Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  febbraio 23 Domenica calendario

Cattivi odori nei bagni del Teatro dell’Opera, le danzatrici lasciano le prove. In venti rischiano la sanzione.

L’ispettore ha comunicato alle ballerine l’impossibilità quel giorno di esercitarsi, a causa di un guasto alle toilette, mandando comunicazione scritta alla direzione. Che ora punta sull’abbandono del posto di lavoro. Sindacato sul piede di guerra
Venti danzatrici a rischio di sanzione disciplinare al Teatro dell’Opera di Roma, per colpa di due bagni non funzionanti. Accade che due settimane fa le ballerine si recano come sempre alle prove al Costanzi nel loro turno: i camerini però sono maleodoranti, a causa di una vistosa perdita dello scarico nelle toilette femminili. Avvertiti i responsabili tecnici del teatro, l’ispettore (ce n’è uno per ciascun settore, dal coro agli orchestrali) scrive alla direzione, spiegando che non ci sono le condizioni perché le ragazze possano esercitarsi durante quella giornata. Così le virtuose delle due punte, ricevuta l’indicazione dall’ispettore, tornano a casa, con l’assicurazione che il problema si sarebbe risolto solamente l’indomani. Qualche giorno dopo l’amara sorpresa: nei loro confronti il 14 febbraio è stata aperta una contestazione che potrebbe sfociare in un severo provvedimento disciplinare.
La questione della bassa paga dei mini
Immediata la reazione dei sindacati, restii a chiudere la questione con il capo cosparso di cenere, come suggerito da qualcuno. I camerini erano stati rimodernati tempo fa per la presenza di blatte, «eppure è accaduto che i bagni in quella data fossero fuori uso  – conferma Laura Aluisi, che per la Slc Cgil Roma e Lazio coordina la produzione culturale –.  All’ispettore che ha effettuato il sopralluogo è risultato subito evidente che non fosse possibile usufruire dei servizi, e l’ha comunicato alle danzatrici, informando al contempo per iscritto la direzione. Dunque di cosa ci si stupisce?  Come rappresentanti dei lavoratori, lamentiamo lo scadimento della qualità delle relazioni e consideriamo grave non essere ascoltati su temi ugenti, come la paga dei mimi. Interpreti che guadagnano 6 euro lordi l’ora, e va meglio che in passato..».
Deleghe scritte al sindacato perché si occupi della tutela
Aggiunge Fulvio Martis,  rsu della Slc Cgil: «Entro cinque giorni dall’addebito, le danzatrici possono produrre memoria autodifensiva, o dare delega scritta al sindacato perché si occupi del confronto con la direzione. La quale a sua volta dovrà decidere i passi da fare. Il rischio è che le artiste non solo ricevano un rimprovero orale o scritto, ma addirittura possano essere sospese, o licenziate. Va considerato che alcune fra loro sono precarie, quindi maggiormente in ansia per ciò che gli può accadere». Nei prossimi giorni l’esito della controversia, che sta mettendo in subbuglio le ordinate file del balletto di Roma.