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 2025  febbraio 23 Domenica calendario

Berlusconi esulta per il figlio sul ring


GENOVA – «Vince l’incontro, categoria piuma, Lorenzo Berlusconi!», urla lo speaker al microfono. Il pubblico è scarso ma applaude generoso. L’arbitro solleva il guantone blu-azzurro del ragazzino in pantaloncini bianchi, che corre subito al suo angolo del ring. Il padre lo abbraccia, lo bacia sulla guancia, lo stringe a sé.Lorenzo si toglie il casco rosso e il paradenti, lui gli arruffa i capelli.Gli parla all’orecchio. Felice, orgoglioso. È il sesto successo su 6 incontri disputati per il pugile: 14 anni, magrolino, occhioni scuri.Ringrazia timidamente il pubblico, gli allenatori, stringe la mano al suo avversario (Mattia De Icco, coetaneo di Borghetto Santo Spirito: bravissimo, anche lui). Il vincitore ha un bel viso pulito, sincero. Riceve i complimenti nientemeno che da Clemente Russo, l’ex peso massimo, due mondiali e due medaglie d’argento olimpiche. Pier Silvio non sta nelle pelle per la gioia: cuore di padre.Aveva proprio ragione: suo figlio “Lollo” ha talento.«Glielo avevo detto che era portato per questo sport».Lo ha messo lei sul ring?«Ci mancherebbe. Ha fatto anche altre discipline, gli riusciva bene tutto. Ma io ho praticato karate e boxe, così ha voluto provare anche lui: a Rapallo, nella palestra “Area Bastarda”. Non ho forzato, è stata una sua scelta. Ha trovato degli ottimi insegnanti, tanta passione.Ed eccoci qui. Non nego di essere molto contento».Matteo Viacava, il sindaco di Portofino, dove risiedete ufficialmente (è quasi ultimato il trasloco dal Castello di Paraggi a Villa San Sebastiano), ha spiegato che suo figlio è andato come tutti all’asilo del borgo, poi le scuole pubbliche a Santa Margherita Ligure. Dice: “È un ragazzino sveglio, ruspante. Umile, semplice”.«Non ci vedo niente di strano. E sono felice abbia cominciato con il pugilato: è una scuola di comportamento. Insegna l’impegno quotidiano, il rispetto e la perseveranza. Gli sport di combattimento non sono violenti: il nemico non è l’avversario, ma le difficoltà della vita che impari ad affrontare attraverso il sacrificio. Senza sconti. Mi spiace che stasera non ci siano molti spettatori: Genova ha una grande tradizione, speriamo ritornino i bei tempi».Anche lei sembra in discreta forma.«Veramente sono due mesi che zoppico. È l’anca sinistra, infiammata. Il brutto ricordo di una caduta in moto negli anni Novanta».Forse ci vorrebbe un po’ di riposo.«Non sono abituato a fermarmi. Passerà presto. Nel frattempo, tutte le mattine, almeno una mezz’ora di ginnastica cardio. Non c’è niente di meglio: un paio di caffè appena svegli, e subito esercizi, ogni giorno: così sei più lucido, forte, e la giornata comincia in discesa. Nel fine settimana, quando torno a Milano, sono da solo: la sera faccio anche un po’ di tapis roulant. Ho fatto attenzione da sempre, al mio corpo. L’orologio del tempo purtroppo non si ferma. Lo sa quanti anni ho? Quasi 56».L’abbiamo sentita gridare: “Vai Lorenzo!” (sono gli amici a chiamarlo Lollo) al gong del primo round. Si è emozionato. Saranno anche incontri controllati, però i cazzotti volavano sul serio. E se il ragazzino volesse diventare un professionista dei guantoni?«Le rispondo come faccio con Silvia, la madre (Toffanin, la sua compagna da più di 20 anni, ndr ). Mamma – perché non la chiamo mai Silvia, preferisco mamma – stai tranquilla: viviamo un giorno e un passo alla volta alla volta. L’importante è che si diverta, che cresca bene. Magari domani incontra una ragazza e s’innamora, smette. Anche se per il momento lo vedo molto determinato».Suo padre Silvio sarebbe orgoglioso dei successi del nipote. Dicono che lui avesse una passione per Mike Tyson: una volta hanno anche cenato insieme, e c’era pure il suo manager, Don King, quello dai capelli impossibili.«Guardi che Tyson l’ho conosciuto anche io, una volta abbiamo pure incrociato i guanti».Difficile da credere.«Giuro. È stato impressionante. Non lo scriva, ma a un certo punto per gioco mi ha stretto il collo col braccio, e per un attimo ho avuto veramente paura».E suo padre, Silvio Berlusconi, faceva sport?«Aveva fatto nuoto, atletica leggera. Ma soprattutto calcio».Ruolo?«Indovini un po’? Centravanti e fantasista. I gol voleva farli tutti lui