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 2025  febbraio 22 Sabato calendario

F-35 americani in Europa, il Pentagono ora può bloccare i decolli. L’intelligence francese: gestione software negli Usa.

Gli F-35, uno degli aerei da combattimento più avanzati e cruciali per le forze armate di numerosi Paesi europei, stanno sollevando crescenti preoccupazioni per la loro dipendenza dai sistemi statunitensi. Nonostante l’acquisto dei jet da parte di nazioni europee, la loro operatività non è completamente autonoma. Gli Stati Uniti mantengono il controllo su vari aspetti cruciali, tra cui l’accesso al software, la logistica e la manutenzione, ponendo le forze armate alleate sotto la potenziale influenza geopolitica di Washington. In questo contesto, il recente licenziamento del generale CQ Brown, Capo di Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, da parte di Donald Trump, aggiunge incertezze strategiche.
La riorganizzazione ai vertici militari statunitensi non solo segna un cambiamento nelle dinamiche di leadership, ma potrebbe influire sulla gestione di risorse cruciali come gli F-35. L’accentramento del potere a Washington rischia di accentuare la dipendenza geopolitica delle forze armate europee, limitando ulteriormente la loro capacità di operare autonomamente in scenari di conflitto o tensione.
Gli F-35 europei sotto il controllo del Pentagono
Questa dipendenza non riguarda solo la manutenzione o l’aggiornamento dei sistemi, ma si estende anche alla possibilità di limitare l’uso operativo dei velivoli. Christophe Gomart, ex capo dell’intelligence militare francese ed eurodeputato del Partito Popolare Europeo (Ppe), ha messo in evidenza come la situazione diventi ancor più critica quando si considera che gli F-35 europei non potrebbero operare senza il consenso del Pentagono. Come ha sottolineato Gomart, «Se gli Stati Uniti attaccassero la Groenlandia, nessun Paese europeo potrebbe far decollare i suoi F-35 per difenderla, perché questi jet sono dotati di un sistema di blocco che impedirebbe il volo se il piano di volo non fosse approvato dal Pentagono».
Gli F-35, pur essendo una risorsa strategica per le forze armate europee, sono al contempo un fattore di dipendenza geopolitica dagli Stati Uniti, limitando la capacità di risposta autonoma delle nazioni alleate in caso di conflitto.
Il controllo statunitense sugli F-35: un nodo geopolitico critico
Christophe Gomart ha dunque lanciato un monito riguardo a questo scenario. In un’intervista al quotidiano Le Point, ha sottolineato che i Paesi europei con F-35 non possono operare i loro jet senza il consenso del Pentagono. Questa realtà potrebbe compromettere la loro indipendenza strategica, specialmente in scenari di conflitto in cui gli Stati Uniti potrebbero limitare l’uso del velivolo per motivi di interesse geopolitico.
«Questo è esattamente il caso degli F-35», ha affermato Gomart, evidenziando come i Paesi come la Germania, la Polonia e altri alleati europei siano vulnerabili a questa dipendenza, mentre gli stessi alleati francesi, ad esempio, potrebbero contare su velivoli come il Rafale, che non sono soggetti a limitazioni simili. Gomart ha fatto riferimento a un episodio storico che evidenziò la delicatezza della questione: nel 2014, l’Egitto acquistò il Rafale dopo che gli Stati Uniti si rifiutarono di consentire agli F-16 egiziani di effettuare attacchi in Libia, sottolineando l’importanza di una difesa tecnologicamente indipendente.
La minaccia di un “kill switch” remoto: la vulnerabilità degli F-35
Sebbene non esista un “kill switch" (meccanismo di sicurezza che consente di disattivare un dispositivo o un sistema in modo rapido ed efficace) ufficialmente confermato, esperti di difesa hanno sollevato la possibilità che gli Stati Uniti possano, in teoria, disattivare o limitare le funzionalità degli F-35 tramite un accesso remoto. Il software che gestisce gli aerei, noto come ODIN (Operational Data Integrated Network), è basato su cloud ed è interamente controllato dagli Stati Uniti. Se un Paese dovesse agire contro gli interessi statunitensi, Washington potrebbe disattivare i sistemi di aggiornamento o intervenire sulle funzionalità, con conseguenze potenzialmente disastrose per le operazioni delle forze armate alleate.
Implicazioni per la sicurezza europea e la politica di difesa
La dipendenza dagli F-35 potrebbe avere conseguenze di vasta portata per la sicurezza europea. In un contesto geopolitico instabile, i Paesi che si affidano a tecnologie americane per la difesa potrebbero trovarsi in una posizione strategica vulnerabile, se gli Stati Uniti decidessero di limitare l’uso delle loro apparecchiature.
La questione solleva interrogativi sulla capacità dell’Europa di costruire una difesa più autonoma e meno soggetta a influenze esterne, soprattutto se la relazione transatlantica dovesse evolvere in modo più conflittuale.
La visione di Gomart sulla difesa europea
Gomart, che è stato recentemente eletto al Parlamento europeo e fa parte della sottocommissione per la sicurezza e la difesa, porta avanti una visione di maggiore indipendenza per la difesa europea. Il suo intervento evidenzia non solo le vulnerabilità tecnologiche ma anche le implicazioni politiche di una dipendenza strategica da Washington. La sfida per l’Europa, come sottolineato da Gomart, è quella di bilanciare la collaborazione con gli alleati occidentali senza compromettere la propria sovranità operativa e di difesa.