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 2025  febbraio 22 Sabato calendario

La verità sull’incidente di Caselle

Nella carcassa dell’Aermacchi MB-339, sigla “Pony 4”, precipitato il 16 settembre 2023 a Caselle causando la morte della piccola Laura Origliasso, 5 anni, non ci sono tracce di volatili, ma è stato certamente un bird strike a causare la caduta della Freccia Tricolore. Lo racconta, con certezza, la consulenza disposta dalla Procura di Ivrea a un pool di professionisti. Un gabbiano, o forse una cornacchia, si è infilato nel monomotore del velivolo causandone l’arresto. Nel documento, circa 4 pagine, si fa cenno alla registrazione audio captata dalla scatola nera in cui è lo stesso pilota (unico indagato al momento) a scandire queste parole: «Bird strike, ho fatto un bird strike» prima di azionare il comando di espulsione dall’aeromobile e atterrare con un paracadute sulla strada pubblica che costeggia la pista dell’aeroporto, a San Francesco al Campo.Non è chiaramente l’unico indizio che ha portato gli specialisti a questa conclusione. Agli atti dell’inchiesta della procura ci sono delle fotografie e frame di video fin qui inediti che documentano la presenza corposa di stormi di uccelli sulla traiettoria di volo dell’Aermacchi. Immagini, si apprende, inequivocabili.Ci sono poi tutta una serie di parametri di cui vi è traccia scrupolosa all’interno della scatola nera dell’aereo che – lette nel complesso e analizzate da un punto di vista tecnico – indicano la genesi dell’arresto del motore in un corpo estraneo penetrato dentro l’elica. Una serie infinita di dati numerici su temperatura, giri e caratteristiche del motore che non lascerebbe adito ad alcun dubbio.La relazione è stata predisposta da tecnici guidati dall’ingegner Mauro Esposito che hanno effettuato un esame irripetibile sulla carcassa e sul computer che la governava. Le operazioni di smontaggio e analisi sono state complesse, necessitavano di professionisti e attrezzature particolarmente specializzate ed è su questo fronte che gli inquirenti (pm Valentina Bossi), guidati dalla procuratrice Gabriella Viglione, avevano impresso un’accelerazione alle indagini sostituendo d’imperio i consulenti ingaggiati a marzo (due docenti del Politecnico di Milano) con un nuovo professionista, Esposito appunto, già principale perito della Procura nella tragedia di piazza San Carlo: due morti e 1.700 feriti durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid del 3 giugno 2017.È adesso inevitabile che l’attenzione degli inquirenti si sposti su eventuali responsabilità in capo allo scalo di Caselle. Oltre alle registrazioni delle comunicazioni tra gli aerei e la torre di controllo, sono agli atti dell’inchiesta i report effettuati dal dipendente deputato alla «dissuasione» dei volatili sulla pista che pure quel pomeriggio intervenne. E che scrisse come nelle ore precedenti prima che le Frecce si alzassero in volo, sulla lingua di asfalto di Caselle ci fossero fino a 170 tra gabbiani e corvi. È stato fatto abbastanza per allontanarli? Per quanto si apprende in ambienti investigativi, il giorno della tragedia i falconieri lavorarono fino alle 15. Sul punto, una fonte ha raccontato a La Stampa: «A Caselle, così come in altre strutture in Italia, non c’erano i soldi, così ci era stato spiegato, per pagare i falconieri, operativi in pista, dal mattino alla sera tardi. Ci avevano detto che il falconiere, uno, poteva essere pagato per otto ore al giorno. Le risorse per pagarne due per 12 ore consecutive non erano previste. E così, tendenzialmente, il servizio prevedeva che il falconiere iniziasse di mattina e che terminasse nel primo pomeriggio. Quando il falconiere finiva il turno di lavoro, chiedeva l’autorizzazione ai responsabili e andava a casa. Esistevano, certo, ed esistono anche altri tipi di servizi e di controlli per dissuadere gli stormi dal permanere in pista, che non sono i falconieri. A Caselle ci sono. Ma la storica figura del falconiere non era prevista per due turni di lavoro giornalieri, bensì per uno. Sono decisioni queste, inserite nel contratto d’appalto tra l’aeroporto e la società che si occupa di gestire i falconieri. Figure molto preziose eppure sottovalutate nel nostro Paese».Ed è su questo – e non solo su questo – che è in corso una seconda consulenza, molto più ampia e articolata della prima che mira a ricostruire eventuali catene di responsabilità esterne al pilota dell’aereo che pure, indagato d’ufficio. Appurato il motivo dello schianto dell’aereo si tratterà di capire eventuali omissioni in tema di sicurezza