il Fatto Quotidiano, 22 febbraio 2025
Più stipendi e diaria per sindaci e assessori: la piccola Valle d’Aosta tenta il grande blitz.
Una legge sull’election day che vale oro. La Valle d’Aosta si prepara a cambiare le regole per consentire di tenere in un’unica data, a settembre prossimo, le consultazioni per regione e comuni. Ma lo stesso provvedimento prevede anche la possibilità di aumentare il numero degli assessori e soprattutto le spese per gli stipendi e le missioni dei sindaci e degli altri amministratori locali con un blitz che costerà alle tasche dei valdostani 500 mila euro in più a partire dal 2026: le indennità non saranno più parametrate sul criterio unico della popolazione residente, ma terranno conto anche di altri fattori “al fine di tenere maggiormente conto della specificità dei singoli enti”. Si parte da una base di 1.900 euro per i comuni più piccoli fino ai 5.610 euro per il sindaco di Aosta, indennità che potranno anche essere ulteriormente aumentate del 20 per cento, per tacere della diaria mensile: anche questa voce (relativa al rimborso forfettario delle spese di esercizio del mandato) verrà aumentata dalla nuova legge sulla base degli stessi valori determinanti le fasce per l’indennità di funzione. Il che vuol dire, in soldoni, da un minimo di 600 euro al mese per i comuni più piccoli a 1.300 euro per il sindaco di Aosta. Più ulteriore bonus: se il sindaco è anche presidente dell’Unité des Communes avrà una diaria che passa da 600 a 1.300 euro. E non è tutto. A quanto pare la Valle d’Aosta si dimentica dell’autonomia che non conviene: adeguandosi alle norme nazionali dirà addio al limite dei mandati.
“Effettivamente 15 anni in un Comune sono pochi, le indennità non erano commisurate e non parliamo delle missioni ad Aosta che devono affrontare, magari spostandosi di 4 km” ha commentato ironicamente la consigliera regionale Erica Guichardaz (Vda Aperta) che critica anche l’idea di abbassare il quorum che in un comune di 80 abitanti permetterebbe l’elezione del sindaco con soli 17 voti. Guichardaz ce l’ha soprattutto con il Pd, reo a suo dire di essersi calato le braghe con gli autonomisti di Union Valdôtaine. L’eliminazione della spada di Damocle del limite dei tre mandati e l’aumento delle indennità sarebbero parte di un accordo finalizzato al passo indietro dei sindaci unionisti dalle elezioni regionali. “Sono senza vergogna. A questo punto ci aspettiamo anche una norma per togliere il limite dei mandati in Giunta”.