Corriere della Sera, 22 febbraio 2025
Giuli presenta il suo piano Olivetti per la lettura
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli sceglie la sede della Stampa Estera per presentare ai media non solo italiani ma internazionali i contenuti del decreto Cultura ormai diventato legge. La rotta del suo «piano Olivetti» (ispirato al visionario intellettuale-manager) è «la riqualificazione e la rigenerazione delle periferie, delle aree svantaggiate e affette da siccità culturale, la cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità». Si punta sulle «biblioteche come strumenti di educazione intellettuale e civica».
Di qui la promozione della filiera dell’editoria libraria. Arrivano 34 milioni di euro per biblioteche e settore librario: 30 milioni per l’acquisto di libri da parte di biblioteche storiche e di prossimità, 3 milioni per l’apertura di nuove librerie da parte di under 35, un milione di euro per sostenere la vendita dei libri nei piccoli centri con meno di 5 mila abitanti, destinati anche a esercizi commerciali vari ma purché il libro rappresenti almeno il 30% del fatturato e sia sempre con under 35. Immediato consenso della filiera del libro (Associazione italiana editori, le associazioni di librai e cartolibrai, l’Associazione italiana biblioteche): «È una strategia che può essere vincente, Giuli indica la direzione giusta, pronti a lavorare per un piano triennale di promozione della lettura»
«Un ministero per il cinema? Il settore gode di ottima salute ma valuto ogni idea»
Ancora: 10 milioni (da assegnare con modalità da mettere a punto «ma non a pioggia») per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani su carta, potenziando le pagine di cultura-spettacolo «e favorendo la rinascita della Terza pagina che nel Novecento fu parte importante del pensiero e della critica». Arrivano 2.800.000 euro alle istituzioni culturali tra cui 300 mila annui alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, 700 mila per la Giunta storica nazionale, 500 mila per la Fondazione Museo di Fotografia contemporanea, 300.000 per l’Istituto italiano per la Storia antica e altri. Semplificazione per le procedure per gli spettacoli dal vivo (teatro, musica, danza, cinema, con un massimo di 2 mila spettatori). Nasce l’Unità di missione, in parallelo con la Farnesina, per interventi di cooperazione culturale e dialogo tra istituzioni italiane, africane e del Mediterraneo allargato («certo, lavoriamo con e per il piano Mattei di Palazzo Chigi»). Finanziamento di 800 mila euro per il 25° anniversario della Convenzione europea sul Paesaggio.
I direttori dei musei
«Mi piace l’”Italia first” ma i bandi sono internazionali. A breve chiarezza sul Maxxi»
Poi Giuli ha risposto sull’attualità. Le Soprintendenze conservano i loro poteri dopo la caduta dell’emendamento della Lega per depotenziarle? «Mantengono le loro prerogative, il nostro perno è l’articolo 9 della Costituzione, quando le stesse Soprintendenze richiedono al ministro il dovuto sostegno, quando un partito o enti locali presentano criticità, il ministro vedrà ciò che va e ciò che non va. Se bisogna migliorare si farà». Si faranno scelte sovraniste per i futuri direttori di musei? «”Italia first” mi piace sempre ma i bandi sono internazionali. Siamo sempre contenti di vedere la grande qualità, e c’è un’immensa qualità da parte dei direttori italiani, che spesso infatti sono all’estero, però prevarrà sempre il merito». La proposta Avati per un ministero del cinema? «Il cinema gode di ottima salute ma sono pronto a valutare e discutere ogni proposta». Per il Maxxi ci sarà una nomina di centrodestra? «Il Maxxi è governato ora benissimo dalla consigliera reggente Emanuela Bruni, ma presto ci sarà chiarezza, dopo dieci anni di “regno” di Giovanna Melandri, espressione dell’ex Partito comunista, una scelta di centrodestra ci può anche stare». Giuli ha anche annunciato per mercoledì 26 febbraio la presentazione a Pompei della scoperta di un nuovo e stupefacente affresco di tema dionisiaco.