie che l’ha portata in una posizione di eccellenza tale da potere essere protagonista di questa trasformazione significativa: un grande risultato che valorizza pienamente il sostegno che abbiamo fornito nel nostro ruolo di azionisti». E l’ad di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, conclude: «Abbiamo lavorato in sintonia e con successo al perfezionamento di una grande operazione industriale. L’unione delle attività di Saipem e Subsea7 rappresenta un significativo rafforzamento di aziende ad alta tecnologia e affermate nei mercati di riferimento e che, sfruttando la loro complementarietà, danno vita a una realtà destinata a diventare leader mondiale nel settore».—